Autore: Erik Hornung

Edizioni Lindau

Pag. 320 - Prezzo € 22,00

 

 
   

Egitto esoterico

La sapienza segreta degli egizi e il suo influsso sull'Occidente

 

IL LIBRO

Erodoto, Platone, Plutarco e molti altri autori antichi hanno parlato dell’Egitto come della culla dell’ermetismo e la fonte di ogni segreto sapere. E a Ermete Trismegisto – che unisce in sé la natura del dio egizio Thot e quella del dio greco Hermes – è stata attribuita la nascita della scrittura e della stessa civiltà.
Soprattutto a partire dal Rinascimento, e fino ai giorni nostri, questa immagine dell’Egitto ha esercitato una forte attrazione sullo spirito europeo: senza di essa non solo non sarebbero esistite la gnosi, l’alchimia, l’astrologia e altre scienze occulte, ma nemmeno i Rosacroce, la massoneria, l’antroposofia, la teosofia e i movimenti esoterici contemporanei – come la Golden Dawn di Aleister Crowley.
Se l’egittologia moderna tende a ignorare questa storia parallela, è proprio su di essa che
Erik Hornung studioso di fama internazionale, uno dei più rispettati egittologi viventi, concentra la sua attenzione.
Riuscendo a conciliare il piacere della lettura con la ricchezza dei riferimenti storici e dei dati specialistici, l’autore assolve in maniera brillante il difficile compito di svelare un sapere arcano, che ha innervato in profondità la storia e la cultura universali.
Nelle dense pagine di Hornung si propone un’alleanza audace e inedita – almeno in questo caso molto fruttuosa –, quella della scienza con un’antichissima forma di pensiero: l’esoterismo.

Il testo si apre riportando, brevemente, quelle che sono alcune figure tipiche dell’esoterismo e simbolismo antico-egizio, cioè Horo-Apollo, Thot (l’equivalente dell’Hermes greco), Iside e Osiride, e gli aspetti religiosi ad essi legati. Dopo questa rapida introduzione il libro si immerge nella sua materia, ovvero analizzando quali siano e dove si mostrino, all’interno della storia dell’Occidente, gli elementi culturali iniziatici originari dell’antico Egitto. Il primo capitolo è naturalmente dedicato alla Grecia. Si mostra per esempio come Erodoto avesse tentato per primo il riconoscimento nelle divinità egizie di quelle elleniche (Ptah-Efesto, Iside-Demetra, ecc.), o come Platone parlando di Atlantide nel Timeo ne abbia supposto una qualche parentela con l’«Egitto». Si passano poi in rassegna Diodoro Siculo, Pitagora, rispetto al quale non è chiaro se in Egitto vi sia anche stato, Plutarco, Plinio, ecc. Il capitolo seguente, intitolato «Potenza e influsso delle stelle» è invece più tematico e tratta di quali siano le dottrine astrologiche poi passate nella cultura europea soprattutto in seguito alla “globalizzazione” ellenistica. Molto interessante è poi il capitolo sulla Gnosi. Ennoia, Sophia, gli Arconti sono figure riconducibili già all’immaginario della religione dei Faraoni. L’esposizione prosegue quindi coi capitoli dedicati all’ermetismo, al medioevo, al rinascimento, fino ad arrivare ai Rosacroce, al Romanticismo, alla Massoneria, alla Teosofia (ampio il capitolo realtivo), alla moderna “Egittosofia”.

Il libro è intrigante, ma non scandalistico e non ha nulla di “new age”; è al contrario uno studio colto, ben documentato e rigoroso, condotto da un egittologo di chiara fama. I riferimenti sono puntuali, precisi, fitti. Certamente d’interesse (e in fondo accessibile) anche per un pubblico avvezzo ai temi dell’esoterismo, è comunque pensato per un lettore con preparazione e sensibilità più elevate.
 
Erik Hornung, nato nel 1933, è professore ordinario di Egittologia all’Università di Basilea. È autore di molte opere scientifiche e di divulgazione, tradotte nelle principali lingue del mondo, tra le quali ricordiamo: La valle dei re (2004) e Spiritualità all’epoca dei faraoni (2002).


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Indice    

         7          Introduzione
      15      1. Le radici egizie dell’«altro» Egitto
      33      2. Il meraviglioso paese sulle sponde del Nilo: gli autori antichi
      43      3. Potere e influenza delle stelle
      53      4. L’alchimia: l’arte della trasformazione
      67      5. La gnosi: la creazione come passo falso
      75      6. L’ermetismo: Thot ed Ermete Trismegisto
      85      7. L’Egitto delle arti magiche
      99      8. La diffusione dei culti egizi: Iside e Osiride
    111      9. Le tradizioni medievali
    123     10. La rinascita dell’ermetismo e dei geroglifici
    137     11. I viaggi in Egitto: di meraviglia in meraviglia
    145     12. Il trionfo dell’erudizione: Kircher, Spencer e Cudworth
    155     13. La riforma di tutto il mondo: i rosacrociani
    169     14. L’ideale di una confraternita: i massoni
    185     15. Goethe e il Romanticismo: «Pensare in modo geroglifico»
    203     16. Teosofia e antroposofia
    223     17. Piramidi, sfingi e mummie. La maledizione dei faraoni
    247     18. La moda dell’Egitto: Egittosofia moderna e afrocentrismo
    271     19. In prospettiva: l’Egitto come speranza e alternativa
    291     Tavola cronologica
    293     Glossario
    295     Riferimenti bibliografici
    309     Indice dei nomi


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Dal libro
Introduzione

L’idea che il Paese che sorge sulle sponde del Nilo sia la fonte di ogni sapienza e la culla del sapere ermetico risale all’antichità, e da qui ha avuto inizio una tradizione che perdura tutt’oggi e che definirei egittosofia. Fu soltanto con la decodificazione dei geroglifici, avvenuta nel 1822 grazie a Champollion, che sorse accanto ad essa, quasi fosse una sorella più giovane, la scienza dell’egittologia: e, come è noto, il rapporto fra sorelle è spesso problematico. Nel nostro caso ci sono evidenti riluttanze: solitamente l’egittosofia si ritiene di gran lunga superiore a qualsiasi scienza, che considera cieca al cospetto della vera sapienza, e in quest’ambito emerge costantemente il fatto singolare che si vorrebbe dimostrare in modo rigorosamente «scientifico» che la scienza è nel torto.
Dall’altro lato, spesso l’egittologia si rivela troppo precipitosa nell’ignorare tutto ciò che è egittosofico, dimenticando così di avere a che fare con una componente costitutiva della storia culturale e spirituale dell’Occidente, quella sete di sapere nascosto e di legami profondi che non è placata dalla scienza e che, da questo punto di vista, è del tutto legittima. Inoltre, se da una parte l’egittologia prende sul serio l’antica immagine dell’Egitto, lo stesso non può dirsi riguardo alla sua sopravvivenza nelle correnti esoteriche più moderne e nel suo incredibile impatto sulla massa. Se si analizza la ricezione dell’Egitto, che gode di crescente popolarità, risulta come l’assunzione di forme e di motivi egizi occupi una posizione di primo piano. L’ideologia di una «sapienza» specificamente egizia, che caratterizza in modo determinante quest’assunzione, viene considerata da Siegfried Morenz nell’opera pionieristica Die Begegnung Europas mit ägypten [L’incontro dell’Europa con l’Egitto] (1968/69) 1 soltanto qualcosa che oscura l’essenza dello spirito dell’antico Egitto. In questo modo, però, la grande corrente esoterica risulta visibile soltanto episodicamente, mentre in questa sede intendiamo seguirne il percorso nell’arco di due millenni, e per farlo dovremmo porre spesso accenti diversi rispetto a quanto ha fatto Morenz.
Lo studio accademico dell’esoterismo sta ancora muovendo i primi passi ed è inversamente proporzionale alla straordinaria importanza dell’esoterismo nella vita pubblica. Ad oggi, in tutto il mondo c’è soltanto una cattedra alla Sorbona di Parigi dedicata allo studio dell’esoterismo: essa fu istituita nel 1965 e inizialmente assunta da François Secret, un esperto di Cabala cristiana; nel 1979 gli successe il germanista Antoine Faivre, e la precisa dicitura della sua materia suonava «Histoire des Courants ésotériques et mystiques de l’Europe Moderne et Contemporaine». Nel frattempo, pare sia previsto l’insediamento di una docente di ermetismo ad Amsterdam, dove si trova anche la preziosissima Bibliotheca Philosophica Hermetica. A Basilea, città che vanta una tradizione esoterica grazie a Paracelso e Cagliostro, ma anche come luogo di stampa di molte grandi opere dell’esoterismo, si sta cercando di dar vita ad un Istituto indipendente di storia ed ermeneutica delle scienze occulte, e con Carlos Gilly il corpo docente di Basilea può disporre di un apprezzato esperto di storia dei rosacrociani. Anche a Bamberg si registrano tentativi di fondare un Istituto di filosofia ermetica, e in generale negli ultimi tempi si può notare un forte incremento dell’interesse scientifico e letterario nei confronti dell’esoterismo.
Ciononostante, se ci fossero molti più ponti e meno riluttanze tra le materie specialistiche e l’esoterismo ne trarrebbero beneficio entrambe le parti. Si pensi soltanto ai risultati conseguiti da C. G. Jung in ambito psicologico attraverso lo studio dell’alchimia, per quanto mi rammarichi del fatto che non avesse a disposizione le migliori fonti relative all’antico Egitto. Nei circoli esoterici si è ancora troppo vincolati alle vecchie opere di Budge, oggi superate, e sarebbe a questo punto opportuno entrare in contatto con la letteratura più recente, che dal punto di vista esoterico ha senz’altro molto da offrire.
L’argomento che vorrei qui approfondire si inserisce nel più ampio contesto della ricezione dell’Egitto, che da qualche tempo trova una crescente attenzione nell’egittologia. Questa ricezione comprende naturalmente anche l’assunzione di forme, motivi e temi egizi nelle arti figurative, nella letteratura e nella musica, o il ricorso all’Egitto nella pubblicità. Di questo aspetto qui non si parlerà se non marginalmente; piuttosto, desidero concentrarmi su quella che ho definito egittosofia, ovvero il confronto con un Egitto immaginario, considerato fonte originaria di ogni sapere segreto. Ci occuperemo dunque dell’Egitto come di un’idea senza tempo, che intrattiene con la realtà storica soltanto un rapporto distaccato.
Qui, ci troviamo di fronte ad una religione che ha come fondatore e predicatore Ermete Trismegisto, il quale incarna straordinariamente in un’unica persona la figura di dio e quella di fondatore religioso. In questo senso, l’argomento di cui ci occuperemo appartiene anche alla scienza della religione e, nel pieno rispetto di questa scienza, ci limiteremo ad indagare i fenomeni e i legami spirituali, senza porre in alcun modo la questione della verità. Il punto centrale per noi non è infatti il contenuto di verità di dottrine teosofiche o astrologiche, ma soltanto il loro riferimento all’Egitto e ad altre correnti affini. Faremo qualche eccezione soltanto laddove emergeranno evidenti contraddizioni rispetto al nostro stato di conoscenze ormai consolidato. In ogni caso, è inutile voler «dimostrare» scientificamente o confutare verità esoteriche che sono alimentate soltanto dalla rivelazione, dalla fede e dallo sguardo intuitivo, poiché qui ci muoviamo su due piani argomentativi completamente diversi.
In questa sede, mi occuperò pertanto dell’esoterismo in veste di scienziato; all’inverso, si potrebbe anche consultare, in veste di esoteristi, alcune conoscenze scientifiche e inserirle nel proprio sistema. Quello che però andrebbe assolutamente evitato è mescolare completamente i due ambiti, come purtroppo avviene di frequente, soprattutto quando le dottrine esoteriche vengono edulcorate con «teorie» scientifiche, presumendo così di averle «dimostrate».
Più precisamente, mi occuperò soltanto dell’esoterismo che si richiama all’Egitto; accanto ad esso, già presso gli antichi l’India veniva considerata un modello esoterico (Apollonio da Tiana è in questo senso un punto di riferimento comune), e costantemente riemerge la connessione tra Egitto e India. In età moderna, il Lontano Oriente, unitamente al mondo celtico e indiano, ha guadagnato sempre più importanza, anche prescindendo completamente dagli «extraterrestri» che avanzano con sempre maggiore insistenza. Nelle pagine che seguono, tuttavia, questi ambiti non verranno presi in considerazione nella misura in cui non hanno punti di contatto con l’Egitto, come invece avviene ad esempio nella teosofia.
L’esoterismo ha a che fare con verità nascoste, spesso anche consapevolmente tenute segrete, che possono essere colte soltanto attraverso l’intuizione o la rivelazione e che sfuggono ad ogni verifica sperimentale. Esso è una forma particolare di pensiero, irrazionale e intuitivo, che mira all’unità della natura e alle corrispondenze all’interno di quest’ultima, e fa assegnamento sulla possibilità di una sua trasformazione illimitata. L’esoterismo vive della magia del misterioso e si ritiene in possesso di un più elevato stadio di coscienza, che resta inaccessibile a coloro che non sono stati ancora «iniziati» ai misteri. Con la riduzione dei vincoli religiosi che caratterizza il nostro tempo, esso svolge sempre più la funzione di religione-sostitutiva, alla quale si fa ricorso come fonte di aiuti pratici per affrontare la vita: in questo modo, però, il suo carattere di sapere segreto viene in fin dei conti stravolto.

 

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