Segni dipinti e incisi su
statuine muliebri di 7000 anni fa. Donne dalle forme antiche.
Rappresentazioni d'argilla della Grande Dea. Testimonianze del culto
della Divinità Femminile che regnava in Europa in epoca neolitica…
Segni su corpi: simboli? Decori? Tatuaggi? Monili? Vestiti? Oppure
parole, scrittura, un linguaggio inciso sulla pelle divina?
Allora, se così è, le origini della scrittura sono molto più antiche
di quanto in genere si creda: affondano le radici nell'ultima fase
dell'età della pietra, ossia nel neolitico. E sono molto vicine a
noi geograficamente, nel cuore dell'Europa sud-orientale.
Sulle rive del Danubio, 7.500 anni fa fiorisce una civiltà che non
sfigura rispetto a quelle tradizionalmente riconosciute come le prime
dell'umanità: Mesopotamia, Egitto, valle dell'Indo e Cina. La Civiltà
del Danubio è fra le più importanti del mondo antico e, per alcuni
aspetti, sembra precedere le altre. Infatti un numero crescente di
studiosi ritiene che abbia sviluppato una propria scrittura ben 7.000
anni orsono, oltre un millennio e mezzo prima dei geroglifici egizi e
del cuneiforme sumero: la scrittura del Danubio (Danube Script).
Per verificare di persona la documentazione esistente, Marco Merlini ha
messo in moto la sua trentennale esperienza di giornalista culturale
svolgendo, fra il 2001 e il 2004, un Grand Tour nell'Europa orientale. E
ha scoperto che laggiù gli archeologi hanno ammassato non decine ma
migliaia di iscrizioni di questa ars scribendi europea.
I "libri del tempo" sono in argilla: statuine femminili, e anche:
sigilli, amuleti, falli, altarini, tavolette, vasi, modellini di tempio,
pesi di telaio… I segni che li ricoprono sono segmenti, losanghe,
meandri, spirali, svastiche, croci, V, M,X, /\, N, Y… segni-sorgente che
nel corso del tempo hanno subito una serie di modificazioni formali,
fino ad arrivare a comporre i caratteri di una scrittura condivisa su un
vasto territorio.
Marco Merlini ci accompagna in un vero e proprio pellegri-viaggio tra
villaggi rurali di sette millenni fa, attraverso vie commerciali lunghe
centinaia di chilometri, tra divinità ibride donna-uccello e
scribi-sacerdoti dalle profonde conoscenze numerologiche e geometriche,
intenti a scrivere non per far di conto ma per comunicare con gli dei.
I segni che compongono la comunicazione visiva contemporanea hanno le
loro radici in questa scrittura-madre, a sua volta evoluzione di segni
preistorici e ancestrali di comunicazione tra l'uomo e il divino.
La continuità fra i segni incisi sulle figurine neolitiche e i decori
corporei e tessili di molte culture tradizionali sono il campo
d'indagine dell'antropologa Daniela Bulgarelli. Sue sono le
illustrazioni che corredano il testo e che riproducono fedelmente gli
antichi manufatti recuperati durante l'archeo-tour.
Marco Merlini è il
direttore del Prehistory Knowledge Project. Fa parte del team di
direzione dell'Archaeomythology Institute di Sebastopol (USA). E' membro
della World Rock Art Academy. Coordina M.U.S.E.U.M.: il network dei
musei storci e preistorici delle capitali europee. Sotto gli auspici
dell'Unione Europea coordina la realizzazione del "Museo Virtuale delle
Radici Europee". Collabora a diverse riviste archeologiche (Archeologia
Viva, Hera). Ha scritto svariati libri, tra cui "Miti Infranti",
"Pescatori d'anime", "Affetto: costi e ricavi", "Friendly".
Daniela Bulgarelli è
antropologa e pittrice. Studia i legami fra arte decorativa corporea,
ceramica e parietale. E' membro del Prehistory Knowledge Project. Ha
pubblicato "Come dipingere su ceramica e porcellana" e "Decorare la
ceramica e la porcellana". Collabora con riviste archeologiche (Hera,
Archeologia viva). Dal 1989 insegna all'Istituto Europeo di Design di
Torino.
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