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UN MAGO DA RISCOPRIRE: ELIPHAS LEVI
di Antonio Bruno
La sig.ra M. Gebard, di Eberfeld, fondatrice nel 1884 della prima Loggia Teosofica tedesca, moglie dell'allora console di Persia, ospitò nella sua casa alcuni eminenti personaggi della neonata Società Teosofica, come la nota M.me Blavatsky ed il col. Olcott che, per la precisione, ne furono i fondatori.

Ma, oltre a costoro, casa Gebard ospitò per lungo tempo un personaggio molto noto agli occultisti occidentali: Eliphas Levi, nome "d'arte" che assunse l'ex abate cattolico francese Louis Constant.
La signora Gebard lo descrisse di statura bassa e di fisico corpulento, ma di carattere affabile ed estremamente gentile.
Eliphas Levi ci ha lasciato testi "storici" di esoterismo, anche se, come giustamente qualcuno ha rilevato, la sua opera non riuscì mai a scrollarsi di dosso i condizionamenti di quella Chiesa dalla quale, se decise si allontanarsi per inaccettabili divergenze teologiche e di pensiero, continuava ad essere epistemologicamente non del tutto indipendente. Molte sue opere riflettono questo conflitto profondo del Levi, e tuttavia esse sono sufficienti per tracciare ambiti precisi ed apprezzabili ad un occultismo occidentale fino a quel momento rappresentato da ben sparuti maestri.
Levi ed i suoi contemporanei dovettero scrivere e diffondere i loro studi, peraltro molto apprezzati da numerosi ricercatori, in un'epoca dominata dal positivismo scientista e da quell'abbaglio di onnipotenza tutta umana che lascia ancora oggi i suoi strascichi nel mondo accademico.
Un canale di studio e di ricerca, soprattutto, è stato prescelto dall'ex sacerdote francese: La Cabala.
Leggendo le sue opere, non è difficile farsi suggestionare da un'atmosfera di solenne ieraticità ma, soprattutto, si può trovare la dimostrazione che Magia ed Occultismo, nella loro vera natura, sono tutt'altra cosa di tutte le superstizioni ed i pregiudizi popolari che fanno, ancora oggi, del "mago" una sorta di mentalista o, peggio, fenomeno da baraccone.
Gli stessi Tarocchi, oggi declassati a puro sistema di veggenze popolari, sono stati ampiamente studiati e proposti al pubblico dei veri studiosi di percorsi iniziatici nella loro autentica natura di simboli essenzialmente cabalistici.
Se, dunque, è vero che molti tratti dell'opera di Levi possono risultare penalizzati dalla mai superata influenza dell'educazione e del passato sacerdozio cattolico; se alcuni suoi passaggi appaiono astrusi o confusi, l'insieme dei suoi scritti resta comunque prezioso per coloro che intendono seguire i percorsi dell'occultismo occidentale.
Di questo cabalista di radice cristiana, ricordo a chi mi legge le seguenti opere, ancora oggi di grande interesse: "Dogma e Rituale dell'Alta Magia", "La Chiave dei Grandi Misteri", "La Scienza degli Spiriti", "Paradossi della Scienza Suprema".
Nel mondo dell'Occultismo, alcuni critici non sono stati certo generosi nel valutare l'opera di Eliphas Levi. L'editore R. Gagliardi, ad esempio, non si fa scrupolo di definire gli scritti del Levi "quasi robaccia". Tuttavia, più sotto, aggiunge:

"Ciò nondimeno egli possedeva una reale erudizione occulta, che riportò pezzo per pezzo nelle sue varie opere, benché sotto una forma intenzionalmente confusa,incongruente, incoerente. In realtà non è un ammasso attraente benché rivestito dalla sua eloquenza con un tessuto d'oro. Eppure, malgrado la quantità di conchiglie e di sabbia e il vecchio odore di pesce, le perle vi sono per coloro che veramente cercano."

E più sotto:

"...coloro che sono andati tanto innanzi troveranno un aiuto inaspettato per portare a termine la loro impresa."

Personalmente, ho studiato a lungo l'opera di Eliphas Levi e sarei ancora meno critico del Gagliadi: se non mancano passaggi un po' contorti o, forse, contraddittori, non rilevo negli scritti dell'occultista francese maggiori incongruenze di quante ne abbia trovati in moltissimi altri autori e, di certo, non solo esoteristi. Lo stesso Charles Fort, ad esempio, nel suo libro più famoso, "Il libro dei dannati", si esprime con una metrica ed uno stile che trovo quasi insopportabili, nella loro enigmaticità e fumosità, un linguaggio la cui nebulosità parrebbe avere, come obiettivo primario, l'esigenza di mettere nero su bianco una quantità il più consistente possibile di parole... (questo non significa, però, che i fatti da lui riportati siano da rigettare).
Per tornare ad Eliphas Levi, trovo che il suo strutturare l'opera "Dogma e Rituale dell'Alta Magia" sulla base delle "Lame" dei Tarocchi, ovvero degli "Arcani Maggiori", sia stata un'idea eccezionale, la quale segue, proprio grazie al profondo simbolismo esoterico di quelle carte, un percorso tutt'altro che casuale o confuso.
Ripeto che non dobbiamo dimenticare i vari contesti nei quali il Levi si è trovato ad operare: un'epoca di positivismo ed una formazione religiosa pesantemente condizionante dalla quale chiunque di noi farebbe fatica a liberarsi completamente.

Le opere di Eliphas Levi sono a tutt'oggi reperibili nelle più fornite librerie, ma, intanto, vogliate gradire questi passaggi tratti da "Paradossi della Scienza Suprema":

- Vivere è soffrire; saper come vivere è essere felici.
- Amare è obbedire; saper come amare è dominare.
- Parlare è fare un rumore; saper come parlare è fare una melodia.
- Cercare è tormentare se stessi; saper come cercare è trovare.
- Usare è spesso abusare; saper come usare è godere.
- Praticare la magia è da ciarlatano; conoscere la "magia" è da saggio.
- Credere senza conoscere è da pazzo; conoscere senza credere è da insensato; la vera conoscenza porta con sé la fede.
- L'uomo che sa non ha più motivo di dubitare; quando lo Spirito non dubita più la verità cessa di esitare e l'uomo raggiunge ciò che vuole.

Alla domanda: "Perché Iddio ci ha creato?", il Cattolicesimo risponde: "Per amarlo, conoscerlo e servirlo, e così meritare la vita eterna."
Diciamo la stessa cosa in parole più semplici. Noi siamo al mondo per amare. Quando amiamo, amiamo Dio, perché Dio si manifesta a noi solo nella Natura e nell'Uomo.
Noi siamo al mondo per imparare, vale a dire per conoscere; imparare ogni cosa è conoscere sempre di più Iddio. La vera Teologia è la Scienza Universale.
Noi siamo al mondo per servire l'Umanità ossia servire Dio consacrando a questo la nostra libera attività. Così avanziamo nell'Eterno Progresso... (Eliphas Levi nuova dimensione di Charlie Brown).

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