Le profezie che annunciano Sai Baba
tratto dal libro: Giancarlo Rosati, L'uomo venuto dal Cielo, Tipografia Godi Editrice, Parma, 1990

Le profezie che annunciano la discesa del Sai Avatar in questa nostra epoca di affanni sono numerose. Anche se l'analisi astrologica del nostro secolo non prevedeva la venuta di un personaggio così grande, le profezie di questi ultimi seimila anni lo annunciano con ricchezza di particolari e incredibile precisione.

Nell'interpretare queste profezie non occorre fare salti mortali come hanno fatto i discepoli cristiani nell'adattare le profezie di Daniele a Gesù. Sai Baba viene annunciato in maniera precisa, fotografica; viene specificato il Suo albero genealogico, il luogo in cui sarebbe nato, l'età che avrebbe raggiunto prima di lasciare il corpo fisico, tutte le tappe della Sua missione e le Sue conquiste mondiali nel campo della spiritualità.

L'ultimo annuncio è stato fatto nel 1935, quando Sai Baba aveva appena 9 anni e l'Occidente non ne conosceva ancora l'esistenza. Sono profezie sconvolgenti che riempiono il cuore di certezze.

Molte anime si sono incarnate proprio in questa epoca per avere la visione diretta del Divino che discende con tutti i poteri e per osservare il modo in cui tira i fili di questa grande commedia cosmica per dare scacco matto ai funerei fantasmi del male.

"E' per voi una grande fortuna", dice Baba "essere presenti a questa guerra del Divino contro il male che intrappola il mondo. Non perdete questa occasione di partecipare al piu' grande scontro della storia della creazione; partecipate anche voi come combattenti del Divino in difesa dei valori del Dharma (la Rettitudine); Prema (l'Amore); Shanti (la Pace); Sathya (la Verità) e infine Aimshi (la Non Violenza)".

Le profezie che riguardano Sai Baba partono dall'Estremo Oriente e via via si avvicinano al nostro mondo. Se le Upanishad sono molto lontano dalla nostra cultura, non altrettanto si può dire di Maometto, di Nostradamus, di S. Giovanni Evangelista, di Bab e, infine, di Papa Giovanni XXIII.

Le Upanishad annunciano

Gli antichi testi sacri indù avevano annunciato la discesa di Dio nel villaggio dei coni nel sud dell'India. Puttaparti significa appunto il villaggio dei coni, in quanto nel passato era stato invaso dalle termiti, che avevano costruito termitai in tutta la zona.

Le profezie avevano anche previsto la famiglia presso la quale si sarebbe incarnato il Divino; tutte le tappe della Sua Missione spirituale e la sua morte a 96 anni. Le profezie annunciano che il Divino si sarebbe incarnato all'interno del Kali Yuga. L'Era del Ferro ha inizio 5000 anni fa, subito la morte di Krishna. Krishna è uno dei grandi Avatar del passato. Dovrebbe essere morto il 24 febbraio di 5083 anni fa.

Che cos'e' un Avatar?

Avatar significa letteralmente discesa e sottointende la discesa di Dio sotto una forma visibile. Avatar, pertanto, va inteso come incarnazione divina. Nell'epoca Mahabhagavatham, il saggio Vyasa menziona più di venti Avatar, ma in realtà soltanto dieci vengono considerati dei veri Avatar, i Dasavathars. Questi dieci Avatar si sarebbero incarnati di era in era nei momenti più cruciali per l'umanità e avrebbero determinato drammatici cambiamenti nella vita sociale di ogni epoca.[...]

La discesa del decimo Avatar doveva avvenire all'interno del Kali Yuga, circa al sesto millennio dopo la morte di Krishna. Sai Baba è il decimo Avatar, un Purnavatar. Lui stesso dichiarò ad un monaco buddista di essere l'Avatar che doveva venire, dopo il Siddharta.[...]

Sai Baba è il Kalki Avatar che nelle sacre scritture Indù viene descritto come un condottiero che cavalca un bianco destriero. La profezia di S. Giovanni Evangelista è stata attinta forse da questi stessi testi. Non è da escludere che i primi apostoli fossero a conoscenza delle antiche profezie vediche indiane in quanto lo stesso Gesù aveva attinto la sua cultura dal Buddhismo e dal sistema filosofico indù prima di iniziare la sua predicazione in Palestina nell'anno 29.

Le profezie dello Shuka Nadi

Il libro dello Shuka è un testo sacro che viene tramandato di generazione in generazione; spesso, di famiglia in famiglia, da migliaia di anni. Il libro è scritto in sanscrito antico, in un dialetto oramai estinto: il brahmi. L'autore è il saggio Maharishi Shuka Dev, un contemporaneo di Krishna, il purnavatar comparso sulla terra poco più di 5000 anni fa. La data di stesura del testo risale ufficialmente al 3.143 prima dell'era cristiana.

Oggi il custode del libro è Sri Iyotischarya Ramakrishna Shastri (Shuka Foundation 33, 5th Main Road. Chamaraipet, Bangalore 560.018), filosofo, ingegnere e ricercatore della verità. La famiglia del dottor Ramakrishna è entrata in possesso dei libri sacri circa 800 anni fa.[...]

Queste le rivelazioni dello Shuka Nadi:

" ...la Sua missione è quella di risvegliare la rettitudine. Darà a ciascuno il suo, nel senso che ogni devoto riceverà in rapporto al livello di coscienza raggiunto. Così, qualcuno riceverà un certo numero di oggetti per risanare qualche lacuna fisica o spirituale, qualcun altro riceverà soltanto un'indicazione per l'autorealizzazione.

Il villaggio in cui comparirà nella Sua veste terrena diventerà luogo sacro. Potrà assumere qualunque forma, potrà eliminare qualsiasi pericolo e qualsiasi ostacolo. Creerà istituti di educazione e mostrerà la Sua onniscienza in mille modi. Se il devoto si arrenderà al Maestro avrà l'opportunità di riscattare i suoi peccati e ottenere la liberazione. Molti lo avvicineranno, ma alcuni non potranno farlo per il comportamento spinoso delle vite passate.

Egli sarà la personificazione dell'amore e della beatitudine, ma soltanto le menti illuminate potranno capirne l'essenza. Sai Baba potrà essere sperimentato, ma non descritto. Egli camminerà nella rettitudine al di là di ogni maldicenza. Sarà il rappresentante di Shirdi Baba e nascerà come risultato delle preghiere fatte dai devoti di Shirdi.

Il Maestro si mostrerà a Whitefield anche dopo la Sua morte.

Sai Baba mostrerà tutti i Suoi poteri quando il male avrà raggiunto l'apice. Prima dell'anno 2000 mostrerà soltanto un decimo dei Suoi poteri. Negli anni successivi, tuttavia, i Suoi sforzi per salvare il mondo verranno centuplicati. Prima della fine di questo ciclo cosmico dimostrerà che Lui e soltanto Lui sarà in grado di controllare la furia della natura. Il Maestro pianterà un albero a Bangalore che diventerà un campo di energia. Nonostante che Egli sia pienamente consapevole dei poteri che possiede, li rivelerà soltanto quando sarà strettamente necessario. La Sua grandezza raggiungerà le più sperdute contrade del mondo, si mostrerà contemporaneamente in più luoghi e produrrà miracoli mai visti. Ciò che farà potrà sembrare molto semplice agli uomini, ma in realta' ogni Sua azione avra' un'importanza universale.

Il Suo cuore sarà perennemente pieno di compassione, non ferirà mai nessuno, né mostrerà disappunto per gli errori commessi dall'ignoranza.

Ogni Suo gesto ed ogni Sua parola avranno un significato e i devoti che seguiranno la retta via avranno la Sua totale protezione. Egli insegnerà che questa nostra realtà è illusoria. Coloro che riconosceranno la verità di Sai Baba raggiungeranno la salvezza. Le cose terrene perderanno di significato e il devoto scoprirà che soltanto la conoscenza di se stesso potrà portarlo alla liberazione finale."

Gli Shuka riferiscono che Sai Baba avrà il potere di guarire la gente e guarire se stesso spruzzando acqua sul suo corpo e che eserciterà questo Suo potere di guarire non soltanto sulla gente del nostro pianeta, ma anche sugli esseri viventi di altri pianeti e persino nei piani esistenziali più elevati.

"Si verificheranno situazioni inspiegabili quando Egli prenderà su di Sé i mali degli uomini per salvarli da malattie o incidenti. Avrà anche il potere di prolungare la vita e quando l'influenza del Kali Yuga, questa Era caratterizzata dalla corruzione e dall'ingiustizia, raggiungerà il suo apice, la gente vedrà la Sua grandezza e lo riconoscerà come Potere Assoluto. Allora, l'umanità si inginocchierà ai Suoi piedi e lo adorerà come il personaggio più grande che sia mai apparso sulla faccia del nostro pianeta. La Sua essenza è divina. Non dimenticherà nulla. Non ci sarà nulla che non conosca. Egli avrà grandi poteri purificatori. Il solo vederlo purificherà l'animo della gente, la semplice esposizione all'energia irradiata da questo personaggio divino potrà annullare il Karma di ognuno. Avrà tre incarnazioni. Coloro che lo criticheranno commetteranno peccato. Dal 1979 la corrente del mondo cambierà direzione: la rettitudine affiorerà gradualmente e l'ateismo comincerà a diminuire. Da quell'anno Egli compirà miracoli mai visti."

L'Apocalisse di Giovanni

I testi sacri indù avevano previsto la discesa di un Avatar, simbolicamente identificato come un condottiero che cavalca un cavallo bianco. Il cavallo è il simbolo della mente e Colui che lo cavalca ha il significato di dominarla. La mente è responsabile di tutte le proiezioni che ci allontanano dalla verità suprema. I testi sacri segnalano che il Condottiero indosserà una veste color della fiamma o del sangue, porterà i segni cutanei tipici degli Avatar, verrà accompagnato dai Kalas e condurrà l'umanità verso l'Era dell'Oro, che durerà mille anni.

Dice Giovanni nella sua Apocalisse (cap. IXX):

"Poi vidi il cielo aprirsi, ed ecco un cavallo bianco e colui che lo cavalcava si chiamava il Fedele ed il Verace ed egli giudica e guerreggia con la giustizia... Era vestito di una veste color del sangue ed il Suo nome è la parola di Dio. Gli eserciti che lo seguivano sopra cavalli bianchi erano vestiti di lino bianco e puro... Egli afferrò il dragone del male e lo legò per mille anni, dopo di che avrà da essere sciolto per un po' di tempo".

Il nome con il quale Sai Baba viene registrato all'anagrafe dai genitori è Sathya Narayena Raju. Raju è il nome della famiglia. Sathya vuole dire verità e Narayena significa "colui che rimane fedele nel cuore degli uomini". In sintesi, il nome anagrafico di Sai Baba è il Verace e il Fedele. Giovanni aveva visto giusto.

Le profezie di Maometto

Circa 1400 anni fa Maometto si propose al mondo come profeta, o inviato del Signore. Il profeta dell'Islam aveva attinto la Sua cultura e la Sua preparazione dal sistema filosofico indiano come avevano fatto a suo tempo Buddha, Apollonio e Gesù.

Ne "L'Oceano della Luce", al volume XIII, il Profeta consegna al mondo trecento segni che permetteranno al ricercatore spirituale di individuare la nuova incarnazione di Dio. L'opera, scritta circa sette secoli dopo la morte di Maometto, aveva lo scopo di raccogliere tutto ciò che aveva dichiarato il profeta in vita affinché non andassero perdute le Sue parole. L'Oceano della Luce è costituito da 25 volumi. Il tredicesimo che porta il titolo di "El Mahadi Maoud", che significa "L'atteso Condottiero", si riferisce all'apparizione del Grande Maestro del Mondo alla fine di questo nostro millennio. L'opera, scritta in arabo, è reperibile, non senza difficoltà, in Persia. Alcuni brani vengono riportati da Lowenberg nel libro "The heart of Sai", Sathya Sai Pub., Prashanti Nilayam, Puttaparti, India.

Il volume XIII parla esclusivamente del Condottiero Spirituale che dovrà sovvertire l'ordine delle cose, risvegliare la spiritualità e l'amore nell'uomo. La Sua comparsa avverrà, riferisce l'Opera, nel momento in cui l'umanità avrà toccato il fondo. Così scorre il racconto:

Alcuni discepoli musulmani domandarono al Profeta: "Sei tu El Mahadi Maoud, il Grande Maestro?" Rispose Maometto: "Nessun profeta e nessun messia potrà mai avere i poteri con i quali discenderà il Maestro del Mondo. Nessun profeta sarà grande quanto il Maestro, in quanto il potere che possiede il Messaggero non è sufficiente per risolvere i guai di una nazione o salvargli la vita. Per quanto riguarda il Maestro del Mondo, tuttavia, nessun potere del mondo riuscirà a conquistarLo, nessuna potenza potrà ucciderLo".

I discepoli domandarono ancora: "Come potremo riconoscere il Signore dei Signori?"

"Voi" disse allora Maometto "non potrete riconoscerLo perché quando il Maestro verrà voi sarete così spinosi che non avrete la possibilità di trovarLo. I cristiani e i popoli di altre religioni avranno invece questa possibilità. Lo troveranno e Lo adoreranno, ma i musulmani non potranno farlo. Vi fornirò, comunque, i segni che consentiranno di riconoscerLo e di distinguerLo dai falsi profeti che in quell'epoca discenderanno numerosi".

I segni che fornisce Maometto sono così precisi che è possibile persino tracciare un identikit del Condottiero. Ascoltiamo il Profeta nella sua descrizione.

"La sua chioma sarà come una corona, la fronte sarà larga, la radice del naso ampia, i denti centrali saranno separati. Il Suo viso sarà sempre ben rasato. Il Maestro del Mondo non porterà mai la barba. Avrà un neo sulla guancia e indosserà due abiti color della fiamma. Il Suo corpo sarà minuto, ma lo stomaco ampio nell'età matura. Le gambe saranno come quelle di un adolescente. Egli porterà con sé la sapienza e la conoscenza di tutte le religioni del mondo. Tutte le scienze e la cultura del mondo alloggeranno nella Sua mente fin dalla nascita. Qualunque cosa chiederete Egli ve la donerà. Tutti i tesori del mondo saranno sotto i Suoi piedi. A tutti farà piccoli doni e materializzerà oggetti anche dalla bocca. Benedirà i devoti toccandoli con la mano. Coloro che lo vedranno saranno felici e le stesse anime disincarnate godranno della Sua visione. I devoti allungheranno il collo per vederLo. Il Maestro vivrà fino a 95-96 anni. Negli ultimi venti anni della Sua vita Egli verrà riconosciuto come il Re dei Re, anche se per quel periodo soltanto due terzi dell'umanità crederà in Lui. I musulmani lo riconosceranno soltanto nove anni prima che Egli lasci il Suo corpo. Voi avreste potuto stringerGli la mano, ma avrete perduto questa grande occasione. Il Maestro vivrà in collina e i Suoi devoti si riuniranno sotto un grande albero. A quei tempi voi spenderete molto denaro per abbellire le vostre moschee, ma nessuno di voi andrà là a pregare. Pubblicherete bellissimi libri del Corano, ma nessuno di voi comprenderà ciò che vi sta scritto. I veri insegnamenti di Mosé sono nascosti in una grotta dell'Antiochia, ma il Re del Mondo, l'incarnazione di Dio, sarà l'unico che fornirà all'umanità un insegnamento di verità".

La descrizione fatta da Maometto è fotografica. Molti altri segni vengono riferiti affinché il devoto non venga tratto in inganno da falsi profeti che dichiareranno di essere l'incarnazione di Dio o il tanto atteso Maestro del Mondo.

Tutti i segni forniti dal Profeta dell'Islam calzano alla perfezione al personaggio Sai Baba. Lui stesso ha annunciato che morirà all'età di 95 anni. Sai Baba dovrebbe morire nel 2021 per rinascere, per la terza ed ultima volta, con il nome di Prema Sai. [...]

Sai Baba morirà nel 2021 e rinascerà nel distretto di Karnataka nel 2029. Per vent'anni, tuttavia, la nuova incarnazione divina che prenderà il nome di Prema Sai non si manifesterà pubblicamente. Comparirà intorno al 2050 a Mysore dove eleggerà il Suo quartier generale. [...]

Nel 2050 l'uomo assisterà alla trasformazione del mondo. La giustizia regnerà sul pianeta. Non vi saranno più religioni diverse, ma un'unica religione: quella del Divino Amore. L'umanità sarà riunita sotto un'unica bandiera spirituale che adorerà Dio Uno e riconoscerà il Sé interiore al di là dei falsi edifici costruiti da solerti seguaci di questa o quella religione. "L'intera umanità è la mia famiglia. Non esiste nessuno su questo pianeta che non mi appartenga. Sono tutti miei, ed Io sono loro", dice Baba, "Essi possono anche ignorarmi, ma sono egualmente miei. Io non rinuncerò a voi, nemmeno se mi terrete lontano. Non dimenticherò nemmeno coloro che mi negano. Sono venuto per tutti. Coloro che se ne stanno lontani verranno egualmente chiamati vicino a me e saranno salvati".

Le profezie di Nostradamus

Nel sedicesimo secolo il medico francese Nostradamus scrisse le sue Centurie, circa 2500 predizioni in stanze. Tra le tante previsioni, alcune sono di importanza internazionale e coprono un periodo di diversi secoli. Circa 800 predizioni si riferiscono agli ultimi 400 anni e sembrano essersi realizzate. Le profezie più significative riguardano l'Afganistan e la Persia del 1727, la rivoluzione francese del 1792, le due guerre mondiali, l'ascesa di Hitler che il veggente chiama Hilter, anagrammandone il nome; l'ascesa e la capitolazione di Mussolini e delle sue camicie nere. Una profezia ha un interesse drammatico per tutta l'umanità e si riferisce a questi decenni quando un condottiero immortale nato in India, dotato di sapienza e di poteri eccezionali, parlerà alle genti e condurrà l'umanità sotto l'unica bandiera di una religione universale fondata sulla verità, unificando i popoli in una sola casta di fratelli. [...]

La profezia annunciata da Nostradamus ricalca quella dei maestri himalaiani, di Maometto, delle Upanishad e di Papa Giovanni.

Le profezie del profeta Bab

Bab è il profeta della religione Bahai. La religione Bahai non è molto conosciuta in quanto i suoi seguaci non fanno del proselitismo. Bahai si nasce, affermano i maestri di questa fede. Il ricercatore della verità viene incontrato al momento opportuno. Il profeta Bab venne giustiziato sulla pubblica piazza proprio nel paese in cui nacque e predicò (la Persia), attorno al 1845. Un seguace, Bahahullah, fondò una religione sul Suo insegnamento. Bab profetizzò la discesa di un grande Maestro che avrebbe unito tutte le religioni del mondo in quanto Dio è uno solo ed è perfettamente inutile e sciocco mantenere certe divisioni. L'unico sentiero che conduce a Dio, sosteneva il Profeta, è l'amore ed il servizio agli altri.

L'annuncio di Aurobindo

Aurobindo, maestro spirituale indiano, ha avuto un ruolo importante nella stessa politica del suo paese, tracciando indelebili segni sociali sulla matrice di quella terra. L'annuncio che egli fece il 24 novembre 1926 è, a dir poco, drammatico. Si tratta di un annuncio impressionante perché, pur non essendo così preciso e fotografico come la profezia di Maometto, è tuttavia così vivo da scuotere l'animo di chiunque.

Il giorno dopo la nascita di Sai Baba, Aurobindo chiamò a raccolta i suoi discepoli. I devoti meditarono per circa 45 minuti. Quel giorno Aurobindo ritenne di aver raggiunto la perfezione spirituale (siddhi). Benedì ogni singolo presente ed avvertì che Dio si era incarnato. "Il divino è sceso sulla terra. Dio si è incarnato portando con sé tutti i poteri della divinità: l'onnipotenza, l'onniscienza e l'onnipresenza". Da quel giorno Aurobindo visse in solitudine, comparendo raramente tra i discepoli. Il 24 novembre divenne uno dei quattro giorni dell'anno in cui Aurobindo offriva il suo darshan ai devoti, mentre la gestione dell'ashram venne affidata ad una discepola francese. Aurobindo morì nel 1950. L'unico grande mistico nato il giorno annunciato da Aurobindo è Sai Baba. "Il 24 novembre 1926 Krishna", aveva ribadito Aurobindo ("Sri Aurobindo, uomo e profeta", edizioni Galeati, pagg. 330-331. "The godman", di Gocak, Puttaparti, India) "è sceso sotto vesti umane. Un potere infallibile guiderà le menti, e nel cuore delle genti arderà la fiamma immortale. Le moltitudini ascolteranno la sua voce".

Sai Baba nasce il 23 novembre 1926, mentre Aurobindo parla del 24. La differenza di 24 ore è legata al fatto che Aurobindo percepì la nascita dell'Avatar soltanto nel momento in cui raggiunse i siddhi, i poteri soprannaturali. Aurobindo raggiunse la capacità di espletare poteri soprannaturali, infatti, soltanto quel giorno.

Le profezie di Papa Giovanni

Angelo Roncalli, il papa buono, sembra essere l'autore di profezie sconvolgenti, che, oggi, anno 1998, vediamo già in parte realizzate. Le profezie vennero fatte nel 1935, quando Roncalli ricopriva il ruolo di delegato apostolico in Turchia. A quel tempo Roncalli venne introdotto in una società segreta iniziatica dove dettò le sue profezie. Queste profezie, trascritte dal Cancelliere della società segreta, vennero gelosamente custodite ed apparirono nel 1976 in un libro di Pier Carpi dal titolo "Le profezie di Papa Giovanni" (Edizioni Mediterranee - Roma). L'autore cercò di interpretare le dichiarazioni di Papa Giovanni, lasciando tuttavia alcune profezie non decifrate per mancanza di elementi. Mi pare che oggi possiamo interpretare meglio quei passi, usando una chiave esoterica.

Le profezie annunciano tempi duri per la chiesa romana e, proprio in quel periodo di terrorismo e di sangue, ecco comparire sulla scena il Santo scalzo.

L'autore non ha decifrato questo personaggio che ripetutamente fa capolino nelle profezie di Roncalli e sembra giocare un ruolo determinante nel salvataggio dell'umanità e della spiritualità degli stessi cristiani.

"Nella tua casa riceverai un santo a piedi nudi. E farai attendere i potenti, le mani disarmate, a pregarti. Il santo parlerà anche per te in ogni contrada e dal mondo ecco i bianchi fiori ti avvolgeranno. Tuo sarà il viaggio del coraggio, la grande sfida al mondo ed all'immondo principe del mondo... E ti farai scalzo, e camminerai col santo scalzo."

Chi conosce Sai Baba comincia già ad intravvedere la possibilità che Egli sia il Santo scalzo di cui parla Papa Giovanni. E' il Santo che predica l'amore universale e tiene viva la fiaccola della spiritualità nel mondo.

"Due fratellli e nessuno sarà Padre vero. La Madre sarà vedova. I fratelli d'Oriente e d'Occidente si uccideranno e nell'assalto uccideranno i loro figli. Allora scenderà dal monte il santo scalzo e scuoterà' il regno, dinanzi alla tomba dello scalzo... Ascoltate le sue parole."

Il Santo scalzo scende simbolicamente dal suo piedestallo per soccorrere un'umanità affranta dalla lotta e dal sangue. Il monte di cui si parla va interpretato, o si riferisce alla collina di Puttaparthi? La tomba si riferisce a quella del Santo di Shirdi?

"Nella terra di Brahma una voce disarmata. E' la coscienza del mondo, che non morirà mai. Da lui verrà al mondo un nuovo ordine di cose".

Le armi costruite in gran segreto da diverse nazioni portano il lutto sul pianeta, ma di nuovo il Santo scalzo agirà attraverso diversi accorgimenti proprio com'è lo stile di Baba, il quale ha affermato: "Dal mio sessantesimo anno, io agirò all'interno dei cuori, attraverso il pensiero e raggiungerò tutto il mondo".

"I due capi russi si scontrano nel nome dell'umanità. Nella terra celeste sta la voce di chi ama il mondo e parla per i deboli. Roma, accetta le rovine, non stendere fiori o sete per i piedi nudi di chi viene. Questi piedi amano il dolore".

Mi pare che le profezie di Papa Giovanni possano riguardare Sai baba, il Santo scalzo. Ci sarà un tempo in cui un papa avrà l'ardire di recarsi in pellegrinaggio dal Maestro del Mondo e di camminare al Suo fianco a piedi nudi, così come nudi sono i piedi del Santo. Verrà anche il tempo in cui il Santo scalzo verrà a Roma e verrà nel momento in cui la Chesa romana avrà maggiormente bisogno. Il messaggio di Dio non verrà abbandonato. Sarà il Santo scalzo a tenerlo vivo anche quando la violenza, l'odio e il sangue soffocheranno ogni barlume di spiritualità. Sarà il Santo dei Santi, colui che cammina a piedi scalzi, che ristabilirà nel mondo la giustizia, la pace e l'amore.

Le profezie di Malachia

Le profezie di Papa Giovanni si ricollegano a quelle di Nostradamus, ma soprattutto a quelle di Malachia.

San Malachia, Maelmaedhog Us Morgair, nacque nel 1074 e morì nel 1148. La sua storia è alquanto insolita.

Viene nominato prima vescovo e poi arcivescovo e primate d'Irlanda ad Armagh, sua città natale; ma, nel 1132 rinuncia alla sua carica e torna monaco, un semplice monaco per dedicarsi meglio alla sua devozione ed alla sua missione che l'alto incarico evidentemente gli impediva di espletare. Proprio in quegli anni egli scrive le sue profezie. Si trova a viaggiare verso Roma e durante la visita all'abbazia di Clairvaux fa amicizia con San Bernardo, che diventerà il suo biografo. E' forse S. Bernardo che raccoglie le sue profezie sui sommi pontefici (Prophetia de summi pontefici) visto che viene poi dimenticata nella biblioteca dell'abbazia di Clairvaux. Nel 1590 le profezie vengono scovate da un monaco benedettino, che le dà alle stampe.

La profezia consiste semplicemente di 112 motti simbolici latini con i quali Malachia preconizza altrettanti pontefici. Stranamente tutti i motti si applicano alla perfezione ai pontefici e alle situazioni che questi hanno dovuto affrontare nel tempo. Negli anni 60, per esempio, quando muore Giovanni XXIII, il successore viene identificato nel motto Flos florum (Paolo VI).

Dopo Paolo VI i papi dovrebbero essere ancora tre o quattro. Papa Luciani muore dopo qualche settimana di pontificato. Appare Woytila. Dopo di lui ci dovrebbero essere ancora due papi, o, forse, soltanto uno, l'ultimo. De gloria olivae. Nella basilica di S. Paolo fuori dalle Mura, dove si trova tutta la serie dei medaglioni di pontefici, da S. Pietro in avanti, i conti tornano. I tempi stringono. La grande piramide e Nostradamus confermano le profezie di papa Giovanni. Roma resterà senza papa. Il papa se ne andrà da Roma e troverà conforto nel Santo scalzo nella terra di Brahma, presso Colui che predica anche per il capo dei cristiani.

La fine del papato corrisponderà all'inizio dell'Età dell'Oro, durante la quale tutti gli uomini cominceranno ad unirsi sotto un unico credo, senza religioni, senza dogmi, senza campanilismi, tutti uniti sotto l'unica bandiera dell'amore e della devozione per Dio-Uno. Si avvererà quello che Sai Baba ha annunciato. Nel 2030 si vedranno i frutti della missione intrapresa dal Kalki Avatar, che verrà completata dalla sua prossima incarnazione, sotto il nome di Prema Sai. Per quell'epoca il seme, gettato dal Santo di Shirdi e amorevolmente innaffiato da Sai Baba, germoglierà. Chi avrà la fortuna di vivere in quegli anni potrà raccogliere canestri di buoni frutti.

Qualcosa di terribile e di esaltante si sta muovendo e forgiando all'ombra del piccolo uomo scalzo. L'Avatar porterà l'umanità fuori dalla crisi, al di là di questa terrificante dimensione fatta di ingiustizia, violenza ed egoismo. "Da Lui", ribadisce papa Giovanni "verrà al mondo un nuovo ordine di cose".

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