| , | 
| MARIA DI MAGDALAE IL GRANDE SEGRETO TEMPLAREdi Ugo Cortesi | 
| Riflettendo
      su
      fatti
      storici
      e biblici, seppure
      personalmente
      ritenga
      che
      la Bibbia
      (nella
      sua
      seconda
      parte: N.T.)
      non
      sia un
       documento
       “molto veritiero”,
       ma  certamente
       uno
       scritto
       che  seppur
       postumo  ai  tempi,
       è
       uno
       dei
       pochi
       che
      raccontano,
      a
      volte  in  modo  leggendario
      e mitico,
      un
      pezzo
      di
      storia
      dell’umanità.
      Non
      parlerò
       della
       discendenza
      merovingia
      dalla
      dinastia
      di Gesù e
      quindi
      di
      Davide per
      il fatto
      che,
      non
      solo lo metto
      in dubbio,
      ma
      ritengo
      sia
      una delle
      “bufale”
      più grandi
      che
      da circa
      un secolo
      e mezzo
      qualcuno
      cerca
      di propinare. 
 Bisogna
      ben
      considerare
      il
      rovesciamento
      delle
      lettere,
      specialmente
      quelle
      indicanti
      un
      nome,
      poiché
      si
      tratta
      di
      un
      uso
      che
      i
      Templari
      facevano
      per
      indicare
      nomi
      o
      personaggi
      che
      "volutamente",
      da
      parte
      di
      chi ne
      aveva
      interesse,
      erano
      stati
      male
      indicati
      nei
      secoli. 
      Non
      dico
      che
      Saunière
      fosse
      un
      neotemplare,
      di
      certo era
      a conoscenza (anche
       prima
      dei
      suoi
      ritrovamenti)
      di
      storia
       templare,
      stante
      la
      sua  amicizia
       ed i diversi
      incontri
      con  il
      deputato
      Camillo
      Dreyfus,
      massone-templare
      e direttore de’ La Nation
      di Parigi. 
 Maria, dall’ebraico Miryam e dal greco Mariam o Maria (nella Bibbia dei Settanta, nei vangeli e negli Atti degli Apostoli) era un nome molto diffuso in Palestina ai tempi di Gesù e la si trova in iscrizioni antichissime scavate nelle regioni vicine, la cui più importante è la “mrym” indicata nelle tavolette di Ugarit (XV-XIV secolo a.C.) scoperte a Ras Shamra sulla costa fenicia. L’analisi della radice semitica, alla quale i filologi la fanno risalire, Maria potrebbe significare “ribelle”, “amara” o “forte”, ma anche “colei che si innalza” o che “è innalzata” oppure ancora “profetessa” o “Signora”. La tradizione cristiana di San Gerolamo la fa derivare dall'ebraico “mar yam” (goccia di mare), in latino stilla maris, o Stella maris, “stella del mare”, con cui viene pure indicata la madre di Gesù, chiamata Maria Vergine. Stella Maris era pure il nome di una nave templare che solcava la rotta di “Ofiuco”, legata alla storia (o leggenda come molti ritengono) delle sette sorelle, alle quali si deve collegare la fondazione dell’Ordine delle sorelle di Maria Maddalena (anno 1224), ad opera del Cavaliere Templare Rodolfo di Worms. 
 Il Nuovo Testamento cita sei donne col nome di Maria, le cui più importanti sono Maria la madre di Gesù e Maria Maddalena o di Magdala. 
 Magdala
      era
      il
      suo
      luogo
      d'origine,
      ubicato
      sulla
      costa
      occidentale
      del
      lago
      di
      Tiberiade,
      nei pressi
      dell'attuale
      Magdal.
      Gesù l'aveva
      liberata
      da “sette demoni”,
      cioè
      da
      una
      folla
      di
      spiriti
      malvagi
      e
      la donna
      lo
      seguì nelle
      sue
      peregrinazioni
      mettendosi
      al
      suo servizio.
      Il
      ruolo
      più
      importante,
      se
      così
      lo
      si può
      chiamare,
      Maria
      di
      Magdala
      lo ebbe
      quando
      fu
      presente,
      nel
      giorno
      del
      Sabato,
      alla
      sepoltura
      del
      Maestro.
      Dato
      che
      la
      religione
      ebraica
      vietava,
      al sabato,
      qualsiasi
      attività,
      il rito
      funebre
      fu celebrato
      il giorno
      successivo. Quando Maria
      di
      Magdala
      tornò
      sul
      posto
      con
      una
      o
      più donne
      (sei
      pie
      donne)
      portando
      oli
      ed
      aromi
      per
      cospargere
      il
      morto, trovò
      la tomba
      aperta
      e vuota. Questa
      è
      l’indicazione
      dei
      Vangeli
      e della Chiesa,
      ma non
      dei
      Templari. La
      tradizione
      della
      Chiesa
      cattolica
      identifica
      la
      Maria
      Maddalena
      “liberata
      dai sette
      demoni”
      con
      Maria
      di
      Betania
      o
      con
      la  “peccatrice”
       che
       unse
      di
       balsamo
       la  testa  di
       Gesù.
       Questa
       ipotesi,
       sostenuta
       da  Gregorio
       Magno,
       non
       trova fondamento
      nei testi evangelici. Diversa è la circostanza in cui Gesù ricevette l'omaggio dell'unzione, a Betania, da una donna di nome Maria, sorella di Marta. Cita,
      infatti, Luca nel suo Vangelo: “Gesù
      si trovava a Betania
      nella
      casa
      di
      Simone il lebbroso.
      Mentre
      stava
      a mensa,
      giunse
      una
      donna con
      un
      vasetto
      di alabastro,
      pieno di
      olio
      profumato
      di
      nardo genuino
      di gran
      valore;
      ruppe
      il vasetto
      di
      alabastro
      e
      versò l’unguento
      sul suo capo. Ci furono
      alcuni
      che si sdegnarono
      fra di
      loro:
      “Perché
      tutto questo
      spreco
      di
      olio
      profumato?
      Si
      poteva
      benissimo
      vendere
      quest’olio
      a
      più
      di trecento
      denari
      e
      darli ai
      poveri! ”.
      Ed erano
      infuriati
      contro
      di lei.” Sarebbe
      molto
      strano
      che
      Luca,
      citando
      Maria di
      Magdala
      e
      Maria
      (di Betania),
      sorella
      di
      Marta,
      non
      dica
      che
      era una peccatrice
      e
      non precisi
      mai
      che si
      trattava
      della
      stessa
      persona. Ci sono racconti popolari provenzali che narrano che, Maria Maddalena sbarcò nella località detta “les Saintes-Maries- de-la-Mer”, in compagnia di Marta e Lazzaro, fuggiti dalla prima persecuzione scatenata da Erode Agrippa contro i cristiani. Si sarebbe poi ritirata nei pressi di Marsiglia nella grotta chiamata “la Sainte Baume” dove sarebbe morta per poi essere sepolta a Saint-Maximin. E’ nell’XI secolo che i benedettini di Vezelay cominciano a diffonderne il culto di Maria Maddalena, asserendo di essere i custodi delle sue reliquie, a loro consegnate per proteggerle dai Saraceni che più volte erano sbarcati in Provenza. La storia potrebbe essere verosimile, ma come asserisce Anatole France: “Tutte le storie che non contengono menzogne sono mortalmente noiose”. La verità Templare è invece un’altra. Tornando
      alla
      differenza
      fra
      le
      due
      Marie,
      Maria
      Magdalena
      e
      Maria
      di
      Betania,
      quest’ultima
      era
      la
      sorella
      di Lazzaro,
      l'amico  che
       Gesù,
       sempre
      secondo
       i
       Vangeli,
       resuscitò.
       Quando
       Gesù
       si
       trovava
      a
       Gerusalemme,
       frequentava
      abitualmente
      la casa
      a Betania,
      un
      villaggio
      adiacente
      alla
      città
      santa
      dove
      questa
      Maria
      abitava
      con
      Marta.
      Pochi
      giorni
      prima
      della
       crocifissione,
      Gesù
      si
      trovava
       a
      Betania,
       invitato
      da
      Simone
      il  lebbroso,
      quando
      Maria,
      per
      ringraziarlo
       e
      rendergli
      omaggio
      gli
      versò
      sulla
      testa
      e
      sui
      piedi
      un
      prezioso
      balsamo
      che
      asciugò
      con
      i
      suoi
      capelli.
      Le
      circostanze
      sono
      molto
      diverse
      anche
      se l’ospitante
      si
      chiamava
      anch'egli
      Simone,
      un
      nome
      del
      resto
      molto
      diffuso.
      Questo
      Simone di
      Galilea
      è detto
      “fariseo”
      e
      non
      “lebbroso”.
      D'altra
      parte
      l'unzione
      di
      profumo,
      era
      un
      onore
      che
      veniva
      tributato
      non
      di rado
      agli
      ospiti
      di
      rango.
      La
      “peccatrice”
      intervenuta
      al
      banchetto
      presso
      il
      fariseo
      Simone
      è una
      donna
      ben
      diversa
      da Maria
      di
      Betania.
      Quest'ultima
      ci
      è
      presentata
      come
      una
      donna
      dolce,
      delicata,
      tranquilla,
      attenta
      all'insegnamento
      di
      Gesù e
      sua
      amica mentre
      l’altra
      viveva
      una vita
      di lussuria,
      per di
      più
      in Galilea,
      ben
      distante
      da Betania.  Per
      restare
      nell’argomento
      delle
      Marie,
      ne
      esiste
      un’altra
      che
      nulla
      ha a
      che
      fare
      con
      le prime
      due,
      ma
      ha
      a
      che
      fare
      con Gesù
      essendone
      parente. 
      Si
      tratta
      di 
      Maria
      “madre
      di
      Giacomo
      il
      Minore”
      e
      di
      Giuseppe,
      la
      stessa
      donna
      che
      Matteo
      chiama
      “l'altra
      Maria”.
      Faceva
      parte
      del
      gruppo
       delle
      “pie
      donne”
      che
       seguirono
      Gesù
      dalla
      Galilea
      “per
      servirlo”
       e
      assisterlo
      con
      i loro
      beni
      .
      I
      vangeli
      sinottici
      collegano
      sempre
      la
      sua
      presenza
      a
      quella
      di
      Maria
      di
      Magdala
      . Matteo
      e
      Marco
      la
      indicano
      fra
       i
      fedeli
      che
      osservavano
       da
       lontano
      la
      crocifissione
       di
      Gesù 
      sul
      Golgota.
      Questa
      terza
      Maria
      potrebbe
      anche
      essere
      la
      stessa
      che
      Giovanni
      indica
      come
      “sorella”
      di Maria,
      madre
      di
      Gesù,
      che
      le
      stava
      al
      fianco
      ai piedi
      della
      croce.
      Quindi
      la
      zia
      di
      Gesù.
      Sta
      di
      fatto
      che
      sia
      questa
      Maria
      che
      la
      Maddalena
      assistettero
      alla
      tumulazione
      di Gesù
      e
      ritornarono
      il
      giorno
      dopo
      con
      altre
      cinque
      pie
      donne
      per
      cospargerne
      il
      corpo
      di
      balsami,
      ma
      trovarono
      la cripta
      vuota.
       Ma
      anche
      questa
      non
      è
      la verità
      Templare. E’ molto improbabile quanto asserisce Raban Maar e cioè che Maria Maddalena fosse di sangue reale perché di famiglia asmonita. La famiglia degli Asmonei, che comprendeva pure i Maccabei, terminò nel 40 a.C. quando Erode fu proclamato re di Giudea. Inoltre gli asmonei prediligevano le cose terrene, le proprietà e le ricchezze, all’ideale religioso. Quindi è molto improbabile che Maria Maddalena, che non risulta discendere da Erode, fosse di famiglia asmonita. Veniamo ora alla vita religiosa di Gesù, basandoci sia ai Vangeli che ai ritrovamenti di Qumran. Per completezza del discorso, ripeto alcuni punti di quanto già indicato in un altro mio scritto: "Yesuha ben Josep detto Gesù – un grande comunista”: Non c’è alcun dubbio che Gesù fosse un ebreo esseno, come del resto lo era la massima parte degli ebrei a quel tempo. Gli Esseni erano una discendenza delle dodici tribù di Israele ed erano appunto coloro che hanno scritto e nascosto i rotoli del Mar Morto. I rotoli rappresentano non solamente un atto religioso e quindi un documento di fede, ma una vera e propria ricchezza storica di comportamento e di cronaca. Questi documenti sono databili in un tempo che va dal IV secolo a.C. fino ad un periodo che può stabilirsi fra il 70 ed il 132 d.C. Gli Esseni si attenevano a due Regole principali, La Regola della Comunità e la Regola della Guerra, i cui testi, quasi integrali, si trovano fra i rotoli di Qumrân, e sono già stati tradotti e pubblicati. Da ciò deriva che gli Esseni, che erano portatori del verbo del Signore, di Abramo e di Mosè, non erano poi così propensi a porgere l’altra guancia, sebbene in maggioranza fossero religiosamente miti e politicamente moderati. Facevano parte di una frangia degli Esseni, gli Zeloti, ossia gli zelanti della legge sia divina che umana. Addirittura lo storico romano Giuseppe Flavio, enumerando le correnti del periodo ebraico, mette gli Zeloti al quarto posto dopo i Sadducei, i Farisei e gli stessi Esseni, di cui appunto gli Zeloti erano una derivazione e che quindi pure essi seguivano le regole della Comunità e della Guerra. Come riferisce lo storico e studioso C. Roth, gli Zeloti costituivano un partito di gelosi e feroci custodi della legge e dell’indipendenza politica degli Ebrei. Gli Zeloti erano apertamente antagonisti dei Romani e non avrebbero mai accettato la pace con gli stessi, poiché li ritenevano usurpatori del loro territorio e del loro popolo. A loro interno, gli Zeloti, avevano una frangia estremista, quella dei Nazorei o Nazirei (da Nazor il Maestro di Giustizia) e si rifiutavano di pagare le tasse ai Romani (Kittim o Kthjjm), manifestando il diritto di uccidere chiunque, non ebreo, oltrepassasse i limiti dei cortili del Tempio. Un’altra importante figura era quella del Sacerdote Empio. Quando
      Gesù
      compì
      i 30
      anni
      di età,
      fu
      eletto
      Maestro
      di
      Giustizia
      poiché
      così
      prevedeva
      la
      Regola,
      Gesù
      fu  eletto
      Maestro
       di
       Giustizia
      e  nello
      stesso
      periodo,
      Paolo
       era
       il
      Sacerdote
      Empio.
      Per
      capire
      bene
      le
      due
      figure,
      il
      Maestro
      di
      Giustizia
      era
      colui
      che
      presiedeva
       alla
      vita
       politica
       e
      religiosa
       della
       comunità,
      faceva
      sì
      che
      le
      regole
       gli
       usi
      fossero
      seguiti
       da
      tutti,
      era
      responsabile
       delle
       attività
      umane,
      decideva
      il
      da
      farsi,
      era
      giudice
      e
      comminava
      le
      pene. 
      Per
      la
      sua
      “attività”
      si
      atteneva
      alle
      decisioni
      del
      Consiglio
      poiché
      le facoltà
      personali
      erano
      molto
      limitate. 
      Il Sacerdote
      Empio,
      invece,
      presiedeva
      alla
      vita
      religiosa
      della
      comunità,
      faceva
      proposte,
      ma non
      aveva
      facoltà
      di
      intervenire
      nelle
      attività
      sociali. Quindi
      fra
      Paolo
      e
      Gesù,
      il
      più
      “mite”
      era
      il
      primo.
      Alcuni
       hanno
      ritenuto,
      forse
       per
      questioni
      di
      parte
      e religiose,
       di
      attribuire
       i
      testi
       al
      cristianesimo-primitivo,
      ma diversi
      studiosi,
      fra
      i
      quali
      Margoliout
      e
      Fitzmyer
      ritengono
      i
      testi,
      anche
      quelli
      scritti
      successivamente
      (come
      il
      Documento
      di Damasco)
      di
      origine
      zelota,
      nazorea
      ed
      ebionita,
      almeno
      fino
      al
      300
      d.C.
      quando
      la
      maggior
      parte
      dei
      seguaci
      di
      questi
      gruppi,
      divenuti
      ex-ebraici,
      confluisce
      in quel
      movimento
      più
      propriamente
      chiamato
      cristianesimo. Il
      periodo
      di
      vita
      di
      Gesù
      può
      essere
      datato,
      secondo
      l’attuale
      calendario,
      dal
      2-3
      d.C.
      fino
      al
      34-35.
       La
      vita
      di
      Gesù
       è
      di
      circa 32-33
      anni e
      cioè
      2-3
      anni
      dopo
      il
      periodo
      di pieno
      sacerdozio
      voluto
      dalle
      Regole. Gli
      Esseni,
      Zeloti
      e
      Nazorei,
      al
      tempo
      di
      Gesù
      erano
      poco
      più
      di
      quattromila,
      sparsi
      un po’
      dovunque,
      ma
      specialmente
      sulla sponda
      occidentale
      e settentrionale
      del Mar
      Morto
      (Plinio
      il Vecchio). Veniamo
      ora
      a quelli
      che
      erano
      i
      precetti
      che
      tutti
      dovevano
      seguire,
      vale
      a
      dire
      i
      dettami
      della
      Regola
      della
      Comunità
      e
      di quella
      dell’Assemblea. Per
      capire
      meglio
      l’argomento,
      che
      sarà
      poi
      legato
      ai ritrovamenti
      di
      Saunière,
      citerò
      fra
      parentesi
      alcuni
      punti
      di
      alcuni paragrafi
      rilevati
      dal
      testo
      qumranico
      della
      Regola
      della
      Comunità. Par.
      II
      -
      :
      I
      sacerdoti
       benediranno
      tutti
       gli
      uomini
       della
      sorte
      di
      Dio
      che  cammineranno
      integralmente….(2) 
      - 
      I  leviti
      malediranno
      tutti
      gli
       uomini
      della
      sorte
      di
      Belial…..(5)
      –  Nota:
      I
      membri
       della
      Comunità
      erano
      divisi
       in
      tre
      categorie
      fondamentali:
      sacerdoti,
      leviti
      e
      laici (tutti
      gli
      uomini). Par.
      III -
      : Per
      il saggio
      affinché istruisca
      e ammaestri
      tutti
       i
      figli
      della
      luce
      ….
       e
      sul
       tempo
      della loro
      retribuzione. (13,14,15). 
      - In
      una sorgente
      di luce
      sono le origini
      della
      verità e
      da
      una
      fonte
      di tenebra
      le
      origini
      dell’ingiustizia.
      (19) 
      - Par.
      
      IV   -
      : … e
      nascondere
      fedelmente
      i misteri
      della
      conoscenza:
      questi
      sono gli
      elementi
      fondamentali
      dello
      spirito
      per
      i figli
      della
      verità che
      sono
      nel
      mondo.
      (6) Par.
      VI
      -
      :
      …l’inferiore
      obbedirà
       al
      superiore
       per
       quanto
      concerne
      il
      lavoro
       e
       il
       denaro;
       mangeranno
       in
      comune,
      benediranno
      in comune
      e
      delibereranno
      in
      comune
      (2,3) 
      - 
      E
      allorché
      disporranno
      la
      tavola
      per
      mangiare
      o
      il
      vino
      dolce
      per bere
      (5)
      –
      Nota:
      Il vino
      dolce
      o
      meglio
      il mosto
      era
      usato
      solamente
      dai nazorei. Par.
      VIII -
      : Nel
      consiglio della
      comunità
      ci saranno
      dodici uomini
      e
      tre sacerdoti
      perfetti
      in ogni
      cosa manifestata
      da
      tutta
      la legge,
      per
      praticare
      la
      verità,
      la giustizia……(1
      – 2)
      –
      Nota:
      I
      12 uomini
      erano
      laici
      che
      rappresentavano
      le
      12
      tribù
      di Israele. 
      -- 
      Questo
      è
      il
      muro
      provato,
      la
      pietra
      d’angolo
      inestimabile!
      Non
      vacilleranno
      le
      sue
      fondamenta
      né
      saranno
      mosse dal
      loro
      posto.
      (7 –
      8)
      -   Nota:
      su questo
      punto
      è
      bene
      citare
      anche
      Isaia
      28,16:
      “Guardate!
      Pongo
      in Sion
      una pietra,
      una
      pietra
      scelta,
      angolare,
      preziosa,
      quale
      fondamento:
      chi
      vi crederà
      non
      vacillerà”. Par.
      IX
      -
      :
      Sarà
      una
      persona
      piena
      di
      zelo
      per lo
      statuto
      e
      per
      il
      suo
      tempo,
      per
      il
      giorno
      della
      vendetta
      e
      per
      compiere
      il beneplacito
      di Dio
      in
      ogni
      opera
      delle
      sue mani
      e in
      ogni
      sua
      attività
      (23,24) Par.
      XI
      -
      :
      …il
      mio
      occhio
      contempla
       una
      saggezza
      nascosta
       all’uomo,
      scienza
      e
      pensieri
      prudenti,
      celati
      ai
      figli
       di
      Adamo…(6). 
 Gli
      Esseni,
      Nazirei
      e
      Zeloti
      rappresentavano
      le
      classi
      sociali
      più
      deboli
      e
      si
      contrapponevano
      alle
      altre
      tribù
      israelite,
      in particolare
      dei
      Farisei
      e
      Sadducei,
      che
      erano
      un’elite
      religioso-politica.  
      Per
      questi
      ultimi,
      quindi,
      Gesù
      ed
      i suoi
      discepoli
      esseno-nazirei
       erano
      personaggi
       scomodi,
      al
      punto
      non
       solo
       di
      contrastarli,
      ma  di
       eliminarli. 
      Eliminando
       però
       il
      loro
      Capo,
      gli
      altri
      sarebbero
      venuti
      a miti
      consigli. 
      Dopo
      torneremo
      su
      questo
      punto,
      ma prima
      è bene
      indicare
      la temporalità
      del noviziato
      per capire
      il
      perché
      Gesù
      cominciò
      a predicare
      all’età
      di
      30 anni. 
 Le
      norme
      di
      comportamento
      erano
      dettate
      dalla
      Regola
      dell’Assemblea
      che
      delinea
      appunto
       il
      cammino
      per
      chi
      veniva
      ammesso
      allo
      studio
      nella
      comunità. 
      Citerò
      i punti
      essenziali
      di
      detta
      Regola: -
      Allorché
      giungeranno,
      raduneranno
      tutti
      gli
      arrivati,
      dai
       bambini
       alle
       donne,
       e
      leggeranno
       alle
       loro
       orecchie
      tutti
      gli statuti
      del
      patto e
      li istruiranno
      in tutte
      le
      loro
      disposizioni,
      affinché
      non
      sbaglino
      commettendo
      inavvertenze. 
      (I- 4,5) -
      Fin
      dalla
      sua
      giovinezza
      lo
      si
      istruirà
      sul
      libro
      della
      meditazione
      e,
      secondo
      la
      sua
      età,
      lo
      ammaestreranno
      sugli
      statuti
      del patto,
      ed egli
      riceverà
      la sua
      educazione
      nelle
      loro
      disposizioni
      per dieci
      anni.
      (I-7,8) -
      All’età
      di
      venti
      anni
      passerà
      tra
      gli
      arruolati,
      entrando,
      in
      base
      alla
      sorte,
      in
      mezzo
      alla
      sua
      famiglia,
      in comunione
      con
      l’assemblea
      santa….(I-9) -
      All’età
      di
      venticinque
      anni entrerà
      a
      partecipare
      alle
      strutture
      fondamentali
      dell’assemblea
      santa…(I-13) -
      All’età
      di
      trenta
      anni
      potrà
      essere
      promosso
      ad
      arbitrare
      una
      lite
      e un
      giudizio,
      a
      prendere
      posto
      tra
      i
      capi
      delle
      migliaia
      di Israele,
      tra i
      comandanti
      delle
      centurie
      e i
      comandanti
      delle
      cinquantine…(I-14) -
      Ma
      nessun
      uomo
      poco
      dotato
      entrerà
      nel
      sorteggio
      per
      accedere
      a
      un
      posto
      sopra
      l’assemblea
      di
      Israele
      per
      emettere
      una
      sentenza
      o
      per
      assumere
      una
      carica
      dell’assemblea
      o
      per
      accedere
      ad
      un
      posto
      nella
      guerra
      destinata
      ad
      abbattere
      le nazioni.
      (I-20,21) -
      Questa
      sarà
      la
      seduta
      dei
      notabili,
      chiamati
      al convegno
      per
      il
      consiglio
      della
      comunità,
      quando
      Dio
      avrà
      fatto
      nascere
      il messia
      in mezzo
      a loro.
      II-11,12)
      – Nota
      : Il
      messia
      esseno
      non
      è
      una
      personalità
      celeste,
      ma il
      Maestro
      di Giustizia
      del momento. 
      Gesù
      è stato
      Maestro
      di Giustizia. -
      E
      quando
      si
      raduneranno
      alla
      mensa
      comune
      oppure
      a
      bere
      il
      vino
      dolce,
      allorché
      la
      mensa
      comune
      sarà
      pronta
      e
      il
      vino
      dolce
      da  bere
       sarà
      versato,
      nessuno
       stenda
      la  sua
       mano
      sulla
      primizia
      del
      pane
      e
      del
       vino
      dolce
       prima
       del
      sacerdote, giacché
      egli
      benedirà la
      primizia del
      pane e
      del vino
      dolce e
      stenderà per
      primo la
      sua mano
      sul pane...(II- 
 Riporto
      pure
      alcuni
      passi
      della
      Regola
      della
      Guerra,
      a
      testimonianza
      che
      gli
      Esseni,
      Zeloti
      e
      Nazorei
      non
      erano
      poi
      tanto
      propensi
      a
      porgere
      l’altra
      guancia,
      specialmente
      a
      coloro
      che
      li
      opprimevano
      o
      invadevano
      la
      loro
      terra. 
      Erano
      buoni
      e pii,
       ma
      si
      facevano
      rispettare
      anche
      con
      le armi. 
      Questo
      documento
       è
      importantissimo
      per
       capire
      il perché
       anche
      i Romani
       avevano
       astio
       nei
      confronti
      degli
       Zeloti
       e
       Nazorei,
       prediligendo
      invece
      la
      casta
       del
      sinedrio
      che
      meglio
      si adeguava
      alle
      risoluzioni
      politiche
      di
      Roma. 
 -
      E
      questo
      è
      il
      libro
      della
      Regola
      della
      Guerra.
      L’inizio
      si
      avrà
      allorché
      i
      figli
      della
      luce
      porranno
      mano
      all’attacco
      contro
      il partito
      dei
      figli
      delle
      tenebre,
      contro
      l’esercito
      di
      Belial,
      contro
      la
      milizia
       di
      Edom,
      di
      Mohab,
       dei
      figli
       di
      Ammon…..…
      contro
      le
      milizie
      dei
      Kittim
      di Assur….(I-1,2)  
      -  
      Nota
      :
      I
      Kittim
      o
      Kthjjm
      (di
      Assur)
      sono
      stati
      individuati
      nei
      Romani
      che venivano
      in Palestina
      dal
      nord. -
      E
      dopo
      la
      guerra
      se
      ne
      andrà
      di
      là,
      contro
      tutte
      le
      milizie
      dei
      Kettim
      in Egitto
      (I-4)
      – Nota: 
      A quell’epoca
      i Romani
      avevano
      già
      occupato
      parte
      dell’Egitto. - Verità
      e
      giustizia
      risplenderanno
      per
      tutti
      i
      confini del
      mondo,
      illuminando
      senza
      posa
      fino a quando
      saranno
      finiti
      tutti
      i tempi stabiliti
      per le
      tenebre. (I-8).   La gente
      seguiva
      i
      suoi
      insegnamenti,
      lo
      andava
      ad
      ascoltare
      durante
      il
      suo
      peregrinare,
      abbandonando
      quella
      che
      era la
      linea
      ufficiale
      della religione
      ebraica
      e
      cioè
      i
      dettami
      del
      Sinedrio. 
      Il Sinedrio era una
      congrega
      religiosa
      composta da sacerdoti
       e da saggi;
       in  pratica
       erano
      coloro
      che  determinavano
       le  linee
      politiche
       e religiose
      che
      il popolo
       doveva
      seguire. 
      Nessuno
      più
      ascoltava
      i
      sacerdoti del Sinedrio
      per
      accorrere
      invece
      dove
      predicava
      Gesù. 
      Quindi
      Gesù,
      come
      già detto
      in precedenza,
      era
      diventato
      scomodo. 
      Per
      questo viene
      inquisito
      e condannato
      a
      morte
      dal Sinedrio. A tal proposito
      per
      poter poi
      continuare
      il
      discorso
      che
      lega
      Gesù,
      Maria Maddalena
      e
      i Templari 
      citerò
      alcuni
      brani
      dei - Cospirazione del Sinedrio; -
      Cattura; - Gesù
      davanti
      al sinedrio
      (per Matteo Marco
      e Luca); - Gesù
      davanti
      a Anna e Caifa
      (solo
      per Giovanni); - Crocifissione; - Agonia
      e morte; - Sepoltura; -
      Risurrezione. Certamente
      molti
       di voi
      avranno
      già
      letto  questi passi,
      ma
      vi
      chiedo
      di
      rileggerli
      per
      rinfrescarvi
      la
      memoria,
      tenendo
      conto
      che
      sono
      dichiarazioni
      riconosciute
      dalla
      chiesa
      e
      quindi
      non
      si
      parli
      di
      irriverenza
      da
      parte
      di
      alcuno. 
      Indicherò
      i capitoli
      ad
      uno
      ad uno nell’ordine
      sopra
      indicato
      ed
      ognuno
      riferito
      ai
      quattro
      estensori
      (Matteo,
      Marco,
      Luca
      e
      Giovanni)
      nella
      stessa sequenza.   •
      Cospirazione
      del Sinedrio: MATTEO
      - Capitolo 26 - VII. PASSIONE
      E RISURREZIONE - Complotto
      contro Gesù 1 Terminati
      tutti
      questi
      discorsi,
      Gesù
      disse
      ai
      suoi
      discepoli: 2 “Voi
      sapete
      che fra due giorni
      è Pasqua
      e che
      il Figlio
      dell’uomo
      sarà
      consegnato per
      essere
      crocifisso”. 3 Allora
      i sommi
      sacerdoti
      e
      gli anziani
      del popolo
      si riunirono
      nel
      palazzo
      del sommo
      sacerdote, che
      si chiamava
      Caifa, 4 e tennero
      consiglio
      per arrestare
      con un inganno
      Gesù
      e farlo
      morire. 5 Ma
      dicevano:
      “Non
      durante
      la festa,
      perché non
      avvengano
      tumulti
      fra
      il popolo”. MARCO -
      Capitolo
      14
      - V. LA PASSIONE
      E LA RISURREZIONE DI GESÙ - Complotto contro
      Gesù 1 Mancavano  intanto
      due  giorni  alla
       Pasqua
      e agli
      Azzimi
       e i sommi
      sacerdoti
      e  gli
      scribi
       cercavano
       il  modo  di
      impadronirsi
      di lui
      con inganno,
      per ucciderlo. 2 Dicevano infatti: “Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo”.  
      LUCA - Capitolo 22 - VI. LA PASSIONE - Complotto
      contro  Gesù
      e tradimento
      di Giuda 1 Si avvicinava
      la festa
      degli
      Azzimi,
      chiamata
      Pasqua, 2 e i
      sommi
      sacerdoti
      e gli
      scribi
      cercavano
      come toglierlo
      di mezzo,
      poiché
      temevano il
      popolo. 3 Allora
      satana
      entrò in Giuda,
      detto Iscariota,
      che
      era
      nel
      numero
      dei Dodici. 4 Ed
      egli andò a discutere
      con i sommi sacerdoti e i capi
      delle
      guardie sul
      modo di
      consegnarlo
      nelle
      loro
      mani. 5 Essi
      si rallegrarono
      e si
      accordarono di dargli
      del
      denaro. 6 Egli fu d’accordo e cercava l’occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. 
      GIOVANNI -
      Capitolo
      11- I
      capi
      Giudei
      decidono
      la morte
      di Gesù 45 Molti
      dei Giudei
      che
      erano venuti
      da Maria,
      alla
      vista di
      quel
      che egli
      aveva
      compiuto,
      credettero
      in lui. 46 Ma alcuni
      andarono
      dai farisei
      e riferirono
      loro
      quel che
      Gesù
      aveva fatto. 47 Allora
      i sommi
      sacerdoti e i farisei
      riunirono
      il sinedrio e dicevano: “Che facciamo?
      Quest’uomo
      compie
      molti
      segni. 48 Se
      lo
      lasciamo
      fare
      così,
      tutti
      crederanno
      in
      lui
      e
      verranno
      i
      Romani
      e
      distruggeranno
      il nostro
      luogo
      santo
      e la
      nostra nazione”. 49 Ma uno di loro,
      di nome
      Caifa, che era sommo
      sacerdote
      in
      quell’anno,
      disse
      loro:
      “Voi non
      capite
      nulla 50 e non considerate
      come
      sia
      meglio
      che muoia
      un solo
      uomo per
      il
      popolo
      e non
      perisca la nazione
      intera”. 51 Questo
      però
      non lo disse
      da
      se
      stesso,
      ma
      essendo sommo
      sacerdote
      profetizzò che Gesù
      doveva
      morire per la
      nazione 52 e non
      per la nazione
      soltanto,
      ma anche
      per
      riunire
      insieme
      i figli
      di Dio che erano dispersi. 53 Da quel
      giorno
      dunque decisero
      di ucciderlo. 54 Gesù pertanto
      non
      si
      faceva
      più
      vedere
      in
      pubblico
      tra
      i Giudei;
      egli
      si
      ritirò di là
      nella
      regione
      vicina
      al
      deserto,
      in
      una città chiamata
      Efraim,
      dove
      si trattenne con
      i
      suoi
      discepoli.   •
      Cattura: MATTEO
      - Capitolo
      26 - VII. PASSIONE E
      RISURREZIONE
      - L’arresto di
      Gesù 47 Mentre parlava
      ancora,
      ecco arrivare
      Giuda, uno
      dei
      Dodici,
      e con
      lui
      una gran
      folla
      con
      spade
      e
      bastoni,
      mandata
      dai
      sommi
      sacerdoti
      e dagli anziani
      del
      popolo. 48 Il traditore
      aveva
      dato loro questo
      segnale
      dicendo:
      “Quello
      che
      bacerò,
      è lui;
      arrestatelo!
      ”. 49 E subito
      si avvicinò
      a Gesù
      e disse:
      “Salve,
      Rabbi!
      ”. E lo
      baciò. 50 E Gesù
      gli
      disse:  “Amico,
      per  questo  sei
       qui! ”.
      Allora
      si
      fecero  avanti  e misero
       le mani
      addosso
      a
      Gesù
      e  lo
      arrestarono. 51 Ed
      ecco,
      uno
      di quelli
      che erano
      con
      Gesù,
      messa
      mano
      alla
      spada,
      la estrasse
      e colpì
      il
      servo
      del
      sommo
      sacerdote
      staccandogli
      un orecchio. 52 Allora
      Gesù
      gli  disse:
       “Rimetti
      la
      spada
      nel
      fodero,
      perché
      tutti  quelli che
      mettono mano
       alla
      spada
      periranno
       di spada. 53 Pensi
      forse che io non possa
      pregare
      il Padre
      mio,
      che
      mi darebbe
      subito più di
      dodici
      legioni
      di angeli? 54 Ma come
      allora si
      adempirebbero
      le Scritture,
      secondo
      le quali
      così deve avvenire? ”. 55 In  quello
      stesso
      momento
      Gesù  disse
      alla
      folla:
       “Siete
      usciti
       come  contro
       un brigante,
      con
      spade  e  bastoni,
       per
      catturarmi. Ogni
      giorno stavo seduto
      nel
      tempio
      ad insegnare,
      e non mi
      avete arrestato. 56  Ma  tutto
      questo
      è
      avvenuto
      perché
      si
      adempissero
       le
      Scritture dei
       profeti”.
       Allora  tutti
      i discepoli,
       abbandonatolo,
      fuggirono. MARCO -
      Capitolo 14- V. LA
      PASSIONE E
      LA RISURREZIONE
      DI GESÙ - L’arresto di Gesù 43 E
      subito, mentre ancora
      parlava,
      arrivò Giuda,
      uno dei
      Dodici, e con lui una
      folla
      con
      spade
      e bastoni
      mandata
      dai
      sommi sacerdoti,
      dagli
      scribi
      e dagli
      anziani. 44 Chi
      lo
      tradiva
      aveva
      dato loro
      questo
      segno:
      “Quello che bacerò,
      è lui; arrestatelo
      e
      conducetelo
      via
      sotto
      buona
      scorta”. 45 Allora
      gli si
      accostò
      dicendo:
      “Rabbi”
      e lo baciò. 46 Essi
      gli misero
      addosso le mani
      e lo
      arrestarono. 47 Uno dei presenti,
      estratta
      la spada,
      colpì
      il servo
      del sommo sacerdote e gli
      recise
      l’orecchio 48 Allora
      Gesù disse
      loro: “Come contro
      un
      brigante,
      con
      spade
      e bastoni
      siete venuti a prendermi. 49 Ogni
      giorno
      ero in mezzo a voi
      a insegnare
      nel tempio,
      e non mi
      avete
      arrestato.
      Si
      adempiano dunque
      le Scritture! ”. 50 Tutti
      allora, abbandonandolo,
      fuggirono. 51 Un giovanetto però
      lo seguiva, rivestito
      soltanto
      di un lenzuolo, e lo fermarono. 52 Ma egli,
      lasciato
      il lenzuolo, fuggì
      via
      nudo. LUCA
      - Capitolo 22 - VI. LA PASSIONE
      
      - L’arresto
      di Gesù 47 Mentre
      egli
      ancora
      parlava,
      ecco
      una
      turba
      di
      gente;
      li
      precedeva
      colui
      che
      si
      chiamava
      Giuda,
      uno
      dei
      Dodici,
      e
      si accostò a Gesù
      per baciarlo. 48 Gesù
      gli disse:
      “Giuda,
      con un
      bacio
      tradisci
      il Figlio
      dell’uomo? ”. 49 Allora
      quelli
      che
      eran
      con
      lui,
      vedendo
      ciò che
      stava
      per
      accadere,
      dissero: “Signore,
      dobbiamo
      colpire
      con
      la
      spada? 50 E uno di
      loro
      colpì
      il servo del sommo
      sacerdote e gli
      staccò
      l’orecchio
      destro. 51 Ma Gesù
      intervenne dicendo: “Lasciate,
      basta
      così!
      ”. E toccandogli l’orecchio,
      lo guarì. 52 Poi
      Gesù
      disse
      a
      coloro
      che
      gli eran
      venuti
      contro,
      sommi
      sacerdoti,
      capi
      delle
      guardie
      del
      tempio
      e anziani: “Siete usciti
      con spade e bastoni
      come contro un brigante? 53 Ogni giorno
      ero
      con
      voi nel
      tempio
      e non
      avete
      steso le mani
      contro
      di me; ma
      questa
      è
      la
      vostra
      ora,
      è
      l’impero delle
      tenebre”. GIOVANNI - Capitolo
      18 -
      2. LA PASSIONE
      - L’arresto di Gesù 1
      Detto questo,
      Gesù uscì con
      i suoi
      discepoli
      e andò
      di
      là dal
      torrente
      Cèdron,
      dove
      c’era
      un giardino nel quale
      entrò con
      i suoi discepoli. 2 Anche
      Giuda, il traditore,
      conosceva
      quel posto, perché
      Gesù vi si ritirava
      spesso con i
      suoi
      discepoli. 3 Giuda
      dunque,
      preso un
      distaccamento di
      soldati e delle
      guardie
      fornite
      dai
      sommi
      sacerdoti
      e dai farisei,
      si
      recò
      là con lanterne,
      torce
      e armi. 4 Gesù
      allora, conoscendo
      tutto
      quello
      che gli
      doveva
      accadere,
      si fece innanzi
      e disse loro:
      “Chi
      cercate?
      ”. 5 Gli risposero:
      “Gesù,
      il Nazareno”.
      Disse loro Gesù:
      “Sono
      io! ”. Vi era
      là con
      loro
      anche Giuda, il
      traditore. 6 Appena
      disse
      “Sono io”,
      indietreggiarono
      e caddero a
      terra. 7 Domandò
      loro
      di
      nuovo:
      “Chi cercate? ”. Risposero:
      “Gesù,
      il Nazareno”. 8 Gesù
      replicò:
      “Vi ho
      detto che
      sono
      io. Se dunque
      cercate
      me, lasciate
      che questi se ne vadano”. 9 Perché
      s’adempisse
      la parola
      che
      egli
      aveva
      detto: “ Non
      ho perduto
      nessuno
      di quelli
      che mi hai dato ”. 10 Allora
      Simon
      Pietro,
      che
      aveva una
      spada,
      la
      trasse
      fuori
      e colpì
      il
      servo del
      sommo
      sacerdote
      e gli
      tagliò l’orecchio
      destro. Quel
      servo si chiamava
      Malco. 11 Gesù
      allora
      disse
      a Pietro: “Rimetti
      la tua
      spada
      nel fodero;
      non
      devo
      forse
      bere
      il calice che
      il Padre mi
      ha dato? ”. 
 •
        Gesù
        davanti al sinedrio
        (per Matteo Marco e Luca): MATTEO
        - Capitolo 26 - VII. PASSIONE
        E RISURREZIONE - Gesù davanti al sinedrio 57 Or quelli che
        avevano
        arrestato
        Gesù,
        lo
        condussero
        dal
        sommo
        sacerdote
        Caifa,
        presso
        il quale
        già
        si
        erano
        riuniti
        gli scribi
        e gli anziani. 58 Pietro
        intanto
        lo
         aveva
        seguito
         da
        lontano
        fino  al
        palazzo
         del  sommo
        sacerdote;
         ed
         entrato
         anche lui,
        si
        pose  a sedere
        tra i
        servi,
        per vedere la
        conclusione. 59 I sommi
        sacerdoti
        e tutto
        il sinedrio
        cercavano
        qualche
        falsa
        testimonianza
        contro
        Gesù,
        per condannarlo
        a morte; 60 ma non
        riuscirono
        a trovarne
        alcuna,
        pur
        essendosi
        fatti avanti molti
        falsi testimoni. 61 Finalmente
        se
        ne
        presentarono
         due, che
        affermarono:
        “Costui
         ha  dichiarato:
        Posso
        distruggere
        il
        tempio
        di
        Dio
        e ricostruirlo
        in tre
        giorni”. 62 Alzatosi il sommo
        sacerdote
        gli
        disse: “Non rispondi
        nulla? Che cosa
        testimoniano
        costoro
        contro
        di te? ”. 63 Ma
        Gesù
        taceva.
        Allora
        il sommo
        sacerdote
        gli
        disse:
        “Ti
        scongiuro,
        per
        il
         Dio
        vivente,
        perché
        ci
        dica
        se
        tu
        sei
        il 64 “Tu l’hai
        detto,
        gli
        rispose
        Gesù, anzi
        io
        vi dico:
        d’ora
        innanzi
        vedrete
        il
        Figlio
        dell’uomo 
        seduto
        alla
        destra
        di
        Dio,
        e venire
        sulle
        nubi del
        cielo ”. 65  Allora  il
         sommo  sacerdote
         si
         stracciò
         le  vesti  dicendo:
         “Ha
         bestemmiato!
         Perché  abbiamo
         ancora  bisogno
         di testimoni?
        Ecco,
        ora
        avete
        udito la
        bestemmia; 66 che ve
        ne pare? ”. E quelli risposero:
        “È reo
        di morte!
        ”. 67 Allora gli sputarono
        in faccia
        e lo
        schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, 68 dicendo:
        “Indovina,
        Cristo! Chi è che ti ha percosso?
        ”. MARCO   -
        Capitolo 14 - V. LA PASSIONE E
        LA RISURREZIONE
        DI GESÙ - Gesù davanti al
        sinedrio 53 Allora
        condussero
        Gesù dal
        sommo
        sacerdote,
        e là
        si riunirono
        tutti i
        capi
        dei sacerdoti, gli
        anziani e
        gli scribi. 54 Pietro
        lo
        aveva
        seguito  da lontano,
        fin
        dentro
        il
        cortile
        del
        sommo
        sacerdote;
        e  se
        ne
        stava
        seduto
        tra  i servi,
        scaldandosi
        al fuoco. 55 Intanto
        i capi
        dei
        sacerdoti
        e
        tutto
        il sinedrio
        cercavano una
        testimonianza
        contro
        Gesù
        per
        metterlo
        a
        morte,
        ma
        non la trovavano. 56 Molti
        infatti attestavano
        il falso
        contro di lui e
        così le
        loro testimonianze
        non erano
        concordi. 57 Ma alcuni
        si alzarono
        per testimoniare
        il falso
        contro di lui,
        dicendo: 58 “Noi
        lo abbiamo
        udito
        mentre
        diceva:
        Io
        distruggerò
        questo
        tempio
        fatto
        da
        mani d’uomo e in
        tre giorni
        ne edificherò
        un altro non fatto
        da mani d’uomo”. 59 Ma nemmeno
        su questo
        punto
        la
        loro testimonianza
        era concorde. 60 Allora
        il sommo
        sacerdote,
        levatosi
        in
        mezzo
        all’assemblea,
        interrogò
        Gesù
        dicendo:
        “Non
        rispondi
        nulla?
        Che
        cosa
        testimoniano
        costoro
        contro
        di te?
        ”. 61 Ma
        egli
        taceva e
        non
        rispondeva nulla. Di nuovo il sommo
        sacerdote
        lo
        interrogò dicendogli:
        “Sei
        tu
        il
        Cristo,
        il
        Figlio di
        Dio benedetto?
        ”. 62 Gesù
        rispose:
        “Io
        lo 
        sono! E vedrete il Figlio
        dell’uomo 63 Allora
        il sommo
        sacerdote,
        stracciandosi
        le vesti,
        disse:
        “Che
        bisogno abbiamo
        ancora di testimoni? 64 Avete udito
        la bestemmia;
        che ve ne
        pare?
        ”. Tutti
        sentenziarono
        che
        era reo
        di morte. 65 Allora alcuni cominciarono
        a sputargli
        addosso,
        a coprirgli
        il volto, a
        schiaffeggiarlo
        e a dirgli: “Indovina”.
        I servi
        intanto
        lo percuotevano. LUCA
        - Capitolo 22 -  VI. LA PASSIONE
        - Gesù
        davanti
        al sinedrio 66 Appena
        fu
        giorno,
        si riunì
        il
        consiglio degli
        anziani
        del
        popolo,
        con
        i sommi
        sacerdoti e
        gli scribi; lo condussero
        davanti
        al sinedrio
        e gli dissero: 67 “Se tu
        sei il Cristo,
        diccelo”.
        Gesù rispose:
        “Anche
        se ve lo
        dico,
        non mi crederete; 68 se vi
        interrogo,
        non mi
        risponderete. 69 Ma da
        questo
        momento
        starà
        il Figlio
        dell’uomo
        seduto
        alla
        destra
        della
        potenza di Dio”. 70 Allora
        tutti esclamarono: “Tu dunque
        sei il
        Figlio di Dio?
        ”. Ed
        egli
        disse
        loro:
        “Lo
        dite voi
        stessi:
        io lo
        sono”. 71 Risposero:
        “Che
        bisogno abbiamo
        ancora
        di testimonianza? L’abbiamo
        udito noi
        stessi
        dalla
        sua bocca”.  GIOVANNI - Capitolo
        18 -
        2. LA PASSIONE
        - Gesù
        davanti ad
        Anna
        e a Caifa. 12 Allora
        il distaccamento
        con il comandante e le
        guardie
        dei Giudei
        afferrarono Gesù,
        lo legarono 13 e lo condussero prima
        da Anna: egli
        era
        infatti suocero
        di Caifa,
        che
        era
        sommo
        sacerdote
        in
        quell’anno. 14 Caifa poi era quello
        che
        aveva
        consigliato
        ai Giudei:
        “È meglio
        che
        un uomo solo
        muoia
        per il
        popolo”. 15 Intanto
        Simon
        Pietro
        seguiva Gesù
         insieme con  un  altro
        discepolo.
        Questo
        discepolo
        era  conosciuto
        dal  sommo
        sacerdote
        e
        perciò
        entrò
        con
        Gesù
        nel
        cortile
        del sommo sacerdote; 16 Pietro
        invece
        si
        fermò
        fuori,
        vicino
        alla porta.
        Allora quell’altro discepolo,
        noto al sommo
        sacerdote,
        tornò
        fuori, parlò alla
        portinaia
        e
        fece
        entrare
        anche
        Pietro. 17 E la
        giovane
        portinaia disse
        a Pietro:
        “Forse
        anche
        tu sei
        dei
        discepoli
        di
        quest’uomo?
        ”. Egli
        rispose:
        “Non
        lo sono”. 18 Intanto
        i servi
        e le guardie avevano acceso
        un
        fuoco,
        perché
        faceva
        freddo,
        e
        si
        scaldavano;
        anche
        Pietro
        stava
        con loro
        e si scaldava. 19 Allora
        il sommo
        sacerdote
        interrogò
        Gesù
        riguardo ai suoi
        discepoli
        e alla
        sua dottrina. 20 Gesù gli
        rispose:
        “Io ho
        parlato al mondo
        apertamente;
        ho
        sempre
        insegnato
        nella
        sinagoga
        e nel
        tempio,
        dove
        tutti
        i Giudei
        si riuniscono,
        e non ho mai detto nulla di nascosto. 21 Perché interroghi
        me? Interroga
        quelli
        che hanno
        udito
        ciò che ho detto loro;
        ecco,
        essi sanno che
        cosa
        ho detto”. 22 Aveva
        appena
        detto questo,
        che
        una
        delle
        guardie
        presenti diede
        uno
        schiaffo
        a
        Gesù,
        dicendo:
        “Così
        rispondi
        al sommo
        sacerdote?
        ”. 23 Gli
        rispose
        Gesù: “Se ho
        parlato
        male,
        dimostrami
        dov’è
        il male;
        ma se ho parlato
        bene,
        perché
        mi percuoti?
        ”. 24 Allora
        Anna lo
        mandò
        legato
        a Caifa,
        sommo
        sacerdote.   •
        Crocifissione: MATTEO
        - Capitolo
        27 - La crocifissione 32 Mentre
        uscivano,
        incontrarono
        un uomo
        di Cirene,
        chiamato
        Simone,
        e lo
        costrinsero
        a prender
        su la
        croce di lui. 33 Giunti
        a un luogo detto Gòlgota,
        che
        significa
        luogo
        del cranio, 34 gli diedero
        da bere vino
        mescolato
        con fiele;
        ma egli,
        assaggiatolo, non ne
        volle
        bere. 35 Dopo
        averlo quindi
        crocifisso,
        si spartirono le sue
        vesti
        tirandole a sorte. 36 E sedutisi,
        gli facevano la guardia. 37 Al di
        sopra
        del suo
        capo,
        posero la motivazione
        scritta della
        sua condanna:
        “ Questi è Gesù,
        il re
        dei Giudei”. 38 Insieme
        con lui furono crocifissi
        due ladroni,
        uno
        a destra
        e uno
        a sinistra.
         MARCO - Capitolo
        15
        
        - La
        crocifissione 24 Poi lo
        crocifissero
        e si divisero
        le sue
        vesti, tirando a sorte
        su
        di esse
        quello
        che ciascuno dovesse
        prendere. 25 Erano
        le nove
        del mattino
        quando
        lo crocifissero. 26 E l’iscrizione
        con il
        motivo
        della
        condanna
        diceva:
        Il re dei Giudei. 27 Con lui
        crocifissero anche due
        ladroni,
        uno alla
        sua destra e
        uno alla
        sinistra.
         LUCA
        - Capitolo
        23 -
        La crocifissione 33 Quando
        giunsero
        al luogo
        detto Cranio,
        là crocifissero
        lui e
        i due
        malfattori,
        uno a destra
        e l’altro
        a sinistra. 34 Gesù
        diceva:
        “Padre,
        perdonali,
        perché
        non
        sanno
        quello
        che
        fanno”. Dopo essersi
        poi
        divise
        le
        sue vesti,
        le
        tirarono a
        sorte. GIOVANNI - Capitolo
        19 - La
        
        crocifissione 17 Essi
        allora presero
        Gesù
        ed
        egli,
        portando
        la croce,
        si avviò
        verso
        il luogo
        del
        Cranio,
        detto
        in ebraico
        Gòlgota, 18 dove lo
        crocifissero
        e con
        lui altri
        due, uno
        da una parte e uno dall’altra, e
        Gesù
        nel mezzo. 19 Pilato
        compose anche
        l’iscrizione
        e la
        fece
        porre sulla croce;
        vi era
        scritto:
        “Gesù il Nazareno,
        il re dei
        Giudei”. 20 Molti
        Giudei
        lessero
        questa
        iscrizione,
        perché
        il
        luogo  dove
        fu
        crocifisso
        Gesù
         era
         vicino
         alla
        città;
        era
        scritta
        in ebraico,
        in latino
        e in
        greco. 21 I sommi
        sacerdoti dei
        Giudei
        dissero allora
        a
        Pilato:
        “Non
        scrivere:
        il
        re
        dei
        Giudei,
        ma
        che egli
        ha detto:
        Io
        sono il re
        dei Giudei”. 22 Rispose
        
        Pilato: “Ciò
        che
        ho scritto, ho scritto”.   •
        Agonia e morte: MATTEO
        
        - Capitolo
        27 - La
        morte di Gesù 45 Da mezzogiorno
        fino
        alle
        tre
        del pomeriggio
        si fece buio su tutta la terra. 46 Verso
        le
        tre, Gesù
        gridò
        a gran
        voce: “
        Elì,
        Elì, lemà
        sabactàni?
        ”, che
        significa:
        “
        Dio mio,
        Dio mio,
        perché
        mi
        hai
        abbandonato?
        ”. 47 Udendo
        questo, alcuni
        dei presenti
        dicevano:
        “Costui
        chiama
        Elia”. 48 E
        subito
        uno
        di
        loro
        corse
        a
        prendere una
        spugna
        e, imbevutala
        di
        aceto,
        la
        fissò
        su
        una canna
        e
        così
        gli
        dava
        da bere. 49 Gli
        altri dicevano: “Lascia, vediamo
        se viene
        Elia
        a salvarlo! ”. 50 E Gesù, emesso
        un alto
        grido,
        spirò. …..55 C’erano
        anche
        là
        molte
        donne
        che
        stavano
        a osservare da lontano;
        esse avevano
        seguito
        Gesù dalla
        Galilea per
        servirlo. 56 Tra costoro
        Maria di Màgdala,
        Maria
        madre
        di Giacomo
        e
        di Giuseppe,
        e la
        madre dei
        figli
        di Zebedèo.
         MARCO -
        Capitolo 15 - La morte
        di Gesù 33 Venuto
        mezzogiorno,
        si fece
        buio su tutta la terra, fino
        alle
        tre del pomeriggio. 34 Alle
        tre
        Gesù  gridò
        con
        voce
        forte:
        Eloì,
        Eloì,
        lemà
        sabactàni?
        , che
        significa:
        Dio
        mio,
        Dio
        mio,
        perché
        mi  hai abbandonato? 35 Alcuni dei presenti,
        udito
        ciò,
        dicevano:
        “Ecco, chiama
        Elia!
        ”. 36 Uno corse
        a inzuppare di
        aceto
        una
        spugna
        e,
        postala
        su
        una canna,
        gli
        dava
        da
        bere,
        dicendo:
        “Aspettate, vediamo
        se viene
        Elia
        a
        toglierlo dalla
        croce”. 37 Ma Gesù,
        dando
        un forte
        grido,
        spirò. …..40
        C’erano anche
        alcune donne,
        che
        stavano
        ad osservare da
        lontano,
        tra
        le
        quali
        Maria
        di Màgdala,
        Maria
        madre
        di Giacomo
        il minore
        e di
        Ioses,
        e Salome, 41 che
        lo seguivano
        e servivano quando
        era
        ancora
        in Galilea,
        e molte
        altre
        che
        erano
        salite con lui a
        Gerusalemme.
         LUCA
        - Capitolo 23 -
        
        La
        morte
        di Gesù 44 Era
        verso mezzogiorno,
        quando il sole
        si
        eclissò
        e si
        fece
        buio
        su tutta
        la terra
        fino
        alle tre
        del
        pomeriggio. 45
        Il velo del tempio si squarciò
        nel mezzo. 46 Gesù,
        gridando
        a gran voce,
        disse: “Padre,
        nelle
        tue
        mani
        consegno il mio spirito”.
        Detto questo
        spirò.
         GIOVANNI - Capitolo
        19 -
        Gesù
        e sua
        madre
        e La
        morte di Gesù 25 Stavano
        presso
        la croce
        di Gesù sua madre,
        la sorella di sua madre,
        Maria di Clèofa e
        Maria
        di Màgdala. 26 Gesù allora,
        vedendo
        la
        madre
        e
        lì
        accanto
        a
        lei
        il
        discepolo
        che
        egli
        amava,
        disse
        alla
        madre:
        “Donna,
        ecco
        il tuo
        figlio! ”. 27 Poi
        disse al
        discepolo: “Ecco la
        tua madre!
        ”. E
        da quel
        momento il discepolo
        la prese
        nella
        sua casa. 28 Dopo
        questo,
        Gesù,
        sapendo che ogni cosa era
        stata
        ormai
        compiuta,
        disse
        per adempiere
        la Scrittura:
        “ Ho
        sete ”. 29 Vi
        era
        lì un
        vaso
        pieno
        d’aceto;
        posero
        perciò
        una 
        spugna
        imbevuta
        di aceto
        in
        cima
        a
        una canna 
        e
        gliela accostarono
        alla
        bocca. 30 E dopo aver
        ricevuto l’aceto,
        Gesù
        disse:
        “Tutto è
        compiuto!
        ”. E, chinato
        il capo,
        spirò.   •
        Sepoltura: MATTEO
        - Capitolo
        27 - La sepoltura 57 Venuta la
        sera
        giunse
        un
        uomo ricco
        di
        Arimatèa,
        chiamato Giuseppe, il quale
        era
        diventato
        anche
        lui
        discepolo
        di 58 Egli
        andò
        da Pilato
        e gli
        chiese il corpo
        di Gesù. Allora
        Pilato
        ordinò
        che gli
        fosse
        consegnato 59 Giuseppe,
        preso
        il corpo
        di Gesù,
        lo avvolse
        in un
        candido
        lenzuolo 60 e lo
        depose
        nella
        sua
        tomba
        nuova,
        che si era fatta scavare
        nella
        roccia;
        rotolata
        poi
        una
        gran
        pietra
        sulla
        porta del
        sepolcro,
        se ne andò. 61 Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.  MARCO
        – Capitolo
        15 -
        La sepoltura 42 Sopraggiunta
        ormai
        la sera,
        poiché
        era
        la
        Parascève,
        cioè
        la vigilia del sabato, 43 Giuseppe
         d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il
        regno
        
        di Dio, andò coraggiosamente
        da Pilato
        per chiedere
        il corpo
        di Gesù. 44 Pilato
        si meravigliò che
        fosse
        già morto e, chiamato
        il centurione, lo
        interrogò
        se fosse
        morto
        da tempo. 45 Informato
        dal centurione,
        concesse
        la salma
        a Giuseppe. 46 Egli
        allora,
        comprato
        un lenzuolo,
        lo
        calò
        giù
        dalla
        croce
        e,
        avvoltolo
        nel
        lenzuolo,
        lo
        depose
        in
        un
        sepolcro
        scavato
        nella
        roccia.
        Poi fece
        rotolare
        un masso
        contro
        l’entrata del sepolcro. 47 Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto. 
        LUCA –  Capitolo 23
        - La sepoltura 50 C’era
        un uomo di
        nome Giuseppe, membro
        del sinedrio,
        persona
        buona
        e giusta. 51 Non
        aveva
        aderito
        alla
        decisione e
        all’operato
        degli
        altri.
        Egli
        era di
        Arimatèa,
        una città
        dei
        Giudei, e
        aspettava
        il
        regno
        di
        Dio. 52 Si presentò
        a Pilato e chiese
        il corpo
        di Gesù. 53 Lo
        calò dalla croce,
        lo
        avvolse
        in
        un lenzuolo
        e
        lo
        depose
        in
        una tomba scavata
        nella
        roccia,
        nella
        quale
        nessuno
        era stato
        ancora deposto. 54 Era
        il giorno
        della parascève
        e già
        splendevano
        le luci
        del sabato. 55 Le donne
        che erano
        venute
        con
        Gesù
        dalla
        Galilea
        seguivano
        Giuseppe;
        esse
        osservarono
        la
        tomba e come
        era
        stato deposto
        il corpo
        di Gesù, 56  poi
        tornarono
        indietro
        e  prepararono
        aromi  e oli
        profumati.
        Il giorno
        di
        sabato
        osservarono
        il riposo
        secondo
        il comandamento. GIOVANNI
        – Capitolo
        19 - La  sepoltura 38 Dopo
        questi
        fatti,
        Giuseppe
        d’Arimatèa, che era
        discepolo
        di Gesù,
        ma
        di nascosto
        per timore
        dei
        Giudei,
        chiese a Pilato
        di prendere
        il corpo
        di
        Gesù. Pilato lo
        concesse.
        Allora
        egli andò
        e prese
        il corpo
        di Gesù. 39 Vi
        andò
        anche
        Nicodèmo,
        quello
        che
        in
        precedenza
        era
        andato
        da
        lui
        di
        notte,
        e
        portò
        una
        mistura di mirra
        e di aloe
        di circa
        cento
        libbre. 40 Essi
        presero
        allora
        il
        corpo
        di
        Gesù,
        e
        lo avvolsero
        in
        bende
        insieme con oli aromatici,
        com’è
        usanza
        seppellire
        per
        i 41 Ora, nel
        luogo
        dove era
        stato
        crocifisso,
        vi
        era
        un
        giardino e nel
        giardino
        un
        sepolcro nuovo,
        nel
        quale
        nessuno era stato
        ancora
        deposto. 42 Là dunque
        deposero
        Gesù,
        a motivo
        della
        Preparazione
        dei Giudei, poiché
        quel
        sepolcro
        era
        vicino. •
      Risurrezione: MATTEO
      - Capitolo
      28 - La tomba
      vuota.
      Messaggio
      dell’angelo 1
       Passato il
      sabato,
      all’alba
      del  primo giorno
      della
      settimana,
       Maria
      di
      Màgdala
      e  l’altra
       Maria andarono
      a  visitare il
      sepolcro. 2 Ed
      ecco
      che vi
      fu
      un gran terremoto:
      un angelo
      del
      Signore,
      sceso
      dal
      cielo,
      si accostò,
      rotolò la pietra e
      si pose a sedere
      su di essa. 3 Il suo
      aspetto
      era come la
      folgore
      e il suo
      vestito
      bianco
      come
      la neve. 4 Per
      lo spavento
      che ebbero di
      lui le
      guardie
      tremarono
      tramortite. 5 Ma l’angelo disse alle
      donne: “Non
      abbiate paura,
      voi! So che cercate
      Gesù il crocifisso. 6 Non
      è qui.
      È risorto,
      come
      aveva
      detto; venite
      a vedere
      il luogo dove
      era deposto. 7 Presto,
      andate
      a dire
      ai suoi
      discepoli:
      È
      risuscitato
      dai
      morti,
      e ora
      vi
      precede
      in
      Galilea;
      là
      lo
      vedrete.
      Ecco, io ve
      l’ho
      detto”. 8 Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli.  
      MARCO
      - Capitolo 16
      - La
      tomba
      vuota. Messaggio
      dell’angelo 1 Passato
      il sabato,
      Maria
      di Màgdala,
      Maria di Giacomo e Salome
      comprarono
      oli aromatici
      per andare
      a imbalsamare 2 Di
      buon mattino,
      il primo giorno
      dopo
      il sabato,
      vennero
      al sepolcro al
      levar
      del sole. 3 Esse
      dicevano
      tra loro: “Chi ci rotolerà
      via
      il masso dall’ingresso
      del sepolcro? ”. 4 Ma,
      guardando, videro
      che
      il masso era
      già stato
      rotolato
      via,
      benché fosse
      molto grande. 5 Entrando
      nel sepolcro,
      videro
      un giovane,
      seduto
      sulla
      destra,
      vestito
      d’una
      veste
      bianca,
      ed ebbero paura. 6 Ma egli
      disse
      loro:
      “Non
      abbiate
      paura!
      Voi
      cercate
      Gesù Nazareno,
      il
      crocifisso.
      È risorto, non
      è qui.
      Ecco
      il
      luogo
      dove l’avevano
      deposto. 7 Ora
      andate, dite
      ai suoi
      discepoli
      e a Pietro
      che
      egli
      vi precede
      in Galilea.
      Là lo vedrete,
      come
      vi ha detto”. 8 Ed esse,
      uscite,
      fuggirono
      via
       dal
      sepolcro
      perché
       erano piene
      di
      timore
       e di spavento.
      E
      non
      dissero
      niente
      a nessuno,
      perché
      avevano
      paura. LUCA
      - Capitolo 24 - VII. DOPO LA RISURREZIONE
      - La tomba vuota. Messaggio dell’angelo 1 Il primo
      giorno
      dopo
      il
      sabato,
      di
      buon
      mattino,
      si
      recarono  alla
      tomba,
      portando
       con sé
      gli
      aromi
      che
      avevano
      preparato. 2 Trovarono
      la pietra
      rotolata via
      dal sepolcro; 3 ma, entrate,
      non trovarono
      il corpo del Signore
      Gesù. 4 Mentre
      erano ancora
      incerte,
      ecco due
      uomini apparire
      vicino a
      loro
      in vesti
      sfolgoranti. 5 Essendosi
      le donne
      impaurite
      e avendo
      chinato
      il volto
      a terra,
      essi dissero loro:
      “Perché
      cercate
      tra
      i morti colui
      che
      è vivo? 6 Non
      è qui,
      è risuscitato.
      Ricordatevi
      come
      vi parlò
      quando
      era
      ancora
      in Galilea, 7  dicendo
       che
       bisognava
       che
       il
       Figlio  dell’uomo
       fosse  consegnato
       in
       mano
       ai
       peccatori,
       che  fosse  crocifisso  e risuscitasse
      il terzo
      giorno”. 8 Ed
      esse si
      ricordarono
      delle
      sue parole. 9 E, tornate
      dal sepolcro,
      annunziarono
      tutto questo
      agli Undici e a
      tutti gli altri. 10 Erano
      Maria
       di  Màgdala,
       Giovanna
       e Maria
      di  Giacomo. Anche
       le  altre
       che
      erano
      insieme
      lo
      raccontarono
      agli
      apostoli. 11 Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. 
      GIOVANNI -
      Capitolo
      20 -
      3. IL
      GIORNO DELLA RISURREZIONE
      - La
      tomba
      vuota 1 Nel
      giorno dopo
      il
      sabato,
      Maria
      di
      Màgdala
      si
      recò
      al sepolcro
      di
      buon
      mattino, quand’era
      ancora buio,
      e
      vide
      che la
      pietra era
      stata
      ribaltata
      dal sepolcro. 2
      Corse
      allora
      e andò
      da
      Simon
      Pietro
      e
      dall’altro
      discepolo,
      quello
      che Gesù amava, e
      disse
      loro:
      “Hanno
      portato via il Signore
      dal sepolcro
      e non
      sappiamo
      dove l’hanno
      posto!
      ”. 3 Uscì
      allora
      Simon Pietro
      insieme
      all’altro discepolo,
      e si
      recarono
      al sepolcro. 4 Correvano
      insieme
      tutti
      e due, ma
      l’altro
      discepolo
      corse
      più veloce
      di Pietro
      e giunse
      per primo
      al sepolcro. 5 Chinatosi,
      vide
      le bende per terra,
      ma
      non entrò. 6 Giunse
      intanto
      anche
      Simon
      Pietro che
      lo seguiva
      ed entrò
      nel sepolcro
      e vide
      le bende per terra, 7 e il
      sudario,
      che gli era stato
      posto
      sul
      capo,
      non per terra
      con le bende, ma piegato
      in un
      luogo
      a parte. 8 Allora
      entrò anche
      l’altro
      discepolo,
      che
      era
      giunto
      per primo al sepolcro,
      e vide
      e credette. 
      ……  Da quanto
      indicato,
      dai testi
      sacri ufficiali,
      si rilevano: •
      il ruolo
      importante di Maria
      Maddalena
      nella
      vita e nella
      morte di
      Gesù, •
      la conferma
      che Gesù era
      esseno-nazoreo
      e Maestro
      di Giustizia
      (Rabbi), • che ogni gruppo era formato da 12 fratelli (successivamente lo sarà per i Templari) e che giravano armati, • che Gesù
      era
      diventato  un
      personaggio
      scomodo
      per
      i potenti
      ed
      i
      corrotti
      (potere  religioso
      e
      potere
      politico),
      così come
      successivamente
      divennero
      scomodi
      i Templari
      sia
      per il potere
      della
      chiesa
      che
      per
      la monarchia, • che
      Gesù
      fu
      condannato
      dall’allora
      potere
      religioso
       del sinedrio
      (congregazione
       dei preti)
       come
      successivamente
       i • che
      l’esecuzione
      di Gesù
      fu
      posta in atto dal potere
      politico
      (Roma e Pilato)
      così
      come quella di Jacques de Molay
      dal potere politico
      francese
      (Filippo
      il Bello), •
      che
      Gesù
      resuscitò
      (ma
      non è una
      verità templare)
      come
      resuscitò
      l’Ordine del Tempio,
      dopo
      la sua
      soppressione. Le analogie
      fra
      esseni-nazorei e templari
      sono
      molte,
      come
      molti
      sono i
      segreti
      templari
      che
      si legano agli
      esseni,
      a Ritengo
      che
      la religione
      templare
      sia
      molto
      vicina
      a quella
      essena
      e quindi
      al
      primo
      cristianesimo
      gnostico,
      al
      quale
      i templari  hanno  apportato  conoscenze
       e
      certezze
       di
       verità  per
       quanto
       già  da  circa
       un  millennio
       i
       veri  “gesuiti”
      predicavano.
       A  tal  proposito
       si
       deve
       ricordare
       che
       la
       chiesa
       di
       Roma,
       agli  inizi
      del
       XVI  secolo,  per  impedire  la
      dilatazione,
      specialmente
      nell’Europa
      del
      Nord,
      dei veri
       “gesuiti”
      quindi
      gnostici,
      si
      appropriò
      del
      nome
      stesso
      dei “gesuiti” in modo tale da far credere alle popolazioni che i gesuiti erano fedeli alla chiesa di Roma. E
      ci riuscirono.
      Infatti,
      dopo
      la
      dieta
      di
      Spira
      del
      1529,
      quando
      neotemplari
      (gesuiti)
      ed
      alcune
      confessioni
      cristiane
      (protestanti),
      si
      ribellarono
      ai decreti
      di Carlo
      V
      ed
      alla
      autorità
      della
      chiesa,
      il
      potere
      religioso
      capì
      che
      era
      necessario
      intervenire
      al fine
      di
      arginare
      il proselitismo
      gnostico,
      riportando
      la
      “credenza”
      nelle
      mani del papa. 
      Non passò molto
      tempo
      e nel 1534,
      Ignazio di Loyola,
      fondò
      l’ordine
      religioso
      dei
      “Gesuiti”
      sotto
      la
      potestà
      della
      chiesa,
      rendendo quindi
      vane
      le predicazioni di buona
      parte
      degli gnostici, circa
      la verità
      su Gesù. Maria
      Maddalena
      non
      approdò
      mai in
      Francia,
      se
      non
      in
      rapporto,
      dagli inizi
      del
      XII secolo,
      di vicende
      legate alle
      sette sorelle,
      di cui, probabilmente,
      l’abate
      Saunière
      aveva
      trovato
      documentazione. La gnosi
      cristiana
      conosce nel
      XIV
      e
      XV
      secolo
      uno
      sviluppo
      anche
      all’interno
      delle
      file
      della
      chiesa
      di
      Roma,
      dovuto
      principalmente
      al
      fatto
      che
      il
      potere,
      a quel
      tempo
      molto
      arrogante
      e
      corrotto,
      aveva
      mostrato
      tutta
      la
      sua
      spudoratezza
      nel voler
      far
      propria
      la
      verità
      delle
      sacre
      scritture,
      utilizzandola
      solamente per fini
      personali
      e di interesse,
      come
      del
      resto aveva
      fatto  nei
      secoli
       precedenti,
      ma
      in
      misura
      molto
      meno
      impudente. 
      L’esempio
      culminante
       del  pensiero  deistico
      senza
      intermediazioni
      e del
      Supremo
      all’interno
      di ogni
      uomo
      è stato
      Giordano
      Bruno,
      non
      per
      niente
      messo al
      rogo dalla
      chiesa
      di Roma. Per i Templari
      è
      vero
      che
      Giovanni
      Battista
      aveva una
      certa
      importanza,
      ma ancor
      più
      importante
      è
      e
      resta Yeshua
      ben Joseph,
      Maestro
      di
      Giustizia,
      uomo
      fra
      gli uomini
      e
      figlio
      di
      Dio secondo
      la religione ebraica
      ed essena, che asseriva che
      tutti siamo
      figli
      di Dio,
      quindi
      anche
      lui lo era
      né più né
      meno
      degli
      altri esseri
      umani. A questo punto c’è da sottolineare che i primi europei a difesa dei pellegrini in Terrasanta furono i Franchi Crociati che, in molti, dopo il 1118 confluirono nei ranghi “Templari”, ma non tutti fecero parte dei maggiorenti. Tutti furono “Crociati” in terrasanta, ma una parte di loro, i Cavalieri dell’Ordine del Tempio, erano iniziati e gli altri no. I dignitari appartenevano ad un rango ben definito che trova le sue origini in quello che da molti oggi viene chiamato “Priorato di Sion”. Le
       leggende
       sul
      Priorato  di
      Sion
      (anticamente
      i  Saggi di
      Sion)  sono
       molteplici,
      a
      volte
      tenebrose
      e  piene
       di occultismo,
      a
      volte
      epiche
      e romanziere.
      Tralascio
      il “Priorato
      di Sion”,
      quello
      per
      intenderci
      di Plantard
      per
      affermare
      invece
      che
      “I
      Saggi
      di Sion” esistevano
      fin
      dal
      I
      secolo
      d.C.
      e
      sono
      strettamente
      legati a
      Maria
      Maddalena
      e
      alle
      sette
      sorelle. Lo stesso
      legame
      che unisce
      i Templari
      a
      Maria
      Maddalena
      ed alle
      sette
      sorelle.
       Si
      può dire
      che l’Ordine
      di
      Sion Non
      mi
      soffermo
      sul
      “sangreal”
      e sul
      Graal,
      poiché
      ritengo
      e
      sostengo,
      come già
      in
      precedenza
      dichiarato
      in
      altri
      miei scritti,
      che  il sacro Graal
      riferito
       ai Templari
      è  una vera  e propria
      baggianata.
      Torno
      invece
      agli
      scavi  eseguiti
      dai Templari
      sotto
      il
      Tempio
      di
      Salomone.
      E’ da
      qui
      che
      inizia quello
      che
      viene indicato
      come
      “Il
      grande
      segreto
      Templare”
      che prende
      la via
      sulla
      rotta di
      Algol,
      stella
      raggiante
      della
      costellazione
      di Ofiuco. Nel
      1118
      quando
      Ugo di Payns
      ed
      altri
      8 cavalieri
      decidono
      di
      fondare
      l’Ordine,
      con
      l’accordo
      di
      Bernardo
      di
      Chiaravalle,
      le crociate
      erano
      in
      atto
      da
      oltre
      20
      anni,
      e
      cioè
      sin
      da
      quando
      nel
      1096,
      Goffredo
      di
      Buglione,
      con
      le
      sue
      truppe,
      partì per l’Oriente,
      conquistando
      Gerusalemme
      nel
      1099. Perché
      la
      costituzione  dell’ordine
       avviene
      solamente
      dopo
      20
      anni  e con un
      riconoscimento
       ufficiale
      altri
      undici
      anni dopo
      ?
      Qual
      è
      stato
      il
      motivo
      che
      ha indotto
      i Cavalieri,
      con
      l’intermediazione
      di
      Bernardo
      e
      la
      Chiesa
      Romana
      a
      darsi un regolamento?   Perché anche
      Baldovino II, re di Gerusalemme
      premeva affinché l’Ordine
      fosse ufficializzato? C’è da dire
      che
      Baldovino già
      alcuni
      anni
      prima
      del
      1118,
      aveva
      messo
      a
      disposizione
      di
      alcuni
      Cavalieri
      francesi
      della Il Tempio
       nel
      1110
       d.C.
      aveva già
      una
      lunga
      storia,
      poiché
       era
      stato
      costruito
      2.000
       anni  prima,
      distrutto
      più volte,
      ricostruito
      e trasformato. I cavalieri
      francesi
      scoprirono
      che
      i
      sotterranei
      del
      palazzo
      rappresentavano un altro palazzo
      pieno
      di cunicoli,
      camere,
      corridoi
      e
      labirinti
      che
      in
      minima
      parte,
      fino
      ad
      allora,
      erano
      stati
      esplorati,
      anche
      perché
      molti
      ingressi
      erano
      rimasti
      celati
      da
      pareti. 
      Ottennero
      il
      permesso
      di
      Baldovino
      per esplorare
      i sotterranei ed
      aprire
      i cunicoli
      che
      fino
      ad allora
      erano rimasti
      segreti. Dopo
        circa
        3-4 
        anni di “scavi”,
        scoprirono,
        sotto il
        luogo
        indicato
        come
        Sancta
        Sanctorum,
        un
        qualcosa
        che
        indicava Ugo
        di Payns,
        alla
        fine
        del 1117,
        rientra
        in
        Francia,
        rende edotto
        di
        ciò
        che è stato
        ritrovato,
        Bernardo
        di Chiaravalle ed
        assieme (solo
        loro due),
        in gran
        segreto, incontrano
        Papa Pasquale
        II,
        per
        riferire della
        loro
        scoperta.     Alcuni
        hanno asserito, ma
        io
        sono
        di
        diverso
        parere, che
        Pasquale
        II, dopo
        aver appreso
        l’informazione, abbia
        subito uno
        scossone tale, che il
        21 gennaio
        del
        1118
        lo ha
        portato
        alla
        morte. Pochi giorni
        dopo, il
        24 gennaio
        1118, è
        eletto Papa,
        Gelasio
        II.  Bernardo
        ed
        Ugo riferiscono
        quindi a
        papa Gelasio,
        quanto
        ritrovato. 
        Assieme
        viene
        deciso
        di portare,
        in
        gran
        segreto,
        il
        rinvenimento,
        in
        terra
        europea,
        per
        non
        farlo
        cadere
        nelle
        mani degli
        infedeli. 
        Nasce
        così il “grande
        segreto”
        dei Templari. Dapprima
        si
        pensa
        di
        portarlo
        a Roma,
        ma
        considerando
        che
        il papato
        era
        in
        lotta
        con
        Enrico
        V
        e
        la famiglia
        Frangipani,
        viene
        deciso
        di portare
        il
        ritrovamento
        in
        Francia, a Cluny
        e per non dare
        troppo
        nell’occhio
        si dispone
        che
        la
        scorta
        sia
        formata da 4 cavalieri
        e
        7 dame
        (le
        sette
        sorelle),
        così
        nessuno
        avrebbe
        fatto
        caso
        ad
        un
        convoglio
        formato
        per
        lo
        più da
        donne.
        Ugo
        ed altri
        cavalieri  ripartono
        quindi
        per
        la
        Terra Santa
        portando
        con
        loro
        diverse
        dame. 
        Altra
        cosa
        strana.
         Il
        Papa,
        a  Roma, viene
         aggredito
        da
        alcuni
         sicari
        e
        fugge
        in
        Francia,
        proprio
        a
        Cluny.
          Perché? 
        Il
        17
        gennaio
         1118
        arrivano  sul  territorio  francese
         i  4  Cavalieri
         e
         le 7
         sorelle,
         portando
         quanto  era
         stato  rinvenuto
         nel  Tempio  di
        Gerusalemme. Sarà
        un
        altro
        caso,
        ma anche Gelasio
        II muore, nello
        stesso
        mese,
        dopo aver verificato
        quanto
        gli era stato
        mostrato.
        Cinque  giorni
         dopo
        viene eletto
        nell’abbazia di
        Cluny (e
        non a Roma)
        papa  Callisto II,
        ovvero  il  francese
        Guido di Borgogna. 
        Si tratta
        di
        un
        altro
        caso,
        cioè
        che
        venga
        eletto
        un francese
        e
        per
        di
        più
        a
        Cluny.
        Per
        ragioni
        di
        sicurezza
        e
        di segretezza,
        viene
        deciso,
        dal
        pontefice
        di
        nascondere
        il
        “tesoro”
        a Rennes
        le Château.
         Ripartono
        quindi
        4
        cavalieri
        e 7
        dame
        alla
        volta
        di
        Rennes
        ed
        il
        segreto,
        composto
        da
        più
        reperti,
        viene
        posto
        in un
        incavo all’interno
        di
        una
        vecchia
        chiesuola
        (abbattuta
         e ricostruita
         a metà  del
        1200)
         e protetto
        da una
        lastra
        di
        marmo:
        quella
        che
        poi
        verrà
        chiamata E’ papa Callisto che “inventa”
        il modo per
        tramandare
        ai suoi
        successori
        ciò che era stato
        trovato nel
        Tempio
         di
        Gerusalemme. 
        Torniamo
        a Rennes.
        Furono
        impartite
        disposizioni
        che
        prevedevano
        che  almeno
        un cavaliere
        a turno
        con
        altri,
        vigilasse,
        in
        preghiera,
        all’interno
        della
        chiesuola,
        durante
        tutte
        le
        ore
        di
        luce
        e che le 7 sorelle
        restassero
        sempre
        disponibili,
        presso
        la loro
        famiglia, 
        per
        qualsiasi
        evento. Per organizzare
        queste
        ultime
        ed averne
        un
        ricambio,
        sempre disponibile,
        fu
        fondato
        nel
        1224
        l’Ordine
        delle
        sorelle
        di Maria
        Maddalena
        ed
        un
        primo
        luogo
        monastico,
        guarda
        caso,
         fu realizzato
        nei  pressi di Rennes
        e le
        prime
        sorelle presero
        il
        nome
        di tutte
        le 7 dame
        che nel
        1118 contribuirono
        al
        trasporto del
        “segreto”. Cosa molto strana che la regola di un ordine para-religioso maschile quale era quello Templare, prevedesse pure norme per le “sorores templi”. In questo modo nessuno avrebbe fatto caso alle sorelle, non solo a quelle che accudivano i monaci-guerrieri, ma che con loro facevano carovana e si spostavano dall’Europa all’Oriente e viceversa. Perché solo la regola templare prevedeva questo? I Templari detti i custodi del Tempio, in effetti custodivano più Templi. Fu fatto un giuramento fra Templari e Chiesa che prevedeva che mai alcun Templare avrebbe rivelato il segreto, e qualora ciò fosse stato fatto, spettava solo ed esclusivamente al papa. Quindi solo i Templari (o meglio i Gran Maestri) e la Chiesa sapevano di cosa si trattasse. Da questo si possono capire tante altre cose, quali: la potenza economica dei Templari, l’esenzione degli stessi dal pagamento delle decime ed il perché nei loro confronti, sebbene incriminati (ingiustamente) per eresia, non sia mai stata pronunciata alcuna scomunica. E’ solamente dal 1118 che i Templari e successivamente anche alcuni papi, scriveranno IИRI con la N rovesciata. 
        Il
        “segreto”
        resta
        a
        Rennes
        fino
        al
        1241
        e
        viene
        spostato,
        in parte,
        in  alcune
        grotte
        di Foix
        e di
        Niaux,
        per
        poi
        riprendere
        (ancora
        in parte)
         la
        via  di Gerusalemme
         nel  1243, accompagnato
        da
        6 Cavalieri
        e
        da 7 sorelle
        di
        quell’ordine
        fondato
        appositamente
        nel
        1224. 
        Fu
        decisa
        la
        partenza
        per
        Gerusalemme,
        perché
        il
        Sancta
        Sanctorum
        del
        Tempio
        della
        Città
        Santa
        sarebbe
        stato
        il
        luogo
        finale
        dove
        il
        “segreto”
        doveva
        restare
        per  l’eternità. 
        Il
        convoglio
         si
        fermò
        a  san Giovanni
         d’Acri, perchè
        Gerusalemme
         era
        continuamente
        assediata
        dai  musulmani,
        che
        poi
        l’occuparono
        (definitivamente)
        nel  1244. 
        Visto
        che
        era  difficile
        poter
        riprendere
        Gerusalemme,
        Luigi
        IX
        di
        Francia
         decise,
        nell’Agosto
         1248,
        di
        partire
        per  una nuova
        crociata
        (la
        sesta),
        cercando
        l’appoggio
        dei
        Mongoli
        per
        poter
        rioccupare
        la
        Città
        Santa. 
        Non
        riuscendo
        nel
        suo
        intento,
        Luigi
        IX,
        spinto
        anche
        dal Gran
        Maestro dei
        Templari,
        Renaud
        de
        Vichiers,
        decise,
        nel
        1251,
        di
        fortificare
        San
        Giovanni
        d’Acri
        per
        poter
        meglio
        difendere
        ciò
        che li
        era
        stato
        portato
        e occultato
        otto
        anni
        prima. Visto
        che
        San Giovanni
        d’Acri
        era
        continuamente
        presa d’assalto
        da parte
        musulmana
        fu
        stabilito, dopo il furioso
        assalto
        da parte
        dei
        mamelucchi
        dell’aprile
        1261,
        di riportare
        in
        Europa
        il cosiddetto
        “tesoro”
        in
        quanto
        in oriente
        non
        era
        più sicuro. A quel
        tempo,
        Patriarca
         di  Gerusalemme
         era
        Jacques
        Pantaleon
        e
        Gran
        Maestro  dei Templari
        Thomas
        Berault. 
         Il Ma cosa avevano
        trovato
        in realtà i
        Templari nel 1117
        nel Sancta Sanctorum
        sotto il Tempio
        di Gerusalemme? Che
        cosa
        trovò
        successivamente
        Saunière? Molti studiosi
        affermano
        che
        "avrebbe
        scoperto
        un
        segreto
        di
        tale
        gravità
        (io direi
        novità)
        da far
        tremare
        le
        fondamenta
        del
        mondo
        cristiano…".
        In
        effetti,
        Saunière,
        non
        aveva
        trovato
        il
        segreto, ma
        qualcosa
        che
        documentava
        detto segreto. Ritorno
        per
        un attimo al Patriarca
        di
        Gerusalemme
        Jacques
        Pantaleon
        che
        raggiunge
        la Francia
        nei
        primi
        giorni
        d’Aprile
        del 1261
        con
        la
        cassa
        contenente
        la “scoperta”. 
        Nel
        momento
        del
        suo
        rientro
        sono
        in
        corso
        le
        elezioni
        per il
        nuovo
        Papa che dovrà
        succedere
        ad Alessandro
        IV,
        morto
        a
        Viterbo
        il 25
        maggio dello
        stesso
        anno.
         I casi
        della vita
        e
        le
        coincidenze
        possono
        essere
        molte
        in un
        lungo periodo,
        ma in un
        breve
        no. 
        Che
        cosa
        successe? Per
        eleggere
        il successore d’Alessandro
        IV,
        i
        cardinali
        litigarono per
        tre mesi, poi
        il
        28 agosto
        1261
        comparve
        Jacques
        Pantaleon
        che,
        non
        era
        candidato
        al
        trono
        papale
        ed
        ebbe
        un
        incontro
        con
        i
        maggiori
        dignitari
        della
        Chiesa. 
        Il
        giorno
        dopo  29  agosto, fu
        eletto
         papa Jacques
        Pantaleon
        che  prese
        il
        nome  di Urbano
        IV. 
        Perché
        i
        Cardinali
        elessero
        lui
        Papa?
        Quali
        furono
        i
        termini
        dell’incontro
        avuto
        il
        giorno
        prima?
        Di cosa
        si
        parlò? 
        Sta
        di
        fatto che,
        come
        diciamo
        oggi,
        in quattro
        e quattr’otto il
        Patriarca
        Pantaleon
        divenne
        Papa. 
        Ma
        non
        solo! 
        Con
        lui
        il
        papato
        si
        orientò
        verso
        la
        Francia
        abbandonando
        Roma. 
        Infatti,
        Urbano
        IV rimase
        sempre  fra Viterbo
        e  Perugina
        e
        mai
        andò  a Roma. 
        Ampliò
        poi
        il collegio
        cardinalizio
        nominando
        sei francesi. 
        Ma la
        cosa
        più
        importante
        ed
        interessante
        per
        il nostro argomento è
        che nel
        1264
        introdusse
        nella
        liturgia
        ecclesiastica
        la
        festa
        del
        “Corpus
        Domini”. 
        Da
        allora
        il
        Corpus
        Domini
        non
        è
        la festa del Signore Dio
        onnipotente,
        ma
        del
        Signore
        Gesù
        il cui
        simbolo
        risiede
        nell’ostia
        consacrata
        come “corpo
        di
        Cristo”. 
 Il
        grande segreto: Cosa
        scoprirono  i 
        futuri
        Templari
         nel
         1117? 
         Stando
         a  diverse
        opinioni
         di studiosi
         di
        gnosi
        cristiana
        e
        templarismo,
        risulterebbe
        che
        i nove
        cavalieri
        comandati
        da
        Ugo di Payns,
        scoprirono il
        corpo
        di Gesù
        e Urbano
        IV,
        in
        un
        certo
        qual
        modo, lo
        rese pubblico
        nel 1264
        con
        la
        festa
        del
        “Corpus
        Domini”. Secondo questa
        tesi,
        che
        in
        gran
        parte
        pure
        io
        condivido,
        cerco di riassumere
        la
        storia
        o
        come
        alcuni
        asseriscono,
        la leggenda
        templare
        del
        “grande
        segreto”. Facendo
        oggi
        i calcoli
        con
        il nuovo
        calendario,
        ritorniamo
        agli
        anni
        dal
        35 al 37
        d.C.
        quando
        Yeshua
        ben
        Joseph
        viene
        condannato
        dal sinedrio
        ed assassinato
        per mano romana
        (Ponzio
        Pilato). La sua morte avvenne di Sabato e dato che la religione ebraica vietava, di sabato, qualsiasi attività, il rito funebre fu rinviato al giorno successivo. La tumulazione avviene quindi di sabato per poi fare il rito dell’unzione il giorno dopo. Questo è anche quanto dicono le scritture ufficiali della Chiesa. E come, anche citano le scritture, Maria di Magdala fu presente, nel giorno del Sabato, alla sepoltura del Maestro (chiamato Rabbi). E Rabbi era il termine per indicare il Maestro di Giustizia degli esseni-nazirei. Visto quanto ritrovato dai Templari, probabilmente avvenne che, Maria Maddalena unitamente ad altre sei pie donne, nella notte fra il sabato e la domenica, portarono via di nascosto il corpo di Gesù, forse per paura che (visto ciò che era successo) potesse essere, il giorno dopo, fatto oggetto di ulteriori violenze o addirittura sparizioni da parte di chi l’aveva condannato e non voleva quindi che la gente ne facesse “oggetto” di adorazione. Fino qui è una tesi probabile e possibile. Sulla persona di Yeshua ben Joseph nascono leggende, storie e lo si fa diventare, da parte di chi ha interesse, un riferimento, ma attenzione, non in senso divinatorio o di fede, ma per costruirci sopra un “potere”. Subito dopo la sua morte nacque un mito, quello dell’uomo giusto perché povero, perché del popolo, perché umile, perché contro le ingiustizie, perché combatteva le prevaricazioni, perché disprezzava le ricchezze ed apprezzava chi viveva senza pretese solo del proprio lavoro, perché appunto Esseno. Infatti, le repressioni verso i primi cristiani furono cruente e venivano considerati come banditi e sovversivi. Poi osservando che l’opinione pubblica sia romana sia mediorientale faceva di Gesù un punto di riferimento, per l’uomo onesto ed il buon padre di famiglia, un qualcuno pensò che sarebbe stato meglio “adeguarsi” creando un “potere” che avrebbe contato più proseliti di qualsiasi esercito o nazione. Probabilmente questo qualcuno fu Alessandro di Caput Tauri, eletto papa nel 105 d.C. in base ad una scelta fatta dai Vescovi e dal clero, quindi in un modo diverso dalle precedenti nomine, che avvenivano secondo un sistema che si tramandava da maestro a discepolo. Per questo fu malvisto dalla base che voleva un papa non nominato da alcun potere, poiché proprio il potere “sinedrio” aveva condannato Gesù e l’altro potere, Ponzio Pilato, l’aveva assassinato. Infatti, nel seicento viene scoperto un manoscritto, ritenuto apocrifo, in cui si cita Alesando I impegnato in scontri con gli eretici gnostici. Il seguito è conosciuto da tutti, basti pensare alla falsa donazione di Costantino ed al lusso in cui hanno vissuto e vivono gli alti prelati ed alle ricchezze che sono state costituite sul nome di Cristo. Possono questi rappresentare colui che scacciò i mercanti dal Tempio? La gnosi d’allora, che era a conoscenza del corpo di cristo e non della resurrezione (che faceva comodo agli altri) portò alla costituzione di un gruppo di saggi che furono chiamati i “Saggi di Sion”. Sion è il sinonimo di Gerusalemme essendo il monte sul quale sorgeva prima il tempio di Salomone poi il Tempio di Gerusalemme. Passano i secoli, restano i papi, che rafforzano sempre più il loro potere, ma restano altresì i Saggi di Sion. Arriviamo al 1110 quando Ugo di Payns ed altri otto Cavalieri si recano in Terrasanta in aiuto dei franchi crociati ed è in quel momento che vengono a conoscenza dell’esistenza dei Saggi di Sion con i quali prendono contatto. Era stato nominato a Gerusalemme un re di nome Baldovino II il quale aveva buoni rapporti con I Saggi di Sion e mise a disposizione di Ugo e degli altri cavalieri, un’ala del suo palazzo che in pratica era l’antico Tempio di Salomone. Su indicazione dei saggi, Ugo e gli altri iniziarono una serie di scavi (segreti) e trovarono, diversi metri sotto le fondamenta del Tempio, una lunga serie di cunicoli, in massima parte inesplorati che portavano al Sancta Sanctorum. Dopo circa otto anni di scavi, trovarono un’urna di granito, contenente ossa umane con la scritta, in aramaico, su di un lato: “Yehoshuah ben Joseph Maestro di Giustizia”, oltre ad altra documentazione in rame e su pelle di capra che appunto documentava che Gesù, Maestro di Giustizia dei Nazorei era stato condannato da Hanna e Caifa e ucciso dagli invasori Romani. Nei ritrovamenti dei rotoli del Mar Morto di Qumran, mancano due rotoli in rame, ma ci sono gli atti che descrivono la religione Esseno-nazirea. Questi rotoli ed altra documentazione, probabilmente è ciò che trovò l’Abate Saunière e che lo resero ricco, ma anche detestato ed avversato dalla chiesa ufficiale. Saunière però non trovò l’urna con i resti mortali di Yeshua ben Joseph, anche dopo aver scavato tutto il pavimento della chiesa di Rennes e l’adiacente cimitero. Saunière ha anche ritrovato una parte dei documenti scritti da Ugo de Payns e dagli altri cavalieri dove era descritta tutta la storia (dettata dai Saggi di Sion) di Maria Maddalena, della morte di Gesù,della sua inumazione, della sua esumazione e collocazione dei resti mortali nell’urna di granito. Veniva così messo in dubbio la resurrezione materiale di Gesù, ma non quella spirituale ritenendo ciò che lo stesso sia risorto con la rinascita del credo esseno da parte dei suoi seguaci. Per
      dire
      e
      credere
      quanto
       da  lui
      scoperto,
      Saunière
       non ebbe  mai
      l’assoluzione,
      anche in punto di morte. Dopo
      il ritrovamento
      dell’urna
      sotto
      il
      Tempio
      di
      Salomone,
      i
      Saggi
      di
      Sion,
      consigliarono
      Ugo
      e
      gli altri di trasferire
      il Il seguito lo trovate rileggendo dall’inizio questo mio scritto. Il potere personale di alcuni alti prelati della chiesa di Roma, che sono venuti a conoscenza delle vicende legate a questo argomento, è aumentato e molti sono diventati Papi, come già ho indicato in precedenza. Un’ultima
      curiosità,
      oppure
      caso
      o coincidenza
      se
      così
      lo
      vogliamo
      chiamare. 
      Saunière
      nel
      1910
      viene
      sospeso
      a divinis. Qualche
      anno
      dopo riceve la visita
      del Monsignor
      Angelo Giuseppe
      Roncalli,
      inviato
      dal papa
      per esaminare
      il ricorso
      presentato
      contro la
      sua sospensione.
       Monsignor
       Roncalli
      ritorna  a
       Roma
      e
      successivamente
       il  provvedimento
      di
      sospensione
      viene
      revocato. Nel 1958 Angelo
      Giuseppe
      Roncalli viene
      eletto
      Papa con il nome di Giovanni XXIII. A
      questo
       punto
      lascio
      spazio
      ai ricercatori
      ed  agli
      storici,
      ma
      secondo
       una  narrazione
      templare, solo
      il primo
      Papa franco che
      sarà
      eletto nel
      terzo
      millennio,
      potrà svelare
      questo
      mistero. 
 Autore:
      Ugo Cortesi 
 
 |