Autrice: Marina Rossi

Serarcangeli Edizioni

Pagg. 262 - Prezzo € 12,39

 
 

 

Continuum

Ritorno al prossimo mare

 

Un altro bellissimo e avvincente romanzo storico di questa Autrice, di cui abbiamo già precedentemente segnalato Ypsilon. Stavolta l'attenzione di Marina Rossi focalizzerà il lettore su un famoso OOPart: la mappa di Piri Reis, nella quale sono tracciate le coste dell'Antartide e della Groenlandia (Grünland=terra verde) così com'erano prima di essere coperte dai ghiacci. Recentemente, infatti, le strumentazioni della NASA hanno confermato che prima dell'ultima glaciazione esse erano proprio com'erano state disegnate sull'antico portolano disegnato e usato dall'ammiraglio turco Piri Reis... Ma allora, evidentemente, questa mappa era stata copiata da un'altra MOLTO più antica...


Descrizione del libro fatta dalla stessa Autrice:

Questo libro racconta la storia romanzata di uno di quegli oggetti che a norma di storia, non dovrebbe esistere: "La Mappa di Piri Reis".

L'Ammiraglio turco Piri Reis disegnò nel 1513 su una pelle di gazzella una carta geografica che rappresenta le coste Atlantiche delle Americhe, dell'Europa, dell'Africa e di una parte dell'Antartide che verrà scoperto solo due secoli più tardi.

Egli per realizzare la sua mappa, non eseguì nessun rilevamento, ma consultò numerose carte più antiche o frammenti di esse. Carte che presumibilmente erano custodite nella biblioteca di Alessandria d'Egitto, e che dopo il terremoto del 390 d.C. furono portate a Costantinopoli. Piri Reis fu decapitato nel 1554 o 55 (la data non è certa), e della sua mappa si perse ogni traccia.

Nel 1929 mentre si faceva un inventario nel Topkapi ad Istanbul, su un polveroso scaffale ne fu rinvenuto un frammento. Nessuno ebbe il coraggio di mettere a repentaglio la sua credibilità di scienziato cercando di decifrarla, e la carta rimase ignorata fino al 1966 quando il professor Hapgood s'imbatté nella mappa dell'ammiraglio turco e volle capirci qualcosa di più.

Senza specificare cosa fossero, ma facendole copiare dai suoi studenti e presentandole come un lavoro di quel gruppo, spedì i frammenti della mappa come un lavoro moderno alla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e alla Nasa, chiedendo se fosse possibile sapere a cosa si riferissero quelle strane carte.

La prima risposta venne dalla Nasa, e fu stupefacente!

Non sono carte strane, sono semplicemente la rappresentazione delle coste del Sudamerica e dell'Antartide com'era prima che fosse sepolto dai ghiacci, vale a dire dal 4000 al 6000  a.C.

E ancor più stupefacente… la mappa pare a volte ripresa dall'alto.

Chi aveva fatto quei disegni 4000 anni prima di Cristo? E dall'alto per giunta?

La scienza ufficiale fino ad allora non si era mai occupata della mappa di Piri Reis perché "scomoda".  Con ricerche più approfondite si venne a sapere che l'Ammiraglio da ragazzo aveva conosciuto un marinaio catturato in una delle sue scorrerie dallo zio corsaro, il marinaio aveva navigato con Cristoforo Colombo ed era a conoscenza di mappe strane in possesso del navigatore genovese, il che fa pensare che Colombo intraprendendo il suo viaggio non fosse poi così sprovveduto, e che forse le mappe erano a  già a conoscenza di alcuni personaggi…

Sappiamo  infatti,  anche,  che sia i greci che gli antichi egizi erano al corrente che la terra fosse rotonda.

Purtroppo la Chiesa diede credito a Claudio Tolomeo con quel che ne consegue….

Per scrivere il romanzo: Ypsilon. Un'incognita nel tempo, ero andata alla ricerca, insieme a mio marito (appassionato di storia bizantina) anche della storia e delle tradizioni turche, ed ero rimasta affascinata da quel popolo e dall'Ammiraglio  Piri Reis di cui avevo già fatto la conoscenza grazie ad altre letture. M'appassionai sempre più alla vita di quei  di corsari che scorrazzavano nel Mediterraneo e nell'Egeo. Mi venne così l'idea di scrivere qualcosa che coinvolgesse quel personaggio  ed il periodo storico intorno al 1513 (anno della stesura della mappa).

Per comprendere meglio lo spirito dei naviganti dell'epoca, lessi anche il diario di bordo di Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le  Americhe.

Così, nel giugno del 1998, avevo finito di  elaborare la trama del romanzo, del personaggio di Piri Reis e del suo interesse per le mappe antiche. Lo avevo fatto unico frequentatore della perduta Biblioteca degli Imperatori Bizantini,  e fruitore di un passaggio segreto creato a suo tempo dall'Imperatore Alessio Comneno Autocrate, immaginandone  l'esistenza  sotto Santa Sofia  ed il Palazzo del Sultano ad Istanbul…   E ad agosto del 1998 mentre prendevo il sole sulla spiaggia rimuginando idee nella mente, lessi un articolo del quotidiano " Il Messaggero", che mi stupì parecchio:

"Bisanzio rinasce la reggia!" così titolava la pagina culturale di quel giovedì 20 agosto, e il mio stupore fu immenso quando lessi che in quella città, proprio dove avevo immaginato le vicissitudini dell'Ammiraglio, sotto il manto stradale a pochi metri di profondità, si erano trovate le tracce dell'antico palazzo abitato per secoli dagli Imperatori  del Regno Romano  d'Oriente… Forse si sarebbe potuta ritrovare anche l'antica Biblioteca? Chissà… Rimasi favorevolmente impressionata  da quella che ritenni una fantastica coincidenza.

La lettura di vari testi di archeologia impossibile o meno, fatte nel corso degli anni e scoperte più recenti, non facevano che rafforzare in me il desiderio di approfondire di più gli argomenti che intendevo trattare. Univo a tutto ciò la curiosità sulla frequenza dei terremoti, dei disastri ecologici… e tutto ciò che l'uomo và deteriorando con il suo comportamento sconsiderato. Andavo costruendo teorie fantastiche per imbastire una trama plausibile con tutte le nozioni che avevo assimilato e  che mi mulinavano nella mente.

La ricerca estenuante di dati, di notizie, fece trascorrere l'anno fino al giugno successivo, quando descrissi  il terremoto ad Istanbul.  Ad agosto di quell'anno e precisamente il 17, un terremoto catastrofico colse la Turchia meridionale…

 

Quando sto elaborando una trama, né vengo talmente coinvolta che il mio cervello continua a lavorare anche mentre dormo e mi succede, di sognare  alcuni episodi salienti del romanzo.

Sogni… talvolta veri e propri incubi, ed è la descrizione  di essi che troverete nel corso della lettura.

Come per il romanzo Ypsilon, in cui dò ad un uomo assillato dal ricordo del grande amore per la città di Costantinopoli,  irrimediabilmente perduta per mano dei turchi la possibilità di un riscatto temporale, anche in questo libro, cerco di dare una risposta, ovviamente fantastica,  ai tanti misteri insoluti e a volte ignorati dalla scienza ufficiale.  Saltando dalla realtà storica alla fantasia,  colgo l'occasione per esprimere i contenuti delle mie convinzioni filosofiche sul perché della vita, su chi siamo, dove stiamo andando… e cos'è il tempo…

Tranne Piri Reis, di cui ho romanzato la vita ed accenni ad altri personaggi come Andrea Doria, Papa Leone X,  il sanguinario Kurtogoli e i Sultani dell'epoca, realmente vissuti, gli altri sono tutti frutto di fantasia.   Il viaggio che ho fatto con loro in questo racconto,  mi ha dato modo di riflettere e comprendere che forse " l'Artefice del Tutto"  sia solo ed unicamente " lo Spirito dell'Uomo " compendio delle mille sfaccettature di  " Un' Unica Globalità.

 

Marina Rossi è nata nel 1954 a Roma, dove vive in un popoloso quartiere. Sposata con due figli e un sogno nel cassetto: scrivere. Ha frequentato la scuola per Assistenti all'infanzia e ha lavorato per molti anni nella "Casa dei bambini" di un Ente romano, esperienza che ritiene preziosa sul piano dei rapporti umani. Questo è il suo primo romanzo.