|  | Un gran libro che tratta di 
    Archeoastronomia, la scienza che - indicando come le molte antiche strutture 
    puntano verso il cielo - mette in stretta relazione l'archeologia con 
    l'astronomia. E' uno stimolo e un invito a visitare Pompei in modo diverso - 
    non più da semplice turista, ma da amante del mistero. Un'analisi di 
    strutture, costruzioni, reperti come non si legge su altri libri. Si scopre 
    che Pompei era piena di stranieri, di culti, di culture diverse che 
    ritroviamo dappertutto, sapendo cogliere il significato nascosto. Una 
    nuovissima e stimolante interpretazione dei misteri di Pompei. "Astronomia ed esoterismo 
    nell'antica Pompei" si deve alla scoperta, da parte dell'Autore, che la 
    cinta muraria di Pompei fu edificata dopo il tracciamento sul terreno di 
    quella curva geometrica che oggi è chiamata ellisse. Inoltre, tenendo conto 
    di certe analogie tra elementi architettonici presenti sia nei templi più 
    antichi di Pompei che in quelli costruiti in epoca coeva nella magna Grecia, 
    ha trovato, dopo accurate misurazioni in loco, che i templi pompeiani più 
    antichi furono orientati con gli stessi criteri astronomici adottati per 
    orientare quelli greci.C'è poi una trattazione accurata delle meridiane trovate a Pompei e uno 
    studio su alcune pietre che l'Autore, attraverso considerazioni di 
    metrologia antica, ha riconosciuto come pesi per bilance. Una grossa pietra 
    sferoidale, appartenente a una delle case situate lungo la via principale, 
    fu invece utilizzata da uno sconosciuto studioso di astronomia per ricavarne 
    un globo celeste.
 La seconda parte riguarda invece i misteri che ancora avvolgono la celebre 
    città. Attraverso lo studio delle sette esoteriche di quei tempi, l'Autore 
    propone una nuova e sconcertante interpretazione, totalmente alchemica, del 
    notissimo affresco pompeiano della Villa dei Misteri. Inoltre, dopo una 
    minuziosa ricerca sul cristianesimo delle origini, egli è riuscito a trovare 
    un'altra chiave di lettura degli enigmatici quadrati magici e di altre 
    iscrizioni, ritrovate a Pompei, il cui significato ancora oggi è discusso 
    tra gli studiosi. In particolare, i quadrati magici, secondo questo studio, 
    sarebbero stati opera di una scuola gnostica.
 Il lavoro termina con due appendici matematiche: la prima, di geometria 
    analitica, illustra il procedimento adottato per ricostruire l'ellisse della 
    cinta muraria di Pompei; la seconda, di trigonometria sferica, fornisce i 
    metodi di calcolo per determinare le coordinate celesti delle principali 
    stelle in qualsiasi epoca, passata e futura, e le formule per determinare 
    l'orientamento di un manufatto di archeoastronomia.
 L'opera è presentata dal prof. Bruno Cester, astrofisico dell'Università 
    degli Studi di Trieste, collaboratore della notissima prof.ssa Margherita 
    Hack.
 
 
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