LA MISTERIOSA TRIBU' DI DAN

        

 

A sinistra: la guardia scelta di Ramses II a Qadesh, i SHARDANA (i Sher-Dan, i Principi di Dan), che accompagnarono Mosè nell’Esodo. A destra: dei bronzetti sardi raffiguranti guerrieri Shardana (il primo da sinistra è identico ai guerrieri raffigurati sulle pareti di Abu Simbel e Medineth Abu).

Shardana=Sher-Dan? Certo. Alcuni studiosi d’Oltr’Alpe propongono la tesi secondo cui alcuni contingenti mercenari appartenenti ai Popoli del Mare scortarono Mosè nell’Esodo. Per l’esattezza si tratterebbe di Shardana e Tjekker.

Vediamo:

 

Da Lia nacquero, secondo la Bibbia:

  • Ruben, Giuda e Simeone. Probabilmente gli appartenenti alle tribù con questo nome sono da classificare come discendenti da quelle tribù semitiche insediatesi in Egitto all’epoca dell’invasione degli Hiksos e quindi odiate dal popolo egiziano, che però se ne serviva per la loro abilità artigianale, soprattutto in campo edilizio. Mosè si rivolse a loro con la promessa di condurli in una Terra più ricca e senza padroni.

  • Levi. Gli appartenenti a questa tribù sono sicuramente i fedelissimi di Mosè, perché altri non erano che i suoi compagni e fratelli di religione. Mosè li adibì al Culto da lui instaurato anche perché già praticanti la religione egizia di Aton, poi diventata religione di Jahwe. Erano chiaramente egiziani.

  • Issacar. In questa tribù vennero inclusi mercenari di stanza in Egitto, appartenenti ai Popoli del Mare, Tjeker per la precisione.

  • Zabulon. Anche in questo caso vennero inclusi mercenari appartenenti ai Popoli del Mare. Gli studiosi parlano di Danai, preferibilmente di Sher-Dan

 

Da Rachele nacquero:

  • Giuseppe e Beniamino; per volere di Giacobbe furono inclusi i figli di Giuseppe, Ephraim e Manasse. Tutti da

          classificare come discendenti delle stesse tribù semitiche su nominate.

 

Da Billah, schiava di Rachele, nacquero:

  • Dan e Nephtali. Nephtali, quindi, era di origini semitiche, mentre nella tribù di Dan furono inclusi la maggior parte dei mercenari Shardana amici del principe–generale Mosè.

 

Da Zelpha, schiava di Lia, nacquero:

  • Gad e Aser. Gad era di origini semitiche, mentre ad Aser si aggiunse un contingente di Tjeker, mercenari appartenenti alla coalizione dei Popoli del Mare, che sappiamo storicamente insediati in Palestina tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XII a. C.

 

Il nome Sher-Dan (SRDN) significa principi di Dan. È una coincidenza strana che essi portassero il nome del figlio di Giacobbe che amava l’arte della guerra. Possiamo solo ipotizzare che i Shardana, come gli Ebrei (Ossia quelle tribù che poi formarono il popolo ebraico), arrivarono in Egitto intorno al 1700 a. C. con l’invasione degli Hiksos, quindi c’era sicuramente un legame fra i due gruppi.

Questo spinse Mosè a convincere i Shardana a unirsi all’impresa, magari con la promessa che una volta giunti a destinazione avrebbero potuto imbarcarsi per far ritorno nella loro patria d’origine: la Sardegna.

Tutta l’assortita e indisciplinata moltitudine di razze ed etnie che seguirono Mosè nell’Esodo, il Patriarca-Condottiero cercò di trasformarla in un’unica Nazione e sappiamo con quali difficoltà. Per prevenire le rivolte e le insubordinazioni, per difendersi da attacchi esterni di popolazioni ostili, il furbo condottiero si servì spesso dei mercenari Tjeker e Shardana.

Parte quindi della tribù di Dan, una volta giunti sulla Terra Promessa, raggiunsero i porti di Sidone e delle altre città costiere e si imbarcarono alla volta della loro antica Patria. Arrivati a destinazione fecero come Ulisse una volta rientrato in patria: ripresero il mare per altre avventure! E questa volta si volsero alle terre del Nord. Cosa poteva chiamarli in questi territori, per molti sconosciuti e inospitali, non sappiamo. Certo che per la loro abitudine di lasciare tracce del loro passaggio dappertutto, come il serpente, oggi possiamo almeno sapere dove si stabilirono. Sappiamo dagli Egizi che nell’ultima tremenda invasione verificatasi mezzo secolo dopo questi avvenimenti, intorno al 1200 a. C., insieme a Shardana, Thursha, Shakalasa, Liku, Libu ecc., stavolta ci sono altri popoli che vengono dall’estremo nord dell’Europa. i Greci li chiamavano anche Iperborei e dicevano adorassero il dio Apollo, cui dedicavano templi e altari megalitici, a volte di forma circolare, come Stonehenge, ma anche come Circuitus in Sardegna presso Laconi, in una località chiamata stranamente Stunnu, un vocabolo dal suono incredibilmente simile al primo. Il nome di questi nuovi alleati: Saksar (Sassoni?) e Danen (Tuatha de Dana), o Danuna. Vedremo che non si tratta dell’unico richiamo al nome di Dan che noi troveremo nelle terre del Nord. Alcuni esempi: Danmark=Traccia di Dan,   Tuatha de Dana=Gente di Dan o Tribù di Dan. Questi ultimi erano gli antenati degli Irlandesi e adoravano la Grande Madre, la Dea Danu. La stessa Irlanda è piena di toponimi Dun (Es. Duncan, leggi Dancan), ma anche Dan stesso (Danny boy)...

Sappiamo anche che Mosé affidò a Ooliab di Dan (insieme a Jezalel di Juda) la costruzione dell’Arca, che poi sarà custodita dagli stessi Daniti, prima a Dan e poi a Silo. Con la costruzione del Tempio di Salomone, ad opera di un Danita di Tiro (Hiram Abi). l’Arca verrà portata a Jerusalem. Al tempo di Roboamo se ne perderanno le tracce, ma anche stavolta c’entrano i Shardana e un loro generale divenuto faraone (Shesonk, XXII dinastia), che depredò il Tempio nel 950 a.C.... ma questa è un’altra storia.

 IL DRAGONE (O Serpente alato) era il simbolo dei SHER-DAN. Mosè fece issare su un’antenna un “serpente di bronzo” durante un’epidemia scoppiata nell’accampamento. Chi “vedeva” quest’insegna veniva sanato. Era forse l’insegna dell’accampamento dei DAN? Le tribù di Israele conservarono il Serpente di Bronzo, il Nehustan, nel santuario di Dan, facendone oggetto di Culto, finché il re di Juda Ezechia lo fece distruggere.

Alcune Nazioni antiche (Sparta, l’Inghilterra di Artù...) e moderne hanno adottato questo simbolo (il Drago).

La versione dell’illustrazione a fianco ricorda il caduceo-bussola  e il DNA simbolo di Enki-Ea.

La Chiesa Cristiana, considerandolo retaggio del paganesimo, lo considerò l’immagine del diavolo stesso. S. Giorgio e altri santi, oltre che i cavalieri medievali, lo combatterono in “Nome di Dio e della Chiesa”.

 

Tratto dal bellissimo libro:Shardana i Popoli del Mare” di Leonardo Melis