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Il culto dei morti nell'antico Egitto (articolo di Annalisa Cameli)
 
 
Gli Egiziani credevano che la loro vita calma e ordinaria potesse continuare dopo la morte, a patto che si osservasse attentamente un certo rituale che aveva lo scopo di aiutare il defunto a compiere il viaggio da questa vita all'altra.

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All'interno delle piramidi vi sono iscritti i testi delle piramidi, raccolte di storie che venivano recitate come parte del rituale funebre.
In principio la preoccupazione per la vita dopo la morte era legata solo alla figura del re: poi, mano a mano, la credenza in un'altra vita fu applicata non solo al re, ma anche a tutto il popolo fino a credere che il semplice rituale di mummificazione e l'accompagnamento dei doni non assicurassero al defunto una nuova vita.
Il defunto doveva subire un giudizio prima di poter essere ammesso alla vita dopo la morte. Al momento del giudizio l'anima veniva "pesata su una bilancia" e se la sentenza era favorevole, l'anima veniva accolta nel regno di Osiride; in caso contrario, veniva consegnata ad un mostro, il divoratore dei morti.
Testimonianza di ciò è il papiro di Hunefer, ove si vede il dio THOT (a testa di ibis) che scrive il peso sul papiro, mentre ANUBI controlla la bilancia. Il mostro AMENET è pronto a divorare l'anima, se questa non dovesse superare il giudizio per il regno di OSIRIDE.
Dalla "Casa della Vita", dopo il rito della mummificazione, partiva la processione funebre, composta dal sarcofago e da tutti gli oggetti che potevano servire al defunto, come mobili, indumenti, gioielli, e barche (per il trasporto all'aldilà).
Giunti alla necropoli, si procedeva al rituale dell'apertura degli occhi e della bocca per una completa comunicazione con gli dei, mentre si cospargeva il corpo di profumi e incensi e il sacerdote leggeva le formule magiche del libro dei morti. Questo libro è una raccolta di formule magiche e religiose corredate da disegni che rappresentano la vita dell'aldilà; inoltre conteneva il giudizio dell'anima del defunto. Il tutto era scritto su di un papiro che veniva lasciato nella tomba del defunto.
Una volta concluso il rituale, gli iniziati che avevano accompagnato la salma nella cappella sotterranea, facevano il cammino a ritroso, bloccando tutte le porte, di modo che il defunto non venisse mai più disturbato.

"Ho camminato sui raggi del sole come su una rampa di luce per ascendere al cospetto di Ra…
I raggi del sole hanno costruito una scala verso il cielo affinché io possa giungere al cielo"
(Dai testi delle piramidi)

Annalisa Cameli