Autrice: Giuseppe Gangi

Edizioni Mediterranee

pagg. 278 - € 14,50

 

 
       
 

Misteri esoterici

La tradizione ermetico-esoterica in Occidente

 

L'ARGOMENTO:

Misteri esoterici sono pratiche segrete, iniziatiche, che permettono di rivelare ai nuovi adepti verità occulte, introducendoli in un mondo "superiore", in uno stato psichico e spirituale al di sopra di quello normale.
Attraverso i Misteri, si realizza appunto il passaggio dell'individuo dallo stato inferiore a quello superiore, ovvero da profano a iniziato. Tale iniziazione non costituisce di per sé conoscenza, ma una semplice "potenzialità" che potrà realizzarsi con la cooperazione attiva e cosciente dell'individuo, spesso attraverso il superamento di apposite "prove".
Iniziazioni e sette segrete risalgono alla più remota antichità, e l'Autore, attento studioso dell'argomento, le raccoglie tutte e le commenta in quest'opera veramente illuminante.
Dopo aver trattato dei Misteri esoterici nell'antico Egitto, nell'antica Grecia e nell'antica Roma (i Misteri orfici e dionisiaci, di Delfo e di Eleusi) nonché dei grandi maestri dell'antichità, il libro affronta i Misteri esoterici dell'era cristiana e tratta infine dell'esoterismo contemporaneo, dando un ampio e completo panorama della materia.
In particolare, sono esaminati i Catari, la Cavalleria, i Templari, gli Alchimisti, i Cabalisti, Dante, i Rosacroce, la Massoneria.
Sono presentati anche riti iniziatici e segreti mai rivelati finora al grande pubblico.
 
 
PRESENTAZIONE:

 
Ha un senso parlare ancora, all'inizio del Terzo Millennio, di "esoterismo", di "misteri esoterici", di "Tradizione esoterica"? Naturalmente intesi nel significato più serio e legittimo, considerando le loro origini secolari, se non millenarie, senza tener conto della svalutazione dei termini e il discredito dovuti alla confusione causata dall'imporsi di quella tendenza di sincretismo religioso che va sotto il nome di "New Age".
La domanda, tutt'altro che oziosa, è il caso dunque di porsela in occasione della ristampa di questo saggio di Giuseppe Gangi. Non è contraddittorio, paradossale, forse assurdo parlare di certi argomenti in un'epoca come questa, nata sotto il segno dei computer, dei microprocessori, dell'elaboratore elettronico, "media" che, moltiplicando in modo inverosimile le capacità "razionali" dell'individuo, in apparenza inducono ad avere della Realtà una visione sempre più unidirezionale?
No, non è né paradossale, né assurdo, né contraddittorio, perché - a veder bene - cosa c'è di più "esoterico" dell'universo del computer?
Diffusissimo sì, ma in realtà perfettamente "ignoto" nei suoi meccanismi teorici e pratici e per molte sue funzioni alla grandissima maggioranza dei suoi utilizzatori, esattamente come il famigerato telefono cellulare, divenuto ormai una specie di indispensabile nuovo "organo" dell'essere umano.
Come spesso accade gli estremi si toccano e, volendo seguire una certa logica, ecco che esistono fra questi due mondi esteriormente (e concretamente) così lontani fra loro - quello delle pratiche che permettono l'ingresso in uno stato psichico, cioè un mondo spirituale, e quello della tecnica, dell'appendice meccanica (qui elettronica) dell'uomo, cioè un mondo "materiale" - parecchi punti in comune.
Per prima cosa, se per "esoterismo" intendiamo, come scrive Gangi nella sua introduzione, una dottrina che "fa entrare" in una "verità occulta", in un "significato nascosto", nulla è oggi più esoterico dell'informatica e della scienza dei calcolatori che sono comprese veramente a fondo soltanto da una ristretta "élite". Il computer, in realtà, "fa entrare" in un mondo segreto come quello dell'illusione elettronica, facendo diventare partecipi i suoi "fruitori" di verità e di realtà cui tutti gli altri sono esclusi. E questo avviene in una maniera onnicomprensiva (cioè, si riferisce almeno a tre sensi su cinque) che non è tipica di altre tecniche, e in una maniera attiva che surclassa la "fruizione" passiva di cinema e televisione. Si pensi solo al potere che hanno oggi i videogame sui giovani e sui non più giovani, e la cui potenza di assuefazione, si potrebbe dire "ipnotica", supera di molto quella dei vecchissimi flipper, precursori di questo genere d'intrattenimento, e dei successivi "giochi di ruolo".
Inoltre, l'universo dei computer crea una vera e propria "società segreta laica" del tipo di quella di cui parla Gangi all'inizio del capitolo sull'esoterismo contemporaneo, con i suoi riti, le sue gerarchie, le sue parole d'ordine, assai più di ogni altra moda contemporanea. Diciamo che sta creando una specie di "corporazione": si pensi soltanto alle varie sette di "hacker", i pirati informatici, che si considerano dei geni al di là di ogni regola e norma, cui tutto è permesso nell'ambito dell'informatica e della Rete.
A costoro essa offre, come si è accennato, una sensazione di onnipotenza, di sapere segreto, di detenere una conoscenza ad altri negata, molto superiore alle innumerevoli specializzazioni del mondo moderno. Allo stesso tempo, specie tra le migliaia, i milioni di persone che si dilettano ogni giorno di videogiochi, offre una Realtà - non più quella quotidiana - che si è sviluppata un poco alla volta dall'immagine puntiforme elettronica all'immagine tipo quella dei cartoni animati (quindi più vicina al "vero") sino ad una quasi perfetta tridimensionalità (quasi "vera") che, grazie alla "Virtuality", sta portando alla "personalizzazione" totale del videogame con l'inserimento del volto dell'anonimo giocatore in quello del protagonista che appare sullo schermo.
In questa maniera l'identificazione è completa e sempre più il computer assume quella funzione di Secondo lo elettronico che molti sociologi si sono accorti sta prendendo, in specie tra i più giovani che hanno un rapporto intenso con questo strumento. Una proiezione della propria personalità in una Realtà fittizia e irreale, il suo potenziamento, il suo assurgere ad uno status (in apparenza) superiore alla Realtà reale che ci circonda. Una specie di Mondo Secondario alternativo a quello Primario.
Se, dunque, una scienza modernissima come l'informatica (e i mezzi di cui essa si serve, come i calcolatori) offre un esoterismo ancorché "sui generis", perché non si dovrebbe essere autorizzati a parlare di un esoterismo vero e proprio, di quello che opera sullo spirito e non sulla materia? Ecco dunque che il libro di Giuseppe Gangi ci offre un'introduzione all'argomento con l'avvertenza per il lettore interessato ad approfondire le questioni qui affrontate con altri testi, ad esempio con la "Storia delle dottrine esoteriche" di Jacques Marqués-Rivière, pubblicato nella collana "I classici dell'occulto" delle Edizioni Mediterranee. Il panorama che Gangi offre, infatti, pur se serio non poteva che essere generale, altrimenti sarebbero state necessarie varie altre centinaia di pagine.
Stante, dunque, questa situazione oggettiva (anche se forse non da tutti percepibile) di "esoterismo" laico e tecnologico, di "società segrete" scientifiche che si organizzano secondo struttura, gerarchia e motivazioni ideali che un tempo erano tipiche della Carboneria e della Massoneria, non c'è da stupirsi che rimanga vivo e vegeto un interesse più profondo per il vero esoterismo, quello che conduce ad un accrescimento dello spirito, dell'Io, ad un raggiungimento di uno status superiore, e che ci siano persone le quali partecipino a società segrete iniziatiche nel vero senso del termine. Naturalmente c'è qui il punto, come ha sempre rilevato Julius Evola, che l'iniziazione nel mondo moderno è assolutamente problematica: l'atmosfera generale non essendo favorevole e mancando spesso uno, se non entrambi, i termini della questione, l'iniziatore e l'iniziando (in quanto è da ritenersi praticamente esclusa un'iniziazione virtuale o "autoiniziazione"). Dove sono oggi i "Maestri", sia in Oriente che in Occidente? Dove le "catene" che trasmettono una vera iniziazione? Neppure la Massoneiia, come notava a suo tempo sempre Evola, è riuscita a sottrarsi al degrado generale, e oggi di "iniziatico" e di "esoterico" non ha più nulla, indipendentemente dai casi giudiziari per i quali, in tempi abbastanza recenti, è balzata agli onori (o ai disonori) delle cronache in Italia. La ricostruzione che fa Gangi della sua storia è esatta, ma sono le conclusioni "ideali" quelle che contano, nonché i punti di riferimento "superiori" cui essa si volge. E il giudizio finale non è certo positivo.
Ciò non toglie che l'interesse diffuso per il vero esoterismo e la suggestione che argomenti consimili provocano ancora in un pubblico vasto, nonostante esso sia frastornato da "mode" e "miti" fasulli a un tanto la dozzina, indichi che proprio nel momento in cui sembra preponderante l'aspetto secolarizzato (e in fondo illusorio, proprio come l'immagine elettronica sullo schermo di un videogame, o la ricostruzione di una Realtà Virtuale) della nostra spengleriana "Zivilisation", proprio allora può rinascere un barlume di spiritualità che va al di là delle ciarlatanerie di coloro che ormai parecchi anni fa, all'inizio di questa moda, furono definiti dal compianto Pier Carpi "i mercanti dell'occulto".

Gianfranco De Turris
 

 

 
INTRODUZIONE:

 
Il termine "Mistero", dal latino "mysterium", traduzione del greco "télos", che significa "compimento", è analogo a "teleuté", che significa "morte". Nel linguaggio iniziatico i Misteri sono, infatti, dei riti, delle cerimonie, consistenti in una serie di atti simbolici, di prove morali e fisiche, attraverso cui viene data al neofita la sensazione che egli "muore" per "rinascere" a nuova vita.
La parola "esoterico" la si fa derivare dal verbo greco "eisotheo", la cui traduzione letterale sarebbe "faccio entrare". Il significato del termine scaturisce perciò dalla sua origine etimologica, in quanto "fare entrare" significa "aprire una porta", permettere cioè di penetrare dal di fuori nell'interno. In senso simbolico "fare entrare" significa rivelare una verità occulta, un senso nascosto. Nel linguaggio ordinario, poi, l'aggettivo "esoterico" assume il valore di "riservato", di "segreto".
Nella tradizione filosofica, del resto, in riferimento agli scritti di Aristotele si fa la distinzione tra opere "esoteriche" e opere "exoteriche". Le prime, le uniche che possediamo, sono gli appunti, destinati ai discepoli del Liceo, a "quelli di dentro", sui quali il grande filosofo svolgeva le sue lezioni; le seconde, di cui possediamo solo pochi frammenti, sono gli scritti destinati al vasto pubblico, a "quelli di fuori". Contrariamente alle sue intenzioni, di Aristotele ci sono pervenuti solo gli scritti "esoterici" o "acroamatici", che egli compose per la necessità del suo insegnamento; ritrovati dai soldati di Silla in una cantina appartenente ai discendenti di Corisco, insieme al quale il filosofo aveva fondato ad Asso, nel 347 a.C., una piccola comunità platonica, i papiri furono portati a Roma nell'86 a.C. dallo stesso Silla e affidati ad Andronico di Rodi per essere riordinati e pubblicati.
Il binomio "misteri esoterici" rappresenta, di conseguenza, l'insieme di tutte quelle pratiche, dette "misteriche" o semplicemente "iniziatiche", che permettono l'introduzione in un mondo "superiore", in uno stato psichico "più perfetto" dello stato profano. I Misteri sono soprattutto delle "prove", fisiche e morali, che mirano ad agire sulla psiche dell'individuo.
Attraverso i Misteri si realizza psicologicamente nell'individuo il passaggio da uno stato, considerato inferiore, dell'essere, ad uno stato superiore, il passaggio cioè dallo stato di "profano" a quello di "iniziato".
Nel corso dell'iniziazione agli alti gradi, il candidato entra in uno stato di trance, in una sorta di sonno magico, in cui resta paradossalmente sveglio, ma in un altro mondo. Sotto la direzione e il costante controllo dello ierofante, l'iniziando precipita in un profondo sonno letargico, simile per chi osserva dall'esterno all'aspetto reale della morte fisica. In effetti, nel linguaggio simbolico dei Misteri, si parla di "disceso nella tomba" o "sepolto nella tomba".
In uno stato siffatto, con le passioni e i desideri personali completamente assopiti, l'individuo muore veramente alle cose terrestri, mentre la sua coscienza, la sua anima vitale si separa momentaneamente dalla carne, raggiungendo la capacità di percepire il mondo spirituale, di provare l'incanto degli spazi infiniti, di penetrare il suo io più intimo, di conoscere il "vero" Dio.
Dopo una simile esperienza, l'uomo può veramente dire di essere morto e di essere risuscitato; risvegliandosi alla luce del giorno, egli ritorna nel mondo, completamente trasformato e spiritualmente rinato. Avendo attraversato l'Inferno e contemplato il Cielo, egli conosce ora i segreti dell'uno e dell'altro; assolutamente certo dell'immortalità, non crede più alla morte, ma unicamente alla vita, alla vita eterna, alla vita permanentemente cosciente; egli crede in quello che lo ierofante gli ha svelato nel santuario segreto: l'anima esiste ed è un raggio del sole centrale, un raggio della sorgente divina.
L'iniziazione, pertanto, permette l'accesso a una visione nuova della vita, visione spirituale che l'uomo ha perduto, quando dal "paradiso" si è trovato avviluppato nella materia. I Misteri rendono possibile la risalita interiore, che, di grado in grado, conduce allo stato di illuminazione perfetta. Attraverso i Misteri l'individuo scopre quei mondi invisibili che si stendono al di là della materia fisica, e soprattutto la divinità stessa dell'uomo. "O anima cieca! - si legge nel più antico testo dell'esoterismo egizio, 'Il libro dei morti' - prendi la fiaccola dei Misteri e, nella notte terrestre, scoprirai il tuo doppio luminoso, il tuo io celeste. Segui il tuo divino maestro; egli sarà il tuo genio, giacché detiene la chiave della tua esistenza passata e futura."
L'iniziazione, per se stessa, non costituisce un patrimonio conoscitivo statico, non è un processo passivo, ma qualche cosa di essenzialmente "attivo", che rimane semplice potenzialità senza la cooperazione attenta e consapevole dell'iniziato. Il termine "iniziato", d'altra parte, deriva dal latino "initium"; e "iniziato" è colui che si è istradato, che si è messo sul "cammino". L'iniziazione dunque è un movimento dinamico dell'essere, la "realizzazione" progressiva dell'interiorità dell'individuo umano, il passaggio graduale dalla potenza all'atto di una possibilità presente nell'individuo allo stato virtuale. E i Misteri, ossia le cerimonie iniziatiche, danno al neofita la sua vera dimensione, indicando la via per raggiungere la purificazione ed il ritorno alla vita superiore. Diodoro di Sicilia, dopo la sua visita in Egitto, scriveva: "Si dice che coloro che hanno partecipato ai Misteri diventano più spirituali, più giusti e migliori sotto tutti gli aspetti".
Il "segreto iniziatico" è per se stesso incomunicabile, giacché ognuno vive il rito in modo assolutamente personale. Aristotele, trattando dei Misteri Eleusini, dice: "Non imparare, ma provare"; nei Misteri, infatti, non si apprende una dottrina, ma si provano dei sentimenti, si avvertono profonde e intense sensazioni. Per questo i riti o le prove, a volte terrificanti, possono apparire assurdi al profano che legge e sente dall'esterno o a chi si accosta in modo superficiale al mondo misterico.
L'iniziazione, una volta raggiunta, esercita la sua efficacia in via permanente, purché, s'intende, essa sia stata reale e non apparente. Condizione essenziale, però, perché i riti producano il loro pieno effetto, è e rimane l'"iniziabilità" del soggetto cui essi vengono conferiti; il "profano", infatti, per poter essere iniziato, deve possedere determinate "disposizioni" e le necessarie attitudini naturali, senza le quali i riti non avrebbero alcuna efficacia.
E proprio in questo risiede la sostanziale differenza tra i Misteri esoterici e i riti che comunemente si praticano nelle nostre Chiese. Il battesimo cristiano, ad esempio, produce i suoi effetti indipendentemente dalle attitudini naturali del neofita, mentre il rito iniziatico rimane lettera morta, se conferito ad un individuo non "iniziabile". L'iniziazione, d'altra parte, viene conferita a diversi livelli, mettendo in moto un processo che si svolge in modo graduale, e in cui il livello superiore non può essere raggiunto se non si sono percorse le tappe precedenti. Di qui l'esistenza in tutte le fratellanze iniziatiche di una "gerarchia", nella quale i diversi gradi rappresentano i piani di perfezione cui i fratelli iniziati sono pervenuti. Ad Eleusi, per esempio, si distinguevano i "piccoli" e i "grandi" Misteri, ai quali si veniva successivamente iniziati, donde la distinzione degli iniziati in "mysti" ed "epopti"; i piccoli Misteri si celebravano in febbraio ad Agrae, un borgo presso Atene, mentre i grandi Misteri, chiamati anche "Orge sacre", si celebravano ogni cinque anni, nel mese di settembre, ad Eleusi.
In questo lavoro, che si presenta come una panoramica storica della misteriosofia occidentale, avremo modo di osservare da vicino tanto le pratiche iniziatiche del mondo antico, quanto quelle della nostra Era. Man mano che andremo scorrendo le cerimonie misteriche, la struttura delle organizzazioni iniziatiche, gli insegnamenti degli ierofanti, ci renderemo facilmente conto dell'esistenza in Occidente di una "tradizione" esoterica, trasmessa, in differenti epoche e sotto forme diverse, a tutta una serie di "Rivelatori", tradizione che costituisce il fondamento comune di tutti i Misteri, dalle pratiche iniziatiche dell'Antico Egitto ai riti esoterici dei giorni nostri.
Ponendo a confronto le società iniziatiche con le religioni positive, si può affermare che queste ultime sono delle istituzioni "exoteriche", organizzazioni di massa, aperte a tutti senza distinzione, mentre le prime sono dei centri "esoterici", non accessibili a tutti, riservati a coloro che possiedono determinate qualità naturali e particolari predisposizioni.
Nel mondo antico, exoterismo ed esoterismo coesistevano in seno ad uno stesso gruppo sociale; vi erano, infatti, due specie di riti: i "pubblici", praticati all'aperto ed accessibili a tutti, ed i "segreti", praticati nel recesso dei templi e accessibili ad un assai ristretto numero di persone.
Nella nostra Era, caratterizzata dal dominio delle Chiese Cristiane, esclusiviste e rigidamente legate al dogma, la fiaccola della tradizione esoterica è stata tenuta viva ed amorosamente alimentata dalle società iniziatiche, dove la verità è passata da maestro ad allievo, da ierofante a neofita, da labbro ad orecchio. E allorché essa, la Verità, è stata messa per iscritto, il suo senso è rimasto velato in termini di alchimia e di astrologia, potendo interpretarlo solo che ne abbia posseduto la chiave. Nonostante le precauzioni e la necessaria prudenza, la voce del Vero, in certi momenti della Storia, è stata tuttavia soffocata tra le fiamme o sul patibolo, allorché si è profilato il pericolo di qualche scalfittura al dominio psicologico e sociale della religione ufficiale. L'esempio più clamoroso è la condanna al rogo nel 1600 di Giordano Bruno, uno dei più grandi maestri dell'esoterismo occidentale.
Le religioni positive, le Chiese Cristiane in particolar modo, pur attingendo alla fonte sempre viva ed inesauribile della Tradizione, hanno impartito ed impartiscono un insegnamento exoterico, cioè aperto a tutti. E i sacramenti della Chiesa Cattolica, quali il Battesimo, la Cresima, l'Ordine, veri e propri riti iniziatici, vengono conferiti in pubblico ed a qualsiasi individuo, indipendentemente dal possesso o meno di particolari virtù naturali, condizione essenziale invece per il conferimento dell'iniziazione presso tutte le organizzazioni iniziatiche degne di questo nome.
Occupandoci in questo libro dei Misteri esoterici, non porremo attenzione alle pratiche rituali destinate alle masse e, allorché tratteremo dell'Esoterismo contemporaneo, trascureremo di proposito i gestori dei numerosi centri pseudo-iniziatici che, speculando sulla credulità e sulla fragilità psichica, vendono "saggezza" ed evoluzioni catartiche.
Filo conduttore dell'opera è la nostra convinzione che le vere società iniziatiche, dall'antichità ai nostri giorni, hanno conservato le grandi verità della Dottrina Segreta che, una nella sostanza, ha assunto di volta in volta forme diverse. Sarà nostro impegno quindi, per quanto ci sarà possibile, mettere in luce la continuità della Tradizione e il fondamento comune che lega tra di loro i Misteri esoterici di ogni tempo. Ma questo potremo farlo solo se riusciremo a procurarci la "chiave" maestra, con cui poter aprire le numerose porte interne dei Templi.

 
 
 
 
INDICE:

 
PRESENTAZIONE pag. 7
INTRODUZIONE pag. 11


 

Parte Prima
I MISTERI ESOTERICI NEL MONDO ANTICO
 
1. I Misteri esoterici dell'Antico Egitto pag. 19
2. I Misteri Dionisiaci - Orfeo pag. 37
3. I Misteri di Delfo - Pitagora pag. 51
4. I Misteri di Eleusi - Platone pag. 81


 

ParteSeconda
I MISTERI ESOTERICI NELL'ERA CRISTIANA
 
1. L'esoterismo cristiano - Lo Gnosticismo pag. 117
2. L'esoterismo medievale pag. 127
  I Catari pag. 127
  La Cavalleria pag. 132
  I Templari pag. 138
  Gli Alchimisti pag. 148
  I Cabalisti pag. 159
  Dante Alighieri pag. 162


 

3. I Rosacroce pag. 167
  Cenni storici pag. 167
  La Dottrina pag. 174
  I riti di iniziazione pag. 180

  4. La Massoneria pag. 187
  Cenni storici pag. 187
  L'organizzazione pag. 207
  Il simbolismo pag. 210
  L'aritmosofia pag. 213
  Riti di iniziazione pag. 218
  Lo scopo della Massoneria pag. 226


 

5. L'esoterismo contemporaneo pag. 229
  Panorama generale pag. 229
  Gli Alchimisti del nostro tempo pag. 236
  I nuovi Cabalisti pag. 239
  La Magia Rossa: Randolph - Crowley - Gurdjiev pag. 246
  Due grandi iniziati del XX secolo: René Guénon e Julius Evola pag. 251


 

CONCLUSIONE pag. 259
POSTFAZIONE pag. 265
BIBLIOGRAFIA pag. 277

 

 

 

 

 
 
L'Autore


Giuseppe Gangi, interessato alle tematiche esoteriche, ha concentrato da lungo tempo la sua ricerca sugli aspetti più significativi del magnetismo umano, condensando i risultati dei suoi studi e delle sue esperienze in tre libri di successo pubblicati dalle Edizioni Mediterranee: "I poteri del magnetismo personale", "Il magnetismo curativo" e "Influenza a distanza".

 

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