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Affinità Karmiche e Relazioni Familiari
I fondamentali della filosofia e
della psicologia antico-indiane, il rapporto fra compagnie e visione del
mondo, fra legami e impronte karmiche, fra relazioni e obiettivi da
raggiungere nella vita.
Una interessante ed inedita “mappatura” del sentimento amoroso, all’interno
di un’analisi che prende in considerazione le molteplici sfumature della
sfera dell’amore, inclusa la relazione genitori e figli.
Estratto da "Affinità Karmiche e Relazioni
Familiari" |
[…]
Approfondiamo l’analisi dei conflitti e proponiamo vari tipi di
soluzioni dei conflitti stessi; vediamo ad esempio come ciò che
determina il conflitto, la causa patologica può diventare energia
risolutiva del conflitto stesso. Abbiamo esaminato diverse situazioni
nelle quali il conflitto insorge dall’interazione tra individui. E’
impensabile che esista conflitto tra una persona e una cosa, il
conflitto è sempre interno alla persona. Quando un oggetto materiale
appare come causa di conflitto è una proiezione, una difficoltà interna
riflessa all’esterno. Prima si è detto che è sempre l’esito di una
relazione difficile, ma ciò non implica necessariamente che la relazione
sia tra due soggetti diversi.
Molti conflitti sono intrapersonali e non interpersonali. Intrapersonali
significa che un individuo ha conflitti interiori, con sé stesso. Si
tratta di vari livelli di psiche e coscienza che entrano in conflitto e
questa conflittualità è una delle cause più frequenti del malessere
diffuso nella società moderna.
Ogni problema
intrapersonale genera in un breve tempo conflitti interpersonali perché
quando la persona non sta bene, non vive bene, ha tendenza a proiettare
sugli altri la causa del proprio malessere. Appare più comodo incolpare
gli altri dei propri problemi, ma non è la soluzione perché così facendo
si allarga la sfera della sofferenza. Gli altri vengono presi dallo
stesso nostro malessere, perché insoddisfazione, irrequietezza,
aggressività, nervosismo sono contagiosi.
Il lavoro deve essere fatto su due piani; quello più facile è verso
l’esterno e consiste nell’aggiustare i rapporti con gli altri. I
problemi più difficili da risolvere sono quelli con noi stessi, che
spesso non sappiamo di avere, perché creati da atteggiamenti quasi
sempre inconsci. La soluzione di questo tipo di problemi implica un
lavoro serio su noi stessi e una disciplina da seguire; chi non ha
voglia di fare questo lavoro a monte, di compiere una serie di
aggiustamenti nella personalità, è suo malgrado costretto a subire le
spinte dell’inconscio e le conseguenze, per lo più sono ignote, dei
nostri samskara o dei desideri latenti, forze situate nella mente
profonda.
Abbiamo immense forze da gestire che prima dobbiamo conoscere. Dobbiamo
avere una conoscenza, seppur teorica, perché la pratica senza conoscenza
è rischiosissima. Prima di fare l’esperienza, vijnana, occorre jnana, la
conoscenza; occorre un quadro teorico di riferimento per potere agire.
E’ assai pericoloso impostare relazioni, matrimoni, società, attività,
qualsiasi cosa senza avere la conoscenza necessaria. Ci sono buone
probabilità che questi rapporti alla fine risultino fallimentari.
Se la relazione si basa sulle spinte dell’ego, i problemi rimangono. Se
invece sono incentrate sul livello superiore del divino, su Dio, ogni
problematica, se mai dovesse sorgere, poi si risolve. A livello di
essere incarnato, d’altra parte, l’ego è l’elemento di interfaccia,
perché senza ego non possono esserci relazioni; ma poiché l’ego è
fortemente influenzato da vari condizionamenti, paradossalmente, oltre
ad essere l’oggetto della relazione, è anche l’oggetto del conflitto.
L’ego è indispensabile perché è il destinatario, il punto di
riferimento, tuttavia se i due soggetti sono teocentrici, la relazione
funziona senza conflittualità. I conflitti si destrutturano in presenza
dell’amore. Un esempio molto elementare è dato dall’oscurità che si
destruttura in presenza della luce; non è necessario lottare contro le
ombre, basta illuminarle. Non dovete trasformarvi in novelli Don
Chisciotte e lottare contro i mulini a vento, è sufficiente avere uno
scopo positivo perché tutto ciò che è negativo si trasformi da solo.
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Note sull'autore:
Marco Ferrini, Ph.D. Psychology. Da oltre trent’anni si dedica allo
studio e all’insegnamento della cultura vedica, che ha approfondito con
viaggi in India e soggiorni di studio nei luoghi sacri dell’Induismo. Ha
ideato programmi radio ed è intervenuto in trasmissioni televisive su
tematiche inerenti la cultura Vedica. E’ autore di saggi e libri sulla
Filosofia, la Scienza, l’Arte e la Religione dell’ India antica. Tiene
Lezioni, Corsi, Conferenze e Seminari presso Facoltà universitarie e
Istituzioni culturali. Collabora con studiosi e centri di ricerca in Italia,
negli Stati Uniti e in India. (altre
informazioni)
Il Centro Studi Bhaktivedanta (CSB) è
un’Associazione non-profit dedicata allo studio e all’insegnamento della
cultura vedica.
Coniugando la sapienza millenaria della tradizione vedica con un linguaggio
e una metodologia adatti agli individui e alle problematiche di oggi, il CSB
si interfaccia con varie realtà socio-culturali, aprendo un dialogo tra le
discipline occidentali e quelle orientali, per offrire un approccio olistico
alla conoscenza e allo sviluppo del potenziale umano.
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