Autore: Marco Merlini

Avverbi Edizioni

Pag. 310 - Prezzo € 14,00

 

 
   

La scrittura è nata in Europa?

Segni dipinti e incisi su statuine muliebri di 7000 anni fa. Donne dalle forme antiche. Rappresentazioni d'argilla della Grande Dea. Testimonianze del culto della Divinità Femminile che regnava in Europa in epoca neolitica…
Segni su corpi: simboli? Decori? Tatuaggi? Monili? Vestiti? Oppure parole, scrittura, un linguaggio inciso sulla pelle divina?
Allora, se così è, le origini della scrittura sono molto più antiche di quanto in genere si creda: affondano le radici nell'ultima fase dell'età della pietra, ossia nel neolitico. E sono molto vicine a noi geograficamente, nel cuore dell'Europa sud-orientale.
Sulle rive del Danubio, 7.500 anni fa fiorisce una civiltà che non sfigura rispetto a quelle tradizionalmente riconosciute come le prime dell'umanità: Mesopotamia, Egitto, valle dell'Indo e Cina. La Civiltà del Danubio è fra le più importanti del mondo antico e, per alcuni aspetti, sembra precedere le altre. Infatti un numero crescente di studiosi ritiene che abbia sviluppato una propria scrittura ben 7.000 anni orsono, oltre un millennio e mezzo prima dei geroglifici egizi e del cuneiforme sumero: la scrittura del Danubio (Danube Script).
Per verificare di persona la documentazione esistente, Marco Merlini ha messo in moto la sua trentennale esperienza di giornalista culturale svolgendo, fra il 2001 e il 2004, un Grand Tour nell'Europa orientale. E ha scoperto che laggiù gli archeologi hanno ammassato non decine ma migliaia di iscrizioni di questa ars scribendi europea.
I "libri del tempo" sono in argilla: statuine femminili, e anche: sigilli, amuleti, falli, altarini, tavolette, vasi, modellini di tempio, pesi di telaio… I segni che li ricoprono sono segmenti, losanghe, meandri, spirali, svastiche, croci, V, M,X, /\, N, Y… segni-sorgente che nel corso del tempo hanno subito una serie di modificazioni formali, fino ad arrivare a comporre i caratteri di una scrittura condivisa su un vasto territorio.
Marco Merlini ci accompagna in un vero e proprio pellegri-viaggio tra villaggi rurali di sette millenni fa, attraverso vie commerciali lunghe centinaia di chilometri, tra divinità ibride donna-uccello e scribi-sacerdoti dalle profonde conoscenze numerologiche e geometriche, intenti a scrivere non per far di conto ma per comunicare con gli dei.
I segni che compongono la comunicazione visiva contemporanea hanno le loro radici in questa scrittura-madre, a sua volta evoluzione di segni preistorici e ancestrali di comunicazione tra l'uomo e il divino.
La continuità fra i segni incisi sulle figurine neolitiche e i decori corporei e tessili di molte culture tradizionali sono il campo d'indagine dell'antropologa Daniela Bulgarelli. Sue sono le illustrazioni che corredano il testo e che riproducono fedelmente gli antichi manufatti recuperati durante l'archeo-tour.

Marco Merlini è il direttore del Prehistory Knowledge Project. Fa parte del team di direzione dell'Archaeomythology Institute di Sebastopol (USA). E' membro della World Rock Art Academy. Coordina M.U.S.E.U.M.: il network dei musei storci e preistorici delle capitali europee. Sotto gli auspici dell'Unione Europea coordina la realizzazione del "Museo Virtuale delle Radici Europee". Collabora a diverse riviste archeologiche (Archeologia Viva, Hera). Ha scritto svariati libri, tra cui "Miti Infranti", "Pescatori d'anime", "Affetto: costi e ricavi", "Friendly".

Daniela Bulgarelli è antropologa e pittrice. Studia i legami fra arte decorativa corporea, ceramica e parietale. E' membro del Prehistory Knowledge Project. Ha pubblicato "Come dipingere su ceramica e porcellana" e "Decorare la ceramica e la porcellana". Collabora con riviste archeologiche (Hera, Archeologia viva). Dal 1989 insegna all'Istituto Europeo di Design di Torino.

 

 
 
 
 



 

 
 

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