Noi e i Maestri


Alla ricerca della Luce


Oggi vi sono in Italia decine di movimenti, più o meno seri, che si propongono come detentori della Verità. Per questo motivo una giusta scelta diventa difficile, in special misura quando, essendo noi privi delle informazioni necessarie per poterla fare, troviamo qualcuno che ci incanta proponendoci facili progressi o iniziazioni a pagamento.
Pensiamo che, al proposito della ricerca della Luce, possa essere illuminante il seguente brano di Max Heindel:

Tuttavia, l'aspirante non deve mai temere di ritardare i suoi progressi per mancanza di un Maestro, e nemmeno deve preoccuparsi per farne ricerca. Gli è sufficiente lavorare al suo perfezionamento e applicarsi al suo compito con ardore e con perseveranza.
Egli giungerà così a purificare i suoi veicoli che cominceranno a brillare nei Mondi interiori, e non potranno mancare di attirare l'attenzione dei Maestri che vegliano sempre a tale scopo e che sono ansiosi e lieti di aiutare coloro i quali, a causa dei loro ardenti sforzi di purificazione, hanno acquistato il diritto di ricevere aiuto.
L'umanità ha un grande bisogno di questi ausiliari che vengono in suo soccorso dal profondo dei Mondi invisibili, quindi "cercate e troverete"; ma non dobbiamo credere che l'andare continuamente da un istruttore all'altro significhi cercare. Non è nel nostro mondo oscuro che conviene "cercare". Noi stessi dobbiamo accendere la luce, quella luce che invariabilmente irradia dai veicoli di ogni diligente aspirante. Essa è la stella che ci guiderà verso un istruttore o, piuttosto, che condurrà l'istruttore fino a noi (1).

 


I Maestri si preoccupano per noi

Il Maestro D.K. ci rivela che, in una recente riunione dei Grandi Esseri fu posta questa domanda: Cosa possiamo fare per aiutare l'umanità? Questa situazione d'emergenza deve essere affrontata. Sul conclave cadde il silenzio. Durò a lungo, poi tutti gli astanti simultaneamente, come se fossero uno solo, risposero unanimi: 'Tocchiamo ancora una volta con l'amore i cuori degli uomini affinché coloro che sanno amino e diano. Effondiamo amore anche noi (2).
Chi vuole partecipare a quest'opera è invitato a pronunciare ogni mattina o a mezzogiorno queste semplici parole: O Signore di vita e d'amore, io so ciò che occorre, tocca ancora il mio cuore con l'amore affinché anch'io possa amare e donare.
 


Come entrare in rapporto con la Gerarchia (3)

Come sviluppare un giusto rapporto con la Gerarchia? una relazione quotidiana che ci aiuti dandoci ispirazioni ed energia? Alcuni pensano che si sufficiente adoperare la persuasione, dirsi per es.: Io sono in contatto con la Gerarchia, sono in contatto con il Maestro, ecc., crederlo, sforzarsi di crederlo e poi, alla fine, rendersi conto che non funziona. Infatti non è con la persuasione che si può creare un giusto e valido rapporto, è solo vivendo gli insegnamenti spirituali e dando un servizio disinteressato al nostro prossimo che potremo preparare il terreno per questo tipo di collegamento.
 

Se siete in possesso di un dono oppure svolgete un'attività che possa aiutare gli altri, vi conviene allora, ogni mattina e intenzionalmente, visualizzarvi collegati alla Gerarchia in modo da chiederne l'assistenza, la collaborazione e di nobilitare il vostro operato. Se lo farete, l'energia che avete richiamato al mattino con la visualizzazione, vi servirà per tutto il giorno, scenderà su di voi e mentre fluirà per servire gli altri, vi fa crescere sempre di più. A questo si riferisce la massima "il servitore è il primo ad essere servito".

Permettendo all'influsso della Gerarchia di operare attraverso di voi diventerete il tramite per uno scambio energetico, i vostri chakra si apriranno ed allora automaticamente, improvvisamente, le cose, le informazioni o le persone di cui avete bisogno verranno verso di voi. Se vi occorre un nuovo metodo per operare, lo scoprite in un libro, lo creerete voi stessi per intuizione oppure incontrerete qualcuno che ve lo insegna.

Tutto questo, però, potrà avvenire solo quando avere creato un certo collegamento con la Gerarchia. Solo quando sarete collegati con la vostra fonte primaria d'energia: la vostra anima, sarete, nello stesso tempo, collegati con la Gerarchia. Certamente il modo con cui vi collegherete con la Gerarchia, potrà essere diverso e relazionato alla vostre possibilità del momento. Le vostre possibilità, inoltre, dipendono dagli sforzi che fate per procedere lungo il sentiero spirituale.

Pertanto, ed è importante comprenderlo, prima di qualsiasi altra cosa dovete cercare di essere allacciati alla Gerarchia, non importa quale possa essere la vostra attività quotidiana, questo allacciamento fornirà energia tanto all'anima che allo spirito. Questa energia, a sua volta, svilupperà maggiormente le vostre possibilità e permetterà al vostro spirito di intravedere traguardi sempre più ampi.

Ci tengo a precisarvi che, per creare questo allacciamento, non è necessario essere particolarmente dotati, no! Quando parlo di allacciamento psichico, parlo di quello stato in cui vi trovate a vivere con entusiasmo e fare qualcosa di utile. Appena vi sentite di essere "vivi" ed "utili", non potete più dubitare di essere in contatto con la Gerarchia, e in quel momento da essa arriveranno a voi potenza ed energia. Da quel momento, qualsiasi sia il vostro carattere, che voi siate timidi o infantili, paurosi o titubanti, tutto si trasforma e la convinzione di ciò che fate si insedia in voi, una grande forza vi pervade e vi aiuta nell'azione. Quello che vi occorre, e vi prego di farlo, è un collegamento quotidiano con la Gerarchia.



Come collegarsi con la Gerarchia (3)

Come farlo? E' semplice, ogni mattina fate un piccolo rituale, che ognuno può prolungare quanto vuole a seconda dei metodi che utilizza per rilassarsi e meditare oppure di quanto scoprirà con la sua intuizione o per l'esperienza acquisita.

Procuratevi una copia della Grande Invocazione (ne trovate una più innanzi), tre candele ed una candela più grossa o un lumino. Quindi:

1. disponete le tre candele in modo da formare un triangolo con la punta lontana da voi diretta verso l'Est (dove sorge il sole).

2. ponete la candela grossa o il lumino in una coppa al centro del triangolo. Nella coppa, a vostra scelta, potete porre dell'acqua o degli elementi naturali, ad es. dei fiori, dei cristalli, dell'incenso, dei minerali o altro. Ricordo che l'acqua può servire per aiutare lo sviluppo psichico.

3. recitate la prima strofa della Grande Invocazione, accendendo la 1° candela, quella in direzione dell'Est, affinché la luce della fiammella ne rappresenti la manifestazione.

 

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio

Affluisca luce nelle menti degli uomini.

Scenda Luce sulla Terra.

 


4. recitate la 2° strofa, accendendo la candela di sinistra,



Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio

Affluisca amore nei cuori degli uomini.

Possa il Cristo tornare sulla Terra.



5. recitate la 3' strofa, accendendo la candela di destra,



Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto

Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;

Il proposito che i Maestri conoscono e servono.
 


4. recitate la 4° strofa, accendendo la candela al centro del triangolo.



Dal centro che vien detto il genere umano

Si svolga il Piano di Amore e di Luce,

E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.


Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.



Dopo aver detto le ultime parole della Grande Invocazione, ripassate su ogni candela e fate il segno della croce, per consacrare il tutto con il segno cosmico di Cristo.

Mentre fate tutte queste cose, pensate che tutto il vostro essere si canalizzi e salga come un tubo di luce, salga verso la Gerarchia, che potete immaginare come un immenso sole; un mantra, oppure un grande tempio da cui esce una dolce musica, fate ciò che il cuore vi suggerisce, quindi ponetevi in meditazione e visualizzate il collegamento.

Per fare questa visualizzazione allineatevi sui tre punti: immaginate un filo di luce, che unisce il vostro centro del cuore, il 3° occhio e il chakra coronale e quindi salga, come un grande tubo di luce, verso la Gerarchia. Potete mantenere questa visualizzazione per il tempo che desiderate.

Se siete abituato a sostenere una visualizzazione potete mantenerla per qualche tempo oppure, se non siete abituato, non forzatevi a visualizzare e passate ad un altro esercizio spirituale meno impegnativo, ad es. recitare delle preghiere.

Quando ritenete di dover terminare spegnete ogni candela, ripartendo dalla prima e ripetendo, per ognuna di esse, la strofa relativa della Grande Invocazione. Quindi rinviate, con le mani, tutta l'energia verso il cielo, verso la Gerarchia e salutate ringraziando.

Ricordatevi che è giusto chiudere qualsiasi attività spirituale con un saluto ed un ringraziamento. Questo non perché che gli Esseri invocati o che il rituale effettuato impongano il saluto, no. Il ringraziamento viene dato per riconoscenza mentre il saluto serve ad incanalare tutte le energie in eccesso verso la terra onde evitare che possano arrecare qualche disturbo (calore, ecc.). In questo modo l'energia in eccesso ritorna verso la terra lasciando una condizione di grande equilibrio. E' bene fare il saluto inchinandosi verso terra, in questo modo il chakra alla sommità della testa verrà posto di fronte al suolo e potrà riversarvi il sovrappiù.

Fate questo esercizio tutti i giorni, poco importa il tempo che gli dedicherete, dieci minuti per le persone nervose o senza pazienza, mezz'ora per quelli che sono un po' più passivi. Seguite la vostra natura, non preoccupatevi di sbagliare, non ingannate voi stessi pensando "se lo faccio per mezz'ora, allora sì che sarò un buon aspirante!". Non fatelo! Ascoltatevi, invece, siate sinceri con voi stessi, se non sopportate più di dieci minuti non andate oltre. Nel tempo vi ritroverete la capacità di farlo per un tempo più lungo.

Iniziate con onestà di intento, puliti come un cristallo, ed allora i cieli potranno riflettersi in voi. Più svilupperete questo allacciamento e più svilupperete la vostra intuizione, si acuirà la vostra capacità mentale, aumenteranno le vostre possibilità e incontrerete le persone più adatte per guidarvi o consigliarvi.



LA GRANDE INVOCAZIONE



Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa il Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce,
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.



Origine della Grande Invocazione
(4)

Oggi l'umanità si trova in un particolare, eccezionale punto mediano, fra un passato infelice e un futuro pieno di promesse che potranno attuarsi, se la riapparizione del Cristo verrà riconosciuta e si farà la debita preparazione. Il presente è pieno di promesse, ma anche di difficoltà; in questo momento il destino del mondo e, se possiamo dirlo con tutta reverenza, l'attività immediata del Cristo, sono nelle mani degli uomini. Le atroci sofferenze della guerra e le angosciose condizioni dell'intera famiglia umana, nel 1945 indussero il Cristo a prendere una grande decisione espressa in due affermazioni della massima importanza.

Egli annunciò alla Gerarchia riunita e a tutti i Suoi discepoli di aver deciso di riprendere il contatto fisico con l'umanità, se questa avesse fatto i passi iniziali per instaurare retti rapporti fra i propri membri; dette poi al mondo (ad uso di tutti) una delle più antiche preghiere, sinora mai permessa se non ai più elevati esseri spirituali. Egli la pronunciò la prima volta nel 1945 al plenilunio di giugno, noto come plenilunio del Cristo, come quello di maggio è del Buddha. Non fu facile tradurre quegli antichi versi (così antichi da essere senza data o possibile riferimento) in parole moderne, ma si fece, e la Grande Invocazione che potrà divenire la preghiera universale fu pronunciata dal Cristo e trascritta dai discepoli.

Possiamo constatarne la straordinaria potenza perché già centinaia di migliaia di uomini la ripetono ogni giorno e più volte al giorno; è già stata tradotta in più di 18 lingue, è usata da gruppi di indigeni delle giungle africane e da uomini che hanno alte funzioni direttive; tanto in America che in alcune nazioni europee viene radiotrasmessa e non vi è luogo dove non se ne conosca l'uso. Questa nuova invocazione, se verrà grandemente diffusa, potrà essere per la futura religione ciò chi il Padrenostro fu per i Cristiani e il Salmo 23 per gli Ebrei.

La Grande Invocazioni non appartiene ad alcuno, né ad alcun gruppo, ma a tutta l'Umanità. La sua forza e bellezza stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certe importanti e fondamentali verità che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale. La verità che esiste un'Intelligenza fondamentale a cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni apparenza esterna, il potere motivante dell'Universo è Amore; la verità che una grande Individualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell'Amore perché potessimo comprendere.

La verità che l'amore e l'intelligenza sono effetti di quello che chiamiamo Volere di Dio; e infine l'evidente verità che solo per mezzo dell'umanità stessa il Piano divino di evoluzione in atto sulla Terra, potrà trovare la sua attuazione. soltanto per opera dell'umanità stessa.

Questo Piano richiede che gli uomini manifestino amore e che "lascino splendere la luce che è in loro". Segue la solenne richiesta finale che questo Piano di Amore e di Luce, attuandosi tramite l'umanità, "sbarri la porta dietro cui il male risiede".

L'ultima frase dell'Invocazione contiene l'idea della restaurazione e indica la nota dominante del futuro ed il giorno in cui l'idea originaria e l'intenzione iniziale di Dio non saranno più frustrate dal libero arbitrio e dal male dell'uomo, dal suo materialismo ed egoismo. Il Proposito divino potrà allora attuarsi grazie al mutamento dei cuori e degli obiettivi dell'umanità. Questo l'evidente e semplice significato dell'Invocazione, che risponde all'aspirazione spirituale di tutti.

Nell'uso di questa Invocazione o preghiera, e nell'attesa sempre crescente della venuta del Cristo, risiede oggi la più grande speranza dell'umanità. Se ciò non fosse, la preghiera sarebbe inutile, soltanto un'allucinazione, e le Scritture di tutto il mondo, con le loro profezie, sarebbero prive di valore ed illusorie.

La testimonianza dei secoli ha comprovato che così non è. La preghiera ottiene e ha sempre ottenuto risposta; i grandi Figli di Dio sono sempre venuti e sempre verranno in risposta all'appello dell'umanità, e Colui che tutti gli uomini attendono, è per via.

Diffusione della Grande Invocazione (4)

Dedicatevi a diffondere l'uso della Grande Invocazione e aiutate a portare avanti il piano di distribuzione. La Grande Invocazione, è un potente strumento solare destinato a produrre dei cambiamenti e i necessari riadattamenti. E' tanto potente, che quando se ne suggerì l'uso generalizzato nel mondo degli uomini, suscitò qualche opposizione fra i membri della Gerarchia, perché ne temevano i potenti effetti sulle persone non preparate e non evolute. Tuttavia il suo uso è stato giustificato e si desidera che la sua utilità venga grandemente accresciuta e il suo uso sia diffuso molto più ampiamente.
 


Riferimenti bibliografici

1) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce,
Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (1996).

2) Alice Bailey, Psicologia Esoterica, vol. II, pag. 736,
Edizioni Nuova Era, Roma.

3) Ghislaine Gualdi, La Medicina delle energie,
Quaderno di Sarmoung n. 5 Gruppo Sarmoung,
Via Dante, 4 28010 Cavallirio (NO).

4) Alice Bailey, Il ritorno del Cristo e Esteriorizzazione della Gerarchia,
Edizioni Nuova Era, Roma.