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Autore: Sua Santità Tenzin Ghiatso, XIV
Dalai Lama Editrice Chiara Luce Pagg. 225 - Prezzo € 19,00 |
L'unione di Beatitudine e Vacuità Nei Tantra la "grande beatitudine", in particolare nel contesto dello Anuttarayogatantra, si riferisce agli stati di beatitudine del praticante che realizza la diretta percezione della vacuità durante la pratica dello yoga della divinità, e che quindi diventa l'unione di grande beatitudine e vacuità. La saggezza primordiale (yeshe-jinana) è al di là dell'ego, che agisce come un filtro tra la mente e il mondo. Quando questo filtro viene rimosso dalla saggezza, l'esperienza acquista un carattere di beatitudine al di là di ogni limite, al di là del piacere e del dolore. L'Unione di Beatitudine e Vacuità è un commentario della Lama Chopa, una fondamentale opera del Primo Pancen Lama, Chokyi Ghialtsen, (1570-1662) in cui vengono riassunti in forma poetica tutti i principali temi del sentiero buddhista dei sutra e dei tantra. Nella pratica tantrica del Buddhismo mahayana il rapporto con il maestro spirituale riveste una fondamentale importanza, e il lucido commentario del Dalai Lama presenta un insegnamento pratico che unifica gli aspetti essenziali dei sutra con le profonde tecniche tantriche che attivano le latenti forze spirituali presenti nella mente di ogni essere umano. Delineando l'intera struttura del sentiero buddhista, il testo illustra linee di condotta che permettono di intraprendere una forma completa di pratica quotidiana. Le origini degli insegnamenti che riguardano la pratica di guru yoga della Lama Chopa risalgono al tantra esplicativo Vajramala, in cui la visualizzazione delle divinità del mandala del corpo presenti sul corpo del guru viene spiegata in accordo al tantra di Guhyasamaja. Dato che la pratica combinata di Yamantaka, Guhyasamaja e Heruka possiede grandi meriti e risultati, il testo della Lama Chopa spiega come intraprenderla sulla base di questa pratica di guru yoga. La pratica vera e propria viene spiegata in accordo a Guhyasamaja, i preliminari come l'auto generazione vengono spiegati secondo Yamantaka e lo svolgimento delle offerte e così via vengono illustrati in accordo a Heruka. S.S. il XIV Dalai Lama del Tibet Sua
Santità Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del Tibet, è il capo temporale e
spirituale del popolo tibetano. Nato con il nome di Lhamo Dhondrub il 6
luglio 1935 in un piccolo villaggio chiamato Taktser, nel nordest del Tibet,
da una famiglia di contadini, all'età di due anni fu riconosciuto come la
reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama e, secondo la
tradizione buddista tibetana, come reincarnazione di Avalokitesvara, il
Buddha della Compassione che scelse di tornare sulla terra per servire la
gente. Il 10 Dicembre 1989, Sua Santità accettò il premio a nome di tutti gli oppressi, di tutti coloro che lottano per la libertà e la pace nel mondo e a nome del popolo tibetano. Nel suo commento disse: "Questo premio costituisce un'ulteriore conferma delle nostre convinzioni: usando come sole arma la verità, il coraggio e la determinazione, il Tibet sarà liberato. La nostra lotta deve rimanere non violenta e libera dall'odio." Sua
Santità dice spesso: "Sono un semplice monaco buddista, niente di più e
niente di meno."
INDICE del Libro
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Cenresig, la divinità della compassione illuminata, nell'aspetto denominato Gyalwa Gyatso, Oceano di Vittoria. Questa manifestazione, propria del supremo yoga tantra, è un archetipo che simboleggia l'unione di beatitudine (compassione) e vacuità (saggezza)
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