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INCONFUTAZIONE DI PIERO ANGELA (di Antonio Bruno)

 

E’  inutile darsi da fare nell’intento che lupi di 77 anni perdano i loro vizi. Molto più costruttivo (e utile) impegnarsi per la diffusione di una *seria* e vera ricerca scientifica avulsa da pregiudizi e fideismi travestiti da razionalità. Per questo motivo, passerò i prossimi minuti a cercare di confutare quella sorta di polpettone riciclato dall’ormai obsoleto libro di Piero Angela “Viaggio nel mondo del Paranormale” (ancora oggi una sorta di Bibbia per i cicappini) che è l’articolo “Alla ricerca di fenomeni”, pubblicato dallo stesso autore sulla rivista pseudoscientifica “Scienza & Paranormale” e leggibile a questo link: http://www.cicap.org/articoli/at100447.htm

 

L’articolo è molto lungo, come una messa ortodossa, e le nenie che ci si cantano noiose e ripetitive. Tuttavia, non è per esprimere sterili giudizi che mi trovo a questa tastiera, pertanto credo che la cosa migliore sia estrapolare i passaggi dell’articolo in questione per dare ad essi, uno ad uno, adeguata risposta. Le parole di Piero Angela saranno contrassegnate dalla sigla “P.A.” mentre le mie da quella “A.B.”.

Mi si perdonerà se, nello svolgere quest’ opera, diciamo così, di “precisazione scientifica”, dovesse sfuggirmi qualche particolare delle tematiche affrontate a pro di una certa immediatezza specifica di confutazione diretta che è il fine principale di questo mio intervento.

Allora, iniziamo!

 

P.A.: Cominciamo col dire che in parapsicologia è sbagliato partire dalla domanda "come si spiegano i fenomeni", perché ciò presuppone già la loro esistenza…….  

A.B.: Ecco la prima, inappellabile, presa di posizione di Angela: circonvoluzioni di parole che sembra di seguire una puntata di Quark per condurre alla conclusione preconfezionata che no, non esiste certo alcun fenomeno paranormale…… Vabbè, vediamo se il dotto divulgatore televisivo ce ne spiega il perché……  

P.A.: Sappiamo che sin dall'antichità vi sono stati racconti di premonizioni, veggenze, ubiquità, guarigioni, telepatie, sogni premonitori, ecc. Ancora oggi tutte queste cose vengono periodicamente riportate da persone di buona fede. Ma si tratta di veri fenomeni paranormali, o più semplicemente di un'interpretazione sbagliata, da parte dell'osservatore, di avvenimenti perfettamente spiegabili con le leggi ordinarie della fisica?  

A.B.: Ecco un primo esempio di deleterio manicheismo tutt’altro che scientifico! O una questione è bianca o è nera!… E la via di mezzo? Non esiste! La proposizione di Angela presume una conclusione a senso unico: sono “avvenimenti perfettamente spiegabili con le leggi ordinarie della fisica”……E lasciamo perdere tutte le considerazioni che si potrebbero fare sull’”ineluttabilità immutabile” delle leggi ordinarie della fisica…  

P.A.: Nella ricerca scientifica, una delle antiche regole, com'è noto, è quella di cercare delle risposte semplici prima di passare a quelle complesse. In altre parole, occorre prima vedere se le condizioni in cui il fenomeno è stato osservato erano tali da escludere l'intervento delle normali leggi di natura (ben sperimentate e collaudate); cioè se erano davvero tali da implicare l'intervento di altre "forze" o "energie" o "dimensioni" che contraddicono tutto il quadro delle nostre conoscenze attuali.
Naturalmente tutto può essere. La scienza, per sua natura, è aperta a qualsiasi novità: purché si portino delle prove che reggono.  

A.B.:  1) Chi passa a risposte complesse pur di non vedere quelle semplici, molto spesso, non sono certo coloro che prendono certi fenomeni per quello che sono ovvero manifestazioni di forze tuttora sconosciute per cui, affermare ciò, è già di per sé una *semplice* risposta. Che presume altri sforzi, altri lavori di ricerca, certo, ma che non pretende che TUTTE le risposte debbano già essere per forza in nostro possesso! Certi scettici fideisti, invece, sono maestri nel costruire risposte complesse pur di non vedere quelle semplici che poco aggradano loro……  2) La contraddizione delle “conoscenze attuali”, non deve essere un elemento di rigetto bensì un vero e proprio stimolo ad ulteriori, OBIETTIVE, ricerche.  3) Di conseguenza, cade anche il discorso delle “prove che reggono” quando le si voglia considerare esaustive della questione. Se noi, per esempio, possediamo strumenti capaci di misurare fino a determinate velocità ma poi ci passa sotto il naso un oggetto che le supera bellamente, non possiamo, per questo, dire che la cosa non è possibile perché i nostri tachimetri sono saltati. 

P.A.: Cominciamo dai fenomeni più spettacolari. L'esempio classico è il tavolo che si alza in una seduta spiritica (per non parlare dell'apparizione di un ectoplasma); è evidente che, se un tavolo si alzasse davvero, così come avviene in una "seduta", è come se la mela di Newton risalisse sull'albero... Un fatto talmente straordinario, che mobiliterebbe tutti i ricercatori del mondo.  

A.B.: Beh, i chiodini nelle maniche di Polidoro ed i calzini bucati stanno a dimostrare che esiste senz’altro la possibilità di truffare ingenui spettatori. Ma effetti fisici di forze tuttora sconosciute hanno dato prova di sé in modo inconfutabile ed in condizioni di serio controllo, nella storia della parapsicologia, tali da farci ritenere che in certe situazioni le ordinarie leggi della fisica non sono più dominanti. Il tavolo che si alza è un’immagine quasi folklorica tanto cara ai cicappini per ridicolizzare tutta la questione. Se teoricamente la cosa potrebbe non essere impossibile, noi abbiamo, nella storia della parapsicologia, numerosi casi di comprovata influenza della mente sulla materia, eventi testificati da osservazioni di scienziati che hanno avuto il coraggio di svolgere pazienti ed accurate ricerche in merito. Parliamo, ad esempio, del Richet e della *Telecinesi* , o “Psicoconesi”, come la chiamò più tardi il Rhine, e che sta a significare lo’impulso della psiche o mente sulla realtà fisica,  il quale svolse interessanti e probanti esperimenti *quantitativi* in merito (su telecinesi e psicocinesi vedere i miei articoli  http://www.edicolaweb.net/graal21a.htm   e http://www.edicolaweb.net/graal20a.htm) .

Sappiamo bene, infine, che i ricercatori non si mobilitano tanto facilmente quando ci sono in ballo il pericolo di perdere credibilità e, soprattutto, una spessa cortina di discredito e denigrazione messa in essere su questi fenomeni da chi li vede tuttora come qualcosa di minaccioso per una serie di svariati status. Chi si muove, lo fa a proprio rischio e pericolo e deve essere dotato di una buona dose di pazienza e senso della civile discussione per non lasciarsi dominare dalla tentazione di ridurre tutto a sterili confronti con mentalità arroccate su pregiudizi che io non mi stancherò mai di definire “fideistici” (vedi Heltjo Haselhoff e il suo ammirevole lavoro pluriennale sui Crop Circles). Non dimentichiamo, comunque, che dopo un periodo di relativa stasi nel campo della sperimentazione psicologica e, soprattutto, di risultati probanti ed indicativi ai fini della conferma e comprensione della natura intrinseca dell' ESP e del fattore PSI, nell'ultimo decennio si sono registrate significative evidenze ed incoraggianti risultati che ci autorizzano a guardare con ottimismo ad un sempre più vicino traguardo di innegabile riconoscibilità scientifica dei fenomeni paranormali riconducibili, per il momento, alle sconosciute potenzialità della mente umana, anche oltre il cervello.
In questo contributo, ad esempio, credo esemplificativo prendere in considerazione un articolo del 1999 a firma del Dr. Dean Radin che fa parte dell'organizzazione di ricerca scientifica sui fenomeni psichici dell'Università del Nevada. L'articolo è consultabile in lingua inglese a questo link: http://www.boundaryinstitute.org/articles/presentiment99.pdf

Prendiamo in considerazione quelli che io ritengo alcuni fra i passaggi più significativi di questo articolo e proviamo a vedere, nel mentre sarà interessante considerare l'effettiva portata scientifica dei vari passaggi, quanto sia facile esercitare la "professione" di scettico se quella che si esercita è semplicemente una sorta di missione denigratoria che ha l'unico imperativo di smontare, non certo di capire la verità.
Intanto diciamo che i ricercatori si sono premurati di escludere alcuni fattori che potrebbero sollevare dubbi nterpretativi e perplessità sull'evincersi degli esperimenti.
In particolare, si sono eliminate le interferenze dovute a fattori subliminali  ("To ensure that the anomaly was not due to subliminal cues, stimulus pictures were randomlyselected after the pre-stimulus recording period"), ad anticipazione dovuta a fattori statistici ("To ensure that the effect was not due to statistical anticipation, the picture categories of calm and emotional were randomly selected with replacement), e per evitare il più possibile di cadere nel "fattore caso" in merito alla specifica metodologia degli esperimenti ("No significant autocorrelations were found in the stimulus sequences, and both pseudorandom and hardware-based truly random number generators were used to generate the stimulus sequences, with similar results. Other potential design artifacts and anticipatory strategies that might have generated the observed results were considered in detail and rejected"). In altre parole, ci si è sforzati al massimo di distinguere fra un vero e proprio fattore casuale e un effetto "guidato", con stimoli pseudo accidentali. Ma non si sono rilevate differenze particolari.

In queste premesse puramente indicative, lo scettico-fideista si muove abbastanza agevolmente: basta mettere in dubbio la serietà e la corretta applicazione di questi che, per lui, restano solo ingenui giochetti di laboratorio o, al più, pii intenti.

P.A.: Altri "fenomeni" straordinari sono la levitazione, la piegatura dei metalli (cucchiai o chiavi) grazie all'energia della mente, lo spostamento di oggetti a distanza, la materializzazione e smaterializzazione di oggetti, la fotografia del pensiero, ecc. Nessuno di questi fenomeni, in realtà, è mai avvenuto sotto controllo.  

A.B.: Affermazione grossolanamente falsa. Basta leggere gli annali della Society for Psychical Research, storica e ricca di nomi scientifici prestigiosi. I suoi 56 volumi di “Proocedings” costituiscono una miniera di fatti, di relazioni, di sperimentazioni a cui lo studioso, come dice Umberto Dettore, potrà attingere con estremo profitto per una revisione ed una riconsiderazione dell’intera fenomenologia. Ma in Italia abbiamo anche il Centro Studi parapsicologici di Bologna, composto di ricercatori e scienziati coscienziosi e non certo improvvisati, che raccoglie una vasta casistica di osservazioni scientifiche sui fattori ESP e PSI. Per avere un’idea degli studi condotti, vedere: http://digilander.libero.it/cspbologna/csp-new1/QP/QP.htm 

Per non parlare, poi,  di alcuni centri di studio e ricerca presso università estere ben noti ai ricercatori. L’affermazione di Angela è, pertanto, di una superficialità che si giustifica solo con lo spirito fideistico.  

P.A.: Quando si predispongono dei piccoli accorgimenti per evitare i trucchi, i fenomeni... non si verificano più. Il mondo è pieno di gente che ha giurato sulla genuinità di un sensitivo come Uri Geller, dopo averlo visto di persona compiere dei veri e propri miracoli: ma anche Geller ormai è stato smascherato, le sue dimostrazioni replicate (il suo ex manager mi ha persino spiegato come organizzavano insieme alcuni trucchi - v. S&P 18, pp. 34-35, n.d.r.). Molti altri presunti sensitivi in passato sono stati presi con le mani nel sacco e ormai nessuno accetta più di produrre i suoi prodigi di fronte a un prestigiatore o sotto il controllo di un vero esperto.
Tutta la ricerca sui presunti grandi sensitivi mostra insomma che nessuno ha mai prodotto un qualsiasi fenomeno quando le condizioni di controllo erano adeguate (quando cioè era un prestigiatore qualificato a predisporre i controlli; e non lo scienziato che è ovviamente disarmato di fronte a qualcuno che compia trucchi, perché non è il suo campo d'indagine).  

A.B.: A parte il fatto che, purtroppo, la natura intrinseca dei fenomeni PSI ed ESP è tale per cui risulta difficilissima se non impossibile la ripetitività, ed a parte il fatto che questa peculiarità non deve, strumentalmente, essere usata come argomento discreditante in toto la fenomenologia stessa, anche quest’affermazione di Angela è FALSA. Esiste, ad esempio, il fenomeno della *Consonanza Emotiva*, in virtù del quale si evidenzia l’influenza emotiva subita dai soggetti sensitivi facilitando od ostacolandone le capacità paranormali.

Tornando ai controlli, essi sono stati effettuati da persone che, benché non esperti prestigiatori, non sono state sempre quegli ingenui stupidotti che Angela vorrebbe. Nella storia del paranormale, non c’è dubbio che si sia ricorsi al trucco ma l’ampia casistica esistente ed un attento studio di tutte le relazioni relative alle sperimentazioni ed osservazioni condotte da indagatori accorti e coscienziosi, escludono alcun valore scientifico ad affermazioni così generalizzanti ed assolute come quelle di Angela. Del resto, la pretesa che basti qualche prestigiatore a fornire la chiave di ampia fenomenologia alla quale si dedicano da più di un secolo studiosi di tutto il mondo è paradossale quanto quella che bastino paletti e corde per formare in poche ore e in totale segretezza qui meravigliosi “disegni” nei cereali chiamati Crop Circles.  

P.A.: Nessun "grande fenomeno" è stato quindi mai osservato, in condizioni di controllo, neanche una sola volta, (e per "grande fenomeno" si intende anche soltanto uno spillo mosso di un millimetro.  

A.B.: Ritengo piuttosto grave che un personaggio mediatico della portata di Piero Angela possa diffondere affermazioni così false sotto l’insegna della scienza…… Ma tant’è: qui si glissa allegramente sull’ IGNORANZA, per ossequiare un pregiudizio e, probabilmente, si crede che basti avere un nome famoso ed amici scienziati per poter emettere spropositi di tale portata sentendosene, magari, anche orgogliosi.

In realtà, la questione è molto più sottile e complessa. I fenomeni parapsicologici ci consigliano una grande cautela nell’approccio ad un loro qualsiasi schema interpretativo perché indicano una relativizzazione del tempo e dello spazio ad opera di fattori psichici. Questo rende del tutto inadeguate e grossolane esternazioni con il carattere di sentenze del calibro di quelle emesse da Angela & Co.

(fine prima parte)

 

P.A.: Se si tolgono questi fenomeni, cosa rimane? Rimane un ampio campo, dove però la fenomenologia è molto più vaga ed evanescente, e dove il margine di errore, equivoco, suggestione o casualità è molto alto. Non si tratta più di fenomeni chiari, evidenti, ma di cose che sfuggono a una precisa osservazione, e che in buona parte si basano sull'interpretazione delle persone interessate.  

A.B.: Dalle mie parti questo genere di fenomeni si chiama “stimolo alla ricerca”. Sono, cioè, una sfida alla mente indagatrice dell’uomo, del VERO uomo di scienza il quale non è certo chi si blocca perché la “non chiarezza”, la “non evidenza” vengono considerate “evanescenze” e che, per questo, si mettono l’animo in pace pensando che l’attuale impossibilità di precisa osservazione sia garanzia di inconsistenza fenomenica o, peggio, lasciapassare per l’indifferenza e l’ostilità. Alibi, pertanto, nient’altro che alibi per il proprio oscurantismo intellettuale. 

P.A.: Naturalmente ognuno è libero di interpretare certi avvenimenti come vuole: chi tende a credere all'esistenza di nuove dimensioni è portato a considerarli come sintomi (o addirittura come prove) dell'esistenza di percezioni extra-sensoriali, chi invece non crede in tali dimensioni ha oggi a disposizione una serie di spiegazioni naturali che gli permettono di collocare tale fenomenologia in un quadro assai meno misterioso.  

A.B.: E rieccoci di fronte al classico manicheismo dello scetticismo religioso! O una cosa è bianca o è nera. Esistono, invece, numerose ed interessanti “sfumature” della questione, stimolate proprio da una VERA e corretta informazione scientifica della stessa, che semplicemente non possono ammettere tali generalizzazioni da bar. Le “spiegazioni naturali”, in molti casi, sono tuttora insufficienti ed in esaustive: volerlo ammettere è, a quanto pare, uno sforzo inconcepibile per chi fa dello scientismo e di un positivismo ottocentesco una ragione di vita intellettuale.

Segue, poi, una lunga disquisizione di Angela con esempini e semplificazioni tipiche del suo stile (roulette, statistiche, casinò, atteggiamenti psicologici, ecc…) e ad esse voglio dedicare ben poco tempo bastandomi dire che quando si vuol far passare un giochino di psicologia spicciola per enunciati scientifici in grado di dare definitive risposte ad ambiti fenomenici vastissimi e di ben altra portata, ci si trova di fronte unicamente ad espedienti comunicativi non molto dissimili dagli imbonitori televisivi che devono promuovere qualche prodotto.  

P.A.: ……ogni tanto un aereo cade. Per coloro che, per varie ragioni, all'ultimo momento, hanno rinunciato proprio a quel volo, diventa tentante ritenere che una premonizione conscia o inconscia abbia guidato la loro rinuncia. (Ma che dire allora delle persone che all'ultimo momento hanno preso quell'aereo? Varrebbe il discorso inverso?)  

A.B.: Ecco un altro esempio in cui si evidenza la quasi totale ignoranza di ciò su cui si vuol sentenziare. Angela vuole far passare un atteggiamento psicologico umano come una spiegazione esaustiva in toto di certi fenomeni, come le premonizioni, i quali, invece, registrano casi di ben più ampia specificità nei quali i soggetti hanno “ricevuto” dati precisi, nomi, ore e circostanze che non possono certo essere spiegate con il genere di comportamenti psicologici di cui Angela parla. E, per averne la prova, basta prendersi la briga di studiare seriamente e di ricercare nei testi e nei resoconti di parapsicologia che trattano del fenomeno precognitivo. Per citarne qualche esempio, sensitivi eccezionali come il Croiset, in Olanda, studiato dal Tenhaeff, il Jonsson negli Stati Uniti, il Manning in Inghilterra, ecc., hanno dimostrato la realtà della precognizione sul piano qualitativo. Ugo Dettore precisa:

“Gli studi sulla precognizione, dopo aver accertato che il fenomeno non poteva essere ridotto a semplici coincidenze casuali, hanno cercato innanzitutto di classificarne le manifestazioni nella speranza che l’analisi delle somiglianze e delle differenze tra i vari fatto potesse portare qualche luce. Ma i risultati non sono stati molto chiarificatori. Quanto alle condizioni in cui di solito il fenomeno si manifesta: a) durante il sonno normale, b) durante l’ipnosi, c) durante gli stati di trance profonda o leggera, talora leggerissima tanto da non poterli distinguere dallo stato di perfetta veglia. Le stesse condizioni, dunque, comuni alla maggior parte delle percezioni extrasensoriali.”.

Parliamo, ora, di sogni:

P.A.: Lo stesso discorso vale per i sogni. Noi sogniamo oltre un'ora ogni notte, tutte le notti. Sogniamo le cose più strampalate e anche le più terribili (morte di congiunti e amici, disgrazie, malattie, incidenti etc.). Se si moltiplica il numero dei sogni per quello dei sognatori in un anno, si ottiene un serbatoio di sogni enorme. Per fortuna quasi nessuna delle premonizioni si verifica; però, ogni tanto (come alla roulette) succede qualcosa che può collegarsi all'avvenimento sognato. In tal caso, chi tende a credere nel paranormale, può creare uno stretto collegamento tra le due cose. E racconterà questo suo sogno-premonizione per il resto della vita.
In realtà, molto spesso, se si ricostruisce accuratamente la situazione sognata e la si confronta con quella reale, ci si può rendere conto che le circostanze non corrispondono perfettamente, che i dettagli magari sono diversi (o anche molto diversi), che i tempi non coincidono o che l'avvenimento sognato era soltanto simile, o magari era solo simbolico.  

A.B.: Eh già, perché si possa anche solo prendere in considerazione l’ipotesi di una precognizione onirica, si dovrebbero sognare delle specie di film, in cui tutto corrisponde alla perfezione, come se si proiettasse una pellicola già stampata, a quello che accadrà nella realtà!….In realtà, sappiamo bene che il fenomeno “sogno” è estremamente complesso e che non può essere avulso quasi mai dal concorso del nostro inconscio e del nostro subconscio. Il costrutto onirico è spessissimo un insieme di simbolismi costruiti dall’inconscio e dal cervello ma questo non esclude che, tali costruzioni, poggino su precise ed interessanti “intelaiature”. Uno stimolo “esterno”, un’ “informazione non convenzionale” devono sempre passare attraverso la maglia del nostro cervello e della nostra struttura inconscia che è “programmata”, comunque, per ammantare di simbolismi e analogie, l’idea originale. E’ inoltre vero che si sogna moltissimo nel corso della notte ma questo aspetto “quantitativo” non può essere considerato la prova dell’impossibilità che giungano accidentalmente, al nostro io sognante, le suddette “informazioni esterne”. Il problema reale, invece, è proprio quello di andarle a pescare, proprio come si farebbe se si dovesse cercare una margherita su una superficie lacustre invasa dalle ninfee……  

P.A.: Naturalmente a volte può accadere che il sogno sia davvero sorprendentemente simile all'avvenimento. Uno psicologo americano, tempo fa, sognò un amico che non vedeva da anni, e fu svegliato dal telefono; era proprio quell'amico a chiamarlo. Ne fu turbato, ma prima di concludere che si trattasse veramente di un fenomeno paranormale si mise a tavolino, e fece un calcolo probabilistico, tenendo conto del numero dei sogni in un anno, degli amici che non vedeva da tempo, delle persone che gli telefonavano ecc. Arrivò alla conclusione che si trattava comunque di un avvenimento molto improbabile, qualcosa come una probabilità su un milione che fosse dovuto al caso: ma concluse anche che in una popolazione come quella americana, di oltre duecento milioni, era un fatto che poteva (anzi doveva) verificarsi con una certa frequenza. È come alla lotteria: c'è sempre qualcuno che vince, anche se il vincitore della lotteria può tendere a ritenere che qualcos'altro lo abbia indotto a scegliere il biglietto fortunato.  

A.B.: Insomma, Angela non dà speranze alla possibilità che si tratti, FORSE, di una premonizione. Non dice, infatti, che, siccome quello psicologo ammise che il caso può verificarsi una volta su un milione, anch’egli accetta l’alta probanda dell’evento precognitivo. Preferisce, invece, sottolineare che in America (ma che c’entra, poi, il contesto geografico? Che, forse, le precognizioni hanno bisogno del passaporto?…) esistono duecento milioni di persone e ridurre tutto ad una specie di lotteria. Non si domanda nemmeno per un attimo, invece, il contesto del sogno, come si è svolto, cosa, eventualmente, ha “detto” l’amico nel sogno allo psicologo……Insomma, ancora una volta si è preferito al vero approccio scientifico di un evento quello pregiudiziale supportato da giochetti statistici.

(fine seconda parte)  

  P.A.: In altre parole, c'è la tendenza a non accettare facilmente il ruolo del caso. Gli si attribuisce spesso un significato che trascende la pura casualità. Ciò avviene anche per le profezie dei veggenti. Spesso vengono citate previsioni azzeccate di certi veggenti di professione, come per esempio Jeane Dixon, un'indovina americana che divenne famosa per aver profetizzato la morte di J. F. Kennedy nel Texas. Uno studio statistico è stato fatto qualche tempo fa sulle sue profezie, ed è risultato che mediamente esse rientravano nella media probabilistica. Come diceva Voltaire: "Perfino gli indovini qualche volta ci azzeccano". Se infatti si tiene conto del numero di veggenti professionisti, delle profezie annunciate e del fatto che i personaggi più in vista vengono spesso citati, non è sorprendente che ogni tanto qualcuno di questi avvenimenti si verifichi (soprattutto se le circostanze e i dettagli non corrispondono con precisione, ma vengono in parte fatti collimare).  

A.B.: Il ruolo del caso non va sottovalutato, certo, ma altrettanto certamente non va sopravalutato, in specifico modo se si deve affrontare un campo complesso di fenomeni del quale non abbiamo ancora i parametri esatti per poterli chiaramente classificare. Le facoltà PSI possono benissimo rientrare nella “media probabilistica” ma questo non ne esclude automaticamente la realtà. Del resto, basta accertarsi di specifici ed accurati studi ed esperimenti effettuati su determinate facoltà nei centri di studio parapsicologico per rilevare che anche le medie probabilistiche sono state superate molte volte. Alludo, ad esempio, alla telepatia o alla precognizione anche con metodi semplici come le “carte Zener”.

Quanto ai “veggenti professionisti”, ai vari “Principi Ibis” circolanti, non è un discorso scientifico ma sociologico, caso mai. L’esistenza di questi personaggi è certo un ostacolo al progresso della scienza in questo campo di ricerche ma non dev’esserlo ancora di più confondendoli con l’unico genere di interlocutori esistente altrimenti si dimostra, ancora una volta, pregiudizio e faziosità.  

P.A.: Un esperimento interessante venne realizzato diversi anni fa all'Università di Harvard: fu chiesto a una quindicina di studenti di formulare delle profezie all'inizio dell'anno, e contemporaneamente furono tenute da parte le profezie formulate sui giornali da altrettanti noti veggenti. Dopo un anno si fece uno studio comparato, dal quale è risultato che gli studenti avevano azzeccato più cose... Lo stesso esperimento, oggi, viene riproposto ogni anno dal CICAP (v. per esempio, S&P 13, pp. 18-20).  

A.B.: Chiamare questi giochetti da rotocalco “esperimenti” è un altro vizio del tutto A-SCIENTIFICO del CICAP perché si incentrano su personaggi al più *da rotocalco* che con le facoltà paranormali hanno ben poco a che fare ma che tornano utili ad una strategia tendenziosa qual è, appunto, quella del CICAP. Significativa, per non dire patetica, inoltre, l’allegra confusione che si fa tra termini come “precognizione”, “preveggenza”, “profezia”, ecc…, termini che, invece, in parapsicologia hanno dei significati ben precisi e si associano a tipi di fenomenologia scientificamente distinta. Comunque, se accettiamo il termine “profezia” in ambito di avvenimenti mondiali, voler far passare per esperimenti scientifici dei giochetti che si avvalgono di personaggi chiaramente speculativi su mezzi massmediali del tutto “popolari”, è perfettamente in linea con il trend culturale del CICAP.  

P.A.: Un fenomeno simile, ma molto più raffinato, avviene quando qualcuno va a consultare una chiromante: tra le molte cose che vengono dette, rimangono impresse soltanto quelle giuste. Quelle sbagliate vengono regolarmente dimenticate. Un fenomeno simile, ma molto più raffinato, avviene quando qualcuno va a consultare una chiromante: tra le molte cose che vengono dette, rimangono impresse soltanto quelle giuste. Quelle sbagliate vengono regolarmente dimenticate….

(segue una lunga esemplificazione)

 

A.B.: Angela continua a sottolineare atteggiamenti psicologici istintivi e situazioni AI MARGINI della vera ricerca parapsicologica. In particolare, e qui lo anticipo, il fenomeno detto del “cold reading”, ovvero l’intuizione arguta ed allenata da parte di folklorici personaggi di momenti di vita, eventi e preoccupazioni di chi a loro si rivolge. Ma, in effetti, nessun serio parapsicologo ha mai negato l’esistenza di questo stato di cose; purtroppo per Angela & Co., però, questo non significa che la questione sia tutta in questi termini allo stesso modo per cui l’esistenza di imitatori non esclude quella dei soggetti imitati. L’ “esperimento” di Randi (ex “Prince Ibis) citato da Angela più sotto, è un chiaro esempio di giochetto psicologico utile, al più, per mettere in guardia dal prestare troppa attenzione e credibilità ai chiromanti da fiera ma null’altro. Una cosa, del resto, fatta e ripetuta già da tempo dai parapsicologi e che non ha niente a che vedere con le fenomenologie accertate in seri e qualificati centri di studio.

Piero Angela, poi, continua a dilungarsi sul “linguaggio del corpo” e in sostanza, come dicevo, sul fenomeno del “cold reading”. Insomma, una ripetitività noiosa e stantia, ancorché fuori luogo se si vuole parlare seriamente e SCIENTIFICAMENTE di parapsicologia e fenomeni paranormali. Se, invece, volete rimanere negli scantinati di queste ricerche, le argomentazioni di Angela fanno senz’altro per voi. Vediamo, allora, da dove possiamo riprendere……  

P.A.: Nessun individuo, nella sua vita personale, ha mai avuto un flash di percezione che gli abbia permesso di indovinare il numero della carta d'identità di un'altra persona, o di annunciare il numero vincente della prossima lotteria.  

A.B.: Un’altra sparata su cui sarebbe generoso non indugiare! Pretendere che la percezione extrasensoriale debba permettere di indovinare cose come il numero della carta d’identità di qualcuno vuol dire non aver capito assolutamente un’ acca del tipo di fenomenologia con cui si ha a che fare! Un’ ulteriore grossolanità che una persona di 77 anni, che pretende di rappresentare la scienza, dovrebbe perlomeno esitare nell’esprimere. Per la sua dignità…… E, comunque, siamo a conoscenza di persone che, in sogno, hanno effettivamente “visto” i numeri di una combinazione vincente al lotto o in altro gioco. Ah, già, ma qui è tutto frutto del caso!……  

P.A.: Resta un'ultima categoria di presunti fenomeni: quelli che vengono studiati in laboratorio dai parapsicologi su base statistica. È un argomento questo che meriterebbe una trattazione ben più articolata. Diciamo semplicemente che, come riconosce lo stesso prof. J. B. Rhine, iniziatore del metodo statistico con le cosiddette carte Zener, i risultati statistici così ottenuti non sono un fenomeno paranormale in sé, ma indicano soltanto che certi risultati non possono essere ottenuti solo per caso. Cosa può averli allora prodotti? La percezione extra-sensoriale? O qualcos'altro?  

A.B.: Ah, bene!…… Sentiamo, sono curioso!……  

P.A.: Coloro che cercano una spiegazione più semplice hanno parecchi elementi per ritenere che si tratti di risultati spiegabili in vari modi, senza ricorrere al paranormale. Anche perché si tratta di risultati che superano di poco la media probabilistica, in altre parole il segnale è così debole che può essere semplicemente il sottoprodotto di una serie di cause naturali (errori, selezione di dati favorevoli, imperfezioni nelle apparecchiature, ecc.).  

A.B.: A parte che non è vero, in questo genere di ricerche, proprio come eventuali “deboli segnali”  intelligenti nel programma SETI in radioastronomia, anche i risultati apparentemente più “piccoli” possono significare molto! Trascurarli sarebbe un gravissimo errore. Le spiegazioni alternative, invece, sono né più né meno che ipotesi di lavoro le quali NON HANNO maggior dignità di quella paranormale. Pertanto, volerle imporre come spiegazioni esaustive è un ulteriore indice di A-SCIENTIFICITA’.  

 

Segue, da parte di Angela, la citazione di alcuni cicli di indagine e di ricerca “falliti”, in passato, sui fenomeni di PSI ed ESP. Sorvoliamo velocemente perché, se no, dovremmo rimettere in discussione tutta l’astronautica a causa dei missili schiantatisi al suolo nel corso della sua storia.

 

P.A.: Ma il fatto più importante è che i risultati statistici, anche quelli modesti non vengono ottenuti e replicati da ricercatori indipendenti. Se è ammissibile che la ripetibilità non si ottenga a comando quando si tratta di risultati eccezionali (così come un atleta non può ripetere a comando una certa performance straordinaria, è difficile ammettere che il segnale non appaia, neppure modestamente, su lunghissime serie di prove. Ma il fatto più importante è che i risultati statistici, anche quelli modesti non vengono ottenuti e replicati da ricercatori indipendenti. Se è ammissibile che la ripetibilità non si ottenga a comando quando si tratta di risultati eccezionali (così come un atleta non può ripetere a comando una certa performance straordinaria, è difficile ammettere che il segnale non appaia, neppure modestamente, su lunghissime serie di prove.  

A.B.: Non è vero. Semplicemente……non è vero. Cito solo, in questa sede, gli esperimenti Ganzfeld, che il CICAP cerca grossolanamente di screditare. Suggerisco, invece, la lettura di questa pagina web: http://www.polveredistelle.it/altrepagine/psi_ganzfeld.htm per farsene un’idea più obiettiva. La situazione, come più volte ammesso dagli stessi parapsicologi, non è definita. Questa, e solo QUESTA sarebbe un’ *onesta* affermazione se ci trovassimo a dover confutare dei veri uomini di scienza…..

  (fine terza parte)

 

P.A.: Per tutte queste ragioni e molte altre, nessun risultato di parapsicologia statistica è stato mai "omologato" dalla comunità scientifica: e dopo oltre mezzo secolo di esperimenti bisogna pur dire che il futuro non sembra davvero molto incoraggiante.  

A.B.: Qui, perlomeno, Angela ha avuto l’accortezza di usare le virgolette prima e dopo il termine “omologato”. Non si capisce, infatti, quale fumoso concetto intendesse esprimere: Chi “omologa” cosa? E chi, soprattutto, è degno di essere considerato parte della “comunità scientifica”, visto che la storia della parapsicologia continua ad annoverare scienziati che non solo si dedicano a questi studi ma li considerano importanti nell’ottica di nuovi parametri della realtà che sembrano, tra l’altro, emergere dalle più avanzate scoperte di varie discipline scientifiche. Infine, ammesso e per nulla concesso che il futuro della parapsicologia non sembra incoraggiante, cosa dovremmo concludere? Che è meglio lasciar perdere? Che, siccome non si riesce ancora a costruire un qualche paradigma di positivistica impronta, è meglio gettare tutto dalla finestra? E’, questo, un ulteriore, ennesimo esempio di quanto lontano sia il vero spirito scientifico da chi la pensa come Piero Angela ed il comitato da lui fondato.

P.A.: Anche perché oggi, malgrado il miglioramento delle metodologie (o forse proprio per questo), non si ottengono più certi alti risultati di una volta. "Più aumenta il controllo - commenta lo psicologo inglese C. E. M. Hansel, uno dei più severi critici della parapsicologia - più il fenomeno diminuisce". Il problema del controllo diventa poi fondamentale quando in laboratorio è presente un cosiddetto soggetto superdotato. Gli scienziati infatti si fanno mettere facilmente nel sacco da certi finti medium, che si presentano come individui dotati di veri poteri paranormali e che invece fanno soltanto giochi di prestigio ben studiati. Tutta la storia della parapsicologia è piena di storie penose di bravi scienziati (anche Premi Nobel come W. Crookes e C. Richet) che si sono fatti prendere in giro da finti medium. Se manca un prestigiatore qualificato, il rischio di farsi ingannare è troppo alto. Ciò è successo in passato e continua a succedere oggi. Ma diversi tra i parapsicologi, nonostante tutto, continuano a rifiutare i prestigiatori...  

A.B.: L’aumento dei controlli è auspicabile e giusto in qualsiasi studio o sperimentazione che voglia avere carattere scientifico. Ed è anche logico aspettarsi che, comunque, tale aumento assottigli i risultati genuini: succede non solo in parapsicologia ma ovunque sia necessario applicare metodo in ambiti che, altrimenti, possono essere “frequentati” da soggetti di varia natura o che possono essere l’esplicazione di fenomeni fraintendibili. Ma il fenomeno parapsicologico genuino *non è mai scomparso*! E, ancora una volta, Angela affida le sue opinioni all’avvallo di uno psicologo come a sottintendere che si tratta sempre e comunque o di frodi o di fenomeni psicologici quali l’autosuggestione, i travisamenti inconsci, ecc…… Solo che non è così. Il prestigiatore qualificato è certamente importante ai fini dell’eliminazione della frode conscia ma non è l’unica “misura” determinante la realtà o meno dei fenomeni paranormali in quanto questi non constano solo di effetti fisici da baraccone o dei folklorici tavolini che ballano tanto cari al CICAP. La fenomenologia paranormale è la punta di un iceberg molto profondo ed i prestigiatori, molto spesso, sono solo dei rompighiaccio di superficie che non eliminano di certo l’iceberg. I parapsicologi che rifiutano i prestigiatori, caso mai, sono coloro che rifiutano chi manovra i prestigiatori alla luce di pregiudizi scientistico-fideisti (vedi Randi, ex Prince Ibis). Tali prestigiatori ed i loro burattinai, nell’ottica dell’ossequio ad un’impostazione assolutista e denigratoria in toto di fenomenologie molto più ampie e complesse di quanto essi stessi conoscano, peccano di eccessiva autostima e, forse, cercano un prestigio ed una fama ormai annebbiati nel carrozzone dello scetticismo travestito da scienza (vedi Randi, ex Prince Ibis). E’ chiaro, dunque, che seri parapsicologi non possano accettare di confrontarsi con questi folklorici personaggi.

 

Segue una lunga dissertazione-predica sul valore della corretta informazione. E, direi, un’ulteriore prova di ipocrisia, io credo inconscia, a cui uno scetticismo fideista come quello di Angela può portare. L’informazione, soprattutto televisiva, è malata di audience e di banalità, questo lo sappiamo tutti. La cultura è ben lontana dagli studi televisivi, ma CHI SFRUTTA QUESTO STATO DI COSE NON SONO QUEI POVERI PERSONAGGI DA SPETTACOLINO ROSA CHE SI DEFINISCONO “MAGHI”, “SENSITIVI”, “MEDIUM”, ECC… E CHE NON MANCANO MAI NEI SALOTTI DELLA TELEVISIONE SPAGHETTI ALLE VONGOLE BENSI’ CHI, BEN VESTITO E CON LA CRAVATTA, NE APPROFITTA PER DIFFONDERE LA ***SUA*** “CORRETTA INFORMAZIONE”, PER CONDURRE LO SPETTATORE ALLE ***SUE*** “SCIENTIFICHE CONCLUSIONI. In realtà, esse, non sono che frutto di pregiudizio ed ignoranza. Sul paranormale, se da un lato abbiamo sempre la presentazione pubblica di qualche personaggiucolo al più “interessante” quando non patetico, dall’altro abbiamo SEMPRE la presenza di uno scettico cicappino (anche Polidoro, sul sito del CICAP, lo ammetteva di recente) che altro non fa che diffondere una FALSA informazione, frutto di un’impostazione oscurantista, scientista e culturalmente retrograda. Gli appelli di Angela alla corretta informazione scientifica, lui, che non ha esitato ad usare il mezzo televisivo per diffondere A PROPRIO USO E CONSUMO i suoi pregiudizi spacciandoli per scienza, sono quanto di più ipocrita io riesca ad immaginare: si sfrutta l’ignoranza generale per diffondere altra ignoranza……

Bella questa chicca finale, poi:  

 

P.A.: Per parte mia penso che il mondo sia già abbastanza irrazionale oggi per non alimentare anche nei nostri giovani il pensiero irrazionale che esce dalla cosiddetta fenomenologia paranormale.
E credo che lo sforzo che il CICAP sta facendo attualmente per stimolare un nuovo tipo di informazione, meriti davvero di essere incoraggiato.  

A.B.: Faccio notare che certi cicappini si sono espressi anche contro le favole per i bambini. Comunque, la fenomenologia paranormale è tutt’altro che COSIDDETTA! E’ la “scienza” propinatici da questi oscurantisti che è COSIDDETTA! E se c’è qualcuno che dev’essere incoraggiato è senz’altro chi aiuta il pubblico a distinguere fra veri ed umili scienziati ed imbonitori capaci solo di usurpare un’immagine di scientificità che non gli appartiene proprio. Lo spirito religioso deve, SEMPRE, star fuori dai laboratori.

 

Antonio Bruno Antonio Bruno

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