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								«E voi cerchereste la 
								salvezza? Salvezza forse del vostro intestino 
								malato; credenze distorte: desideri perversi. I 
								vostri precetti presi a prestito e le preghiere 
								sono fetore per tutte le buone narici!» «Siate maledetti, voi che verrete perseguitati a causa mia. Poiché io vi dico che sono la pura CONVENZIONE, la malvagità totale, la perversione, e niente di buono – per voi» «Senza ipocrisia o paura voi potrete realizzare i vostri desideri. Chi, dunque, infrangerà le regole e vivrà nella trasgressione sarà in sintonia con il Cielo» 
								Anatema di Zos, 
								pubblicato nel 1927 dall’artista e occultista 
								inglese Austin Osman Spare, è un testo violento 
								e pericoloso, arcaico e di sconvolgente 
								attualità. Uno sfogo rabbioso e gonfio 
								d’amarezza contro il moralismo, la religione 
								ufficiale, le convenzioni estetiche e sociali 
								lanciato per bocca di Zos, alter ego dell’autore 
								dagli ostentati attributi satanici. Ma Zos non è 
								l’Anticristo che inganna e perverte, non 
								pontifica da un pulpito, ma urla da un recinto 
								di capre. Questo “diavolo” rifiuta di 
								ammaestrare e insulta la folla dei seguaci, in 
								una prosa violenta e ossessiva che si apre a 
								improvvise accensioni poetiche. Austin Osman Spare (Londra, 1886–1956) fu artista e stregone. Raggiunse giovanissimo il successo e, altrettanto rapidamente, lo perse a causa della devozione al suo credo occulto, della vita sregolata e del rifiuto intransigente del moralismo e delle convenzioni sociali. Nei suoi libri la sperimentazione grafica e verbale è anche il veicolo per una visione filosofica e per una pratica magica assolutamente originali. | 

