Autore: Michelangelo Lanci

Archè - Edizioni PiZeta

Pagg. 324

Prezzo:  32,00

 

 
   

LA SACRA SCRITTURA

illustrata con monumenti fenicio-assirj ed egiziani

Michelangelo Lanci (1779- 1867) nato a Fano da nobile famiglia, entra a dodici anni in seminario e viene ordinato sacerdote nel 1803. Si distingue fin dalla giovinezza per il suo talento soprattutto nell' apprendimento delle lingue: greco, ebraico, siro-caldaico, arabo, tanto da venire nominato nel 1807, a soli ventotto anni, professore di arabo alI 'Università romana. Su proposta del cavaliere Italinski, ambasciatore di Russia presso la Corte Romana, e del Duca di Blacas d' Aulps, ottiene nel 1820 l'incarico d'interprete delle lingue orientali nella Biblioteca Vaticana e, nel 1821, intraprende un lungo viaggio di tre anni visitando Germania, Polonia, Russia, per poi trattenersi per circa un anno a Parigi.

L'audacia delle tesi sostenute nelle sue opere, di cui La Sacra Scrittura è una delle principali, gli causarono non pochi problemi con il Sant'Uffizio, fino alla perdita dei mezzi di sussistenza, anche se potè contare sull ' aiuto dei numerosi estimatori. In seguito tuttavia, con l'avvento al soglio pontificio di Pio IX, il dotto abate fu richiamato a Roma.
Morì a Palestrina all'età di quasi 88 anni.

Nella Prima Parte di La Sacra Scrittura Michelangelo Lanci si propone di esaminare alcuni dei passi più oscuri della Bibbia, applicando quanto è stato scoperto dalle investigazioni sulle antichità degli egizi, dei fenici e degli assiri e, in particolare, dei rispettivi antichi alfabeti. Stabilito un punto di contatto tra tali alfabeti e quello ebraico, avvalendosi inoltre dell'apporto della lingua araba, l'autore illustra in primo luogo il misterioso nome divino Eloim, all'inizio della Genesi; prosegue esaminando i famosi Giganti, figli di Dio congiunti con le figlie degli uomini; considera infine un altro vocabolo misterioso - Azazele - per dimostrare che anch ' esso è un nome divino.
Nella Parte Seconda vengono studiate le Are egiziane per un raffronto con gli oggetti di culto degli Ebrei, fra cui spicca il Candelabro o Menorah, ed esaminate le due Colonne del Portico di Salomone: Jachin e Boaz.
Nella Parte Terza l'analisi dell'autore è rivolta ai Cherubini e ai Serafini e alle loro forme, all' Arca dell'alleanza, alle vesti del Sommo Sacerdote - in particolareall ' e/od - per poi trattare degli Urìm e dei Tumìm e dei Terafim dei profeti Osea, Samuele, Ezechiele, Zaccaria.
Infine, nella Parte Quarta, il Lanci approfondisce quanto attiene alle consultazioni della Divinità fatte per mezzo di Urìm e Tumìm, fornendo altresì un'illustrazione dell'origine delle figure e dei segreti cabalistici.
Lo studio è corredato dai Testi Biblici illustrati nell'opera (in ebraico ), e da alcune preziose tavole che facilitano la comprensione di taluni argomenti trattati.

 
 
 

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